www.resistenze.org
- osservatorio - mondo - politica e società - 10-02-10 - n. 305
Traduzione dallo spagnolo per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
Lech Walesa, il profeta dei cambiamenti
Por M. H. Lagarde
Invitato da un'organizzazione terroristica, la Fondazione Nazionale Cubano Americana, l'ex presidente polacco Lech Walesa ha appena compiuto in viaggio a Miami per lanciare, un'altra volta, la più vecchia delle sue profezie.
L'ex leader, definito da Il Nuovo Herald come "uno dei più importanti artefici della fine del comunismo in Europa Orientale", è stata in realtà la pedina usata dagli Stati Uniti e le sue agenzie, per sconfiggere il comunismo nel suo paese. Davanti all'idea del possibile cambiamento che molto presto arriverebbe nell'Isola, ora ha aggiunto, forse per non essere troppo noioso, un'avvertenza: “dobbiamo evitare che regni il caos nell'isola quando, finalmente, ci sarà l’attesa e sperata transizione”.
Il profeta, oltre a ripetere le cose che più si sono dette a Miami negli ultimi 50 anni, assicurò i credenti che lo ascoltavano: "il mondo deve essere preparato di fronte ai cambiamenti che si avvicinano. Sono preoccupato per primi giorni di libertà a Cuba. Bisogna assicurarsi che l'isola non sparisca sotto l'anarchia ''.
Nella sua profetica conferenza pronunciata nella chiamata Torre della Libertà, davanti a 300 invitati, Walesa ha inoltre dichiarato che "carri armati ed armi non sono sufficienti per abbattere i governi comunisti '', ma bisogna contare sulla società civile, o con, che poi è la stessa cosa, i mercenari foraggiati ed appoggiati dentro l'Isola, sia dal governo degli Stati Uniti sia da ambasciate dei paesi servili all'impero.
Il polacco non ha utilizzato giri di parole: " Gli Stati Uniti, come ultima superpotenza, deve adottare una posizione più ferma contro il comunismo”
Walesa fa parte dei grandi profeti che hanno trovato a Miami la Mecca della divinazione. Oltre all'astrologo Walter Mercado, Montaners, Ninoskas e Pérez Rouras, tra i distaccati oracoli di quella parte del Sud della Florida, si trova il giornalista Andrés Oppenheimer, colui che più o meno negli stessi giorni in cui Walesa, sovvenzionato dalla NED, sconfiggeva il comunismo in Polonia, scrisse quel libro il cui titolo mise in questione la teoria della relatività: “L'ora finale di Fidel Castro."
Non vale la pena perdere tempo con una risposta alle parole di Walesa, né ricordargli che qualunque cambiamento in Cuba, non sarebbe mai nella direzione di trasformare all'Isola in una base di missili nucleari nordamericani, come è oggi la Polonia.
Se dobbiamo riconoscere qualcosa a lui o agli altri profeti, questa è l’ostinazione contro il comunismo che dura da due decenni. Vale anche però chiarire che la sua fede nel futuro cubano non è per nulla gratuita. Si paga con biglietti costanti e sonanti.
Nessuno si sorprenda se qualche giorno vedremo l'ex presidente polacco, con le maracas in mano, impegnato come corista nel gruppo salsero di Willi Chirino. Pagandolo, per Walesa non è un problema mettersi a ripetere, una ed un'altra volta, quell’ incompiuto ritornello che pregava: "La transizione sta già arrivando."
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