www.resistenze.org - osservatorio - mondo - politica e società - 10-11-15 - n. 564

Neruda: un Poeta contro la dittaura

Simone Cumbo

10/11/2015

Chiederete: perché la tua poesia
Non ci parla del sogno, delle foglie,
Dei grandi vulcani del paese dove sei nato?

Venite a vedere il sangue per le strade,
Venite a vedere
Il sangue per le strade,
Venite a vedere il sangue
Per le strade!

Pablo Neruda

Ha scritto Pier Paolo Pasolini "Io so…ma non ho le prove...", frase che poteva benissimo essere usata, fino a pochi giorni fa, per raccontare la morte di un grande Poeta, Pablo Neruda.
Un Poeta, un Comunista inviso alla dittatura fascista di Pinochet, la sua morte per un "cancro alla prostata", non ha mai convinto, troppi gli omissis e troppi i lati oscuri.

Ora, un documento ufficiale del ministero dell'interno cileno pubblicato dal quotidiano spagnolo El Pais, fa luce sulle vere cause della sua morte. Ovvero che "risulta chiaramente possibile e altamente probabile l'intervento di terzi".

Pablo Neruda è morto alle 22.30 del 23 settembre 1973 nella clinica Santa María di Santiago a 69 anni. Era in partenza per il Messico. Dodici giorni prima, l'11 settembre, l'esercito guidato dal generale Augusto Pinochet aveva preso il potere e il presidente Salvador Allende si era suicidato nel suo ufficio del palazzo della Moneda. Prese avvio la sanguinaria dittatura e le persecuzioni contro gli oppositori che colpirono molti amici del Poeta cileno. In quei giorni Neruda non era a Santiago, ma nella sua casa di Isla Negra, sulla costa, attraverso i mezzi di informazione seguiva gli avvenimenti ed aveva in programma un viaggio a Città del Messico per raggiungere altri amici in fuga dalla repressione e per denunciare i crimini della dittatura.

Il 19 settembre, è stato costretto però ad un ricovero urgente nella Capitale.
E da lì comincia il mistero...

Il certificato medico imputa il decesso alle metastasi del tumore alla prostata. Ma nel 2011 si riapre il caso, quando l'autista del poeta, Manuel Araya, disse che Neruda era stato ucciso. Il Partito comunista cileno presentò una denuncia e l'8 aprile del 2013 venne riesumato il cadavere, per cercare tracce di veleno nel corpo.

Poi scese il silenzio fino a pochi giorni fa quando un documento ufficiale del Ministero dell'Interno informa che "di fronte ai persistenti dubbi sulla causa della morte di Neruda il governo, attraverso il suo dipartimento sui diritti umani  ha costituito due commissioni di esperti internazionali e interdisciplinari per produrre perizie che permettano di arrivare ad una conclusione scientifica".

Il Governo cileno ha confermato l'esistenza e la veridicità del documento e il giudice per le indagini preliminari Mario Carroza,  ha dichiarato al quotidiano El Pais, che i documenti dei periti  portano a credere all'omicidio: "noi abbiamo sempre pensato che ci fosse qualcosa di strano. Neruda aveva il cancro, ma non era in agonia e nemmeno in fase terminale. Eppure, quel 23 di settembre la sua malattia peggiorò di colpo e in sei ore è morto. Gli fu applicata un'iniezione o gli fu somministrato qualcosa per via orale che ha fatto precipitare la sua prognosi in appena sei ore".

Sempre il giudice Carrozza ha poi aggiunto un agghiacciante particolare:
"sto aspettando il risultato di un'ultima analisi scientifica. Nel corpo del poeta è stato trovato un batterio, il germe dello stafilococco dorato".
Una sostanza che non si usa nei trattamenti contro i tumori e che, se alterata e somministrata in dosi massicce, può essere tossica e mortale…

www.simonecumbo.it


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