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Lettera del Rappresentante permanente della Repubblica Popolare Democratica di Corea al Segretario Generale delle Nazioni Unite

KCNA | solidnet.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

10/01/2017

Pyongyang, 6 gennaio 2017 (KCNA) - Il rappresentante della RPDC alle Nazioni Unite ha inviato giovedì una lettera al segretario generale per chiarire i punti di vista in ordine alla lettera inviata dal sottosegretario generale per gli affari politici per conto dell'ex segretario generale.

La lettera diceva:

"Voglio iniziare affermando che la lettera inviataci dal sottosegretario generale agli affari politici non è la risposta alla mia domanda su quale sia la base legale per le "risoluzioni sanzionatorie" del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite contro la Repubblica Popolare Democratica di Corea in merito ai suoi test nucleari e al pacifico lancio di un satellite.

Nelle lettere all'ex segretario generale ONU del 23 maggio e del 5 dicembre 2016, rispettivamente, ho richiesto di sapere se ci fosse anche un solo articolo delle leggi internazionali il quale sancisca che i test nucleari ed i lanci di satelliti o missili balistici costituiscano di per se una minaccia alla pace ed alla sicurezza internazionale che possa costituire la base legale per le "risoluzioni sanzionatorie" del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite contro la RPDC.

In ogni caso, il segretariato ONU ha solamente fatto menzione dell'articolo 39 della carta delle Nazioni Unite, senza una singola parola di risposta alle mie domande.

L'articolo 39 della Carta delle Nazioni Unite non può essere la base legale per le "risoluzioni sanzionatorie", come è stato già discusso nella comunità del diritto internazionale.

Nel 1966, quando la ex Rodesia ha dichiarato la propria indipendenza dal regime coloniale britannico, il Consiglio di Sicurezza dell'ONU adottò una sanzione invocando l'articolo 39 come base legale per la prima volta nella storia delle Nazioni Unite. A questo riguardo, la comunità del diritto internazionale ha asserito che la dichiarazione di indipendenza non è una minaccia alla pace od una rottura della pace ed etichettò l'adozione delle risoluzioni sanzionatorie come un atto di abuso di potere. Ed anche gli estensori della Carta delle nazioni Unite hanno chiarito che avevano imbastito la struttura dell'art. 39 avendo come riferimento un atto di aggressione, non potendo tale norma essere invocata per emettere sanzioni in tempo di pace.

Se ogni test nucleare od ogni lancio di missile balistico fossero considerati una "minaccia alla pace ed alla sicurezza internazionale", il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite avrebbe dovuto impegnarsi ed emettere sanzioni contro gli Stati Uniti ed altri paesi con riferimento ai loro test nucleari ripetuti oltre 2000 volte, e sui regolari e continui lanci di satelliti e missili balistici.

Questo prova chiaramente che l'articolo 39 della Carta delle Nazioni Unite non ha alcuna relazione con ogni test nucleare od ogni lancio di satellite.

Il tentativo di introdurre un'illegale ed immorale "risoluzione sanzionatoria", imponendo sanzioni come il blocco economico ed andando così oltre da includere nell'elenco dei beni sanzionati dal Consiglio di Sicurezza anche i fucili per uso sportivo con i loro proiettili così come gli archi e le frecce per uso sportivo, non è altro che un atto contro l'umanità e la civiltà che minaccia seriamente il diritto alla vita del nostro popolo e distrugge la moderna civiltà facendo retrocedere il globo intero all'oscurità del medioevo.

Il test sulla bomba all'idrogeno, le prove delle testate nucleari e le prove di fuoco e di bersaglio, incluso il lancio di razzi balistici intercontinentali sono il pieno esercizio del legittimo diritto riconosciuto dalla Carta delle Nazioni Unite allo sviluppo di misure di autodifesa e di potenza deterrente che possano spazzare via fonti di provocazione in caso di sconfinamento nella nostra sovranità e diritto di esistenza da parte di forze ostili.

Fino a quando gli Stati Uniti ed i loro seguaci continueranno a porre in essere minacce ed intimidazioni nucleari e fino a quando non cesseranno i loro giochi di guerra che spingono sino alle porte dei nostri confini, mascherandoli da manovre annuali, le nostre capacità di autodifesa e le nostre potenzialità di vibrare un colpo preventivo con le armi nucleari verranno significativamente rafforzate, così come loro rafforzano il loro "pivot" in Asia.

Spero che il Segretariato delle Nazioni Unite voglia prendersi le proprie responsabilità nei confronti della comunità internazionale riflettendo sulle questioni che riguardano la base legale delle "risoluzioni sanzionatorie" contro la Repubblica Popolare Democratica di Corea e rispondendo in modo imparziale in conformità con la fondamentale missione delle Nazioni Unite per la pace e la sicurezza internazionale".


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