www.resistenze.org - osservatorio - mondo - politica e società - 02-06-10 - n. 321

da http://brusselstribunal.org 
Traduzione dall'inglese perwww.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
 
Questo è Israele
 
19 morti e 60 feriti: l'impunità di Israele è una minaccia per tutti
 
Tribunale Russell
 
31/05/2010
 
Anche agli occhi addolorati dei testimoni della sofferenza umana c'è qualcosa di provocante, qualcosa di impossibile, nel vedere soldati israeliani, armati e con maschere antigas calarsi con funi sulla coperta di una nave di carica aiuti piena di civili - giornalisti, parlamentari, attivisti dei diritti umani, madri, medici - in navigazione verso Gaza per rompere l'inumano blocco che mantiene un milione e mezzo di persone tra la vita e la morte.
 
Sulla Mavi Marmara, che trasportava 10.000 tonnellate di aiuti umanitari, sventolava una bandiera bianca: un simbolo universale di non violenza. Sventolava anche una bandiera turca, in acque internazionali, che le concedeva uno status di estensione di sovranità della Turchia. Nonostante tutto, Israele ha attaccato. Per cosa lotta l'Israele? Per la sua esistenza o per la continuazione di un regime di punizione collettiva mirata a distruggere i palestinesi? Oppure sono entrambe la stessa cosa? 19 morti e 60 feriti. Chi ha dato l'ordine? Reagirà la NATO davanti all'attacco ad uno dei suoi membri?
 
Un semplice assassinio pubblico
 
Non si può rivendicare il diritto ad esistere per mezzo dell'assassinio. Lo stesso fatto che Israele venisse accettato nel sistema delle Nazioni Unite - nel 1948 - era condizionato al suo riconoscimento di uguali diritti agli arabi, in particolare il diritto al ritorno dei palestinesi. Israele non solo ostacolò il ritorno dei rifugiati ma nel 1967 prese con la forza e occupò il resto della Palestina storica. Dal momento della sua fondazione fino ad oggi siamo stati testimoni di una serie interminabile di atrocità israeliane. A causa di queste sue infinite atrocità, Israele ha perso il diritto a qualsiasi affermazione di legalità - essendo inoltre uno Stato che rifiuta di firmare il Trattato di non proliferazione nucleare (TNP) o di prendere in considerazione l’abbandono delle sue armi nucleari -.
 
Gaza è tanto la prigione a cielo aperto più grande del mondo, quanto il campo di concentramento non dichiarato del XXI secolo. Tutto il mondo lo sa. Le Nazioni Unite lo sanno. Il presidente degli Stato Uniti lo sa. Decine di migliaia di funzionari dei paesi di tutto il mondo lo sanno. Il blocco è un modo di assediare e uccidere lentamente. È un'atrocità che si pone allo stesso livello del genocidio. In questo, ogni uomo e ogni donna ha lo stesso dovere: l'inattività è complicità ed un tradimento verso l'umanità. Tutti i diritti legali stanno con quelle persone che tentano di far cessare questa situazione con qualunque mezzo.
 
La Flottiglia della Libertà è uno di questi tentativi: è un rifiuto della sofferenza umana. Il suo simbolismo è più poderoso di qualunque armata. In questo senso continua ad essere ciò che era quando ha iniziato questo viaggio: un segnale della caduta del blocco. Mentre le precedenti barche tentavano di arrivare solitarie a Gaza, ora ci vanno a gruppi. Ne seguiranno di più. Quando salperanno migliaia di navi, cosa farà Israele?
 
Processo a Israele
 
L'Israele ha perso la battaglia per l'opinione pubblica internazionale molto tempo fa. Nessuno può dimenticare l'implacabile bombardamento di una popolazione civile prigioniera durante l'ultima guerra di Israele contro Gaza. Chi può sperare di convincere ora, Israele?
 
-        Condanniamo l’illegale, immorale ed inumano blocco di Gaza e tutte quelle persone che lo mantengono 
-        Condanniamo Israele 
-        Condanniamo il brutale attacco di Israele contro attivisti e pacifisti in acque internazionali. Dichiariamo che 700 anime coraggiose, provenienti da 50 nazioni, rappresentano qualcosa di reale che la propaganda israeliana non può cancellare 
-        Piangiamo le 19 persone assassinate ed esprimiamo la nostra speranza e solidarietà alle 60 persone ferite. Esigiamo da Israele la liberazione di tutti gli attivisti detenuti 
-        Ci appelliamo a tutte le istituzioni internazionali - incluse le Nazioni Unite, l'Unione Europea e le agenzie e organizzazioni dei diritti umani - affinché si esprimano chiaramente circa quest’ultima atrocità israeliana e lavorino per far cessare l'impunità israeliana 
-        Esigiamo un tribunale internazionale per giudicare tutti i crimini israeliani, presenti e passati. Ci appelliamo all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite affinché solleciti la Corte Internazionale di Giustizia per un giudizio consultivo sulla legalità di Israele entro il sistema delle Nazioni Unite, data la sua sistematica e flagrante mancanza di rispetto per il diritto internazionale e l'autorità morale 
-        Appoggiamo tutti gli sforzi con tutti i mezzi per liberare il popolo di Gaza dalla sua prigione e dalla sua sofferenza, incluse le sanzioni e il disinvestimento contro Israele, un boicottaggio generale e il boicottaggio - da parte delle federazioni di lavoratori - di tutte le navi che si dirigono o provengono da Israele 
-        Facciamo appello a tutte le persone di tutte parti del mondo affinché esprimano la loro solidarietà con i morti e i feriti e con i palestinesi sotto occupazione, in manifestazioni locali di indignazione laddove venga considerato necessario. 
-        Facciamo appello a tutte le associazioni, sindacati, parlamentari, professionisti e altre persone affinché aderiscano a questo appello e alle sue richieste. Vi preghiamo di diffondere questo appello e agire di conseguenza
 
Comitato del Tribunale Brussells
 
Per informazioni contattate info@brussellstribunal.org 
Da diffondere largamente 
Firma qui la petizione http://www.petitiononline.com/GazaSol/petition.html
 
 

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