www.resistenze.org - osservatorio - mondo - politica e società - 07-03-12 - n. 399

da johnpilger.com/articles/its-time-we-recognised-the-blair-governments-criminality
Traduzione dall'inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
 
E' tempo di riconoscere la criminalità del governo Blair
 
16/02/2012
 
Nel teatro kabuki [teatro tradizionale giapponese] della politica parlamentare inglese, non avvengono grandi delitti e i criminali girano liberi. Dopo tutto è teatro: contano le piroette, non le azioni che per distanza e cultura, appaiono scollegate dalle loro conseguenze. E' un marchingegno sicuro, ugualmente protetto da attori e critici. Il discorso di addio di uno dei più scaltri di questi personaggi, Tony Blair, "era pervaso da un senso di convincimento morale" di cui si pasceva il presentatore televisivo Jon Snow, come se il fascino di Blair, rivolto agli appassionati del Kabuki, fosse mistico. Che lui fosse un criminale di guerra era insignificante.
 
In modo in cui la criminalità di Blair e delle sue amministrazioni è stata soffacata, viene descritta nei Dispatches from the Dark Side: on torture and the death of justice [Corripondenze dal lato oscuro: sulla tortura e la morte della giustizia] di Gareth Peirce, pubblicato questo mese in edizione economica da Verso. Peirce è la più illustre avvocatessa dei diritti umani in Gran Bretagna; è inarrivabile la sua determinazione nel perseguire casi infami di giustizia negata e di giustizia per le vittime dei crimini di stato, quali tortura e cattura/detenzione illegale. La cosa straordinaria in questo resoconto di ciò che lei chiama "pandemonio morale e legale" all'indomani dell'11/9 è che, basandosi sulle memorie di Blair ed Alistair Campbell, sui verbali ministeriali e gli archivi dell'MI6, lei vi applica la regola del diritto.
 
Avvocati come Peirce, Phil Shiner e Clive Stafford-Smith hanno fatto sì che la messa sotto accusa delle potenze dominanti non sia più un tabù. Israele, braccio armato dell'America, è ora ampiamente riconosciuto come lo stato più fuorilegge del mondo. Personaggi del calibro di Donald Rumsfeld evitano ora, quanto George W. Bush e Blair, i Paesi dove la legge si spinge oltre i confini.
 
Dispensando sinecure di "pacificazione" e "sviluppo", che gli consentono di integrare la fortuna accumulata da quando ha lasciato Downing Street, Blair ha viaggiato, quasi come un uccello, soprattutto verso territori soggetti agli sceicchi del Golfo, negli USA, verso Israele e i paradisi sicuri come la piccola nazione africana del Ruanda. Dal 2007 Blair ha fatto sette visite in Ruanda, dove lui ha accesso ad un jet privato fornito dal Presidente Paul Kagame. A detta di Blair, il regime di Kagame, i cui oppositori sono stati brutalmente messi a tacere con false accuse, è "innovativo" ed è una "guida" in Africa.
 
Il libro della Peirce realizza l'impossibile con Blair: riesce a scioccare. Ripescando le "tesi ingiustificabili, la belligeranza senza limiti, la falsificazione e la deliberata illegalità" che portarono alle invasioni di Afghanistan e Iraq, lei identifica l'aggressione di Blair contro i Mussulmani come criminale e razzista al tempo stesso. "Gli esseri umani sospettati di avere idee [islamiche] dovevano essere neutralizzati con qualsiasi mezzo possibile e in modo permanente... nel linguaggio di Blair un 'virus' da 'eliminare', che rende necessaria 'una miriade di interventi [sic] importanti negli affari di altre nazioni'". Intere società sono state ridotte a "macchie di colore" su una tela, dalla quale il Napoleone laburista avrebbe "riorganizzato il mondo".
 
Lo stesso concetto di guerra è stato deviato dal significato originale del dizionario, per rispondere alla contrapposizione dei "nostri valori contro i loro". Gli effettivi esecutori degli attacchi dell'11/9, in massima parte Sauditi addestrati al volo in USA, sono stati completamente dimenticati. Invece le "macchie di colore" sono state fatte rosso sangue - in primo luogo in Afghanistan, terra dei più poveri fra i poveri. Nessun Afghano era membro di al-Qaeda; al contrario, vi era reciproco risentimento. Non importa. Una volta incominciato il bombardamento il 7 ottobre 2001, decine di migliaia di Afghani furono puniti dalla carestia, poichè il Programma Alimentare Mondiale ritirò gli aiuti nel pieno dell'inverno. In un villaggio colpito, Bibi Mahru, fui testimone delle conseguenze di un'unica bomba "di precisione" Mk82,  che cancellò due famiglie, fra cui otto bambini. "Tony Blair", scrisse Alistair Campbell, "ha detto che [gli Afghani] dovevano sapere che avremmo procurato loro sofferenze, se non ci avessero consegnato Osama Bin Laden".
 
La figura grottesca di Campbell era già al lavoro con la preparazione di un'altra minaccia in Iraq. Secondo il MIT Centre for International Studies, la guerra che seguì "ha prodotto" fra 800.000 e 1,3 milioni di morti: cifre che superano la stima della Fordham University sul numero di morti nel genocidio in Ruanda.
 
E tuttavia, ha scritto la Peirce, "dai messaggi di posta elettronica, dai comunicati interni del governo non traspare alcun dissenso". Le interrogazioni riguardanti anche la tortura indicano  "istruzioni esplicite... di ministri del governo". Il 10 gennaio 2002 il Ministro degli Esteri, Jack Straw, scrisse in una mail ai suoi colleghi che spedire cittadini Britannici nella Baia di Guantanamo era "il modo migliore di conseguire il nostro obiettivo anti-terroristico". Egli respinse "l'alternativa di rimpatrio nel Regno Unito". (Successivamente nominato "segretario di stato alla giustizia", Straw eliminò i verbali ministeriali incriminanti in contrapposizione al Commissario all'Informazione). Il 6 febbraio 2002 il Ministro degli Interni, David Blunkett, osservò che lui non aveva "alcuna fretta di vedere quelle persone ritornate nel Regno Unito [da Guantanamo]". Tre giorni dopo il segretario di stato agli Affari Esteri, Ben Bradshaw, scrisse "Dobbiamo fare tutto il possibile per evitare che i detenuti siano rimpatriati nel Regno Unito." Nemmeno una delle persone a cui si riferiva era stata accusata di qualcosa; la maggior parte era stata venduta come premio agli Americani dai signori della guerra afghani. La Peirce descrive come inviati ufficiali del Ministero degli Affari Esteri, anteriormente ad un'ispezione nella Baia di Guantanamo, abbiano "verificato" che i prigionieri britannici erano "trattati con umanità", quando era vero esattamente il contrario.
 
Immerso nella sua disavventura e nelle menzogne, ascoltando solo la "sincerità" artefatta del suo capo, il governo laburista non consultò nessuno che dicesse la verità. La Peirce cita una delle fonti più affidabili, il Conflicts Forum, sito gestito dall'ex ufficiale dei servizi segreti britannici, Alastair Crooke, il quale ha sostenuto che per "isolare e demonizzare i gruppi [islamici], i quali godono di sostegno sul campo, si rinforza la percezione che l'occidente comprenda solo il linguaggio della forza militare". Negando deliberatamente questa verità, Blair, Campbell e i loro vociferi hanno posto le basi per gli attacchi del 7/7 a Londra.
 
Oggi un altro Afghanistan e Iraq si annunciano in Siria e Iran, forse persino una guerra mondiale. Ancora una volta si levano voci come quella di Crooke nel tentativo di spiegare ai mezzi di informazione bramosi di un "intervento" in Siria che la guerra civile in quel Paese richiede una trattativa abile e paziente, non le provocazioni del SAS britannico e i soliti esiliati prezzolati, che salgono sul cavallo di Troia anglo-americano.
 

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