L'ammissione del Marocco nell'Unione Africana segna un giorno triste per i principi dell'unità africana sui quali è stata istituita l'UA e il suo predecessore, l'Organizzazione dell'Unione Africana (OUA).
Rabat si è autoesclusa dall'OUA nel 1985 per una ripicca sulla decisione dell'organismo continentale di riconoscere la Repubblica Democratica Araba dei Saharawi (RASD) proclamata dal popolo saharawi e dal movimento di liberazione del Fronte Polisario. Piuttosto che accettare l'indipendenza della RASD, in seguito alla lotta guidata dal movimento Polisario contro il colonialismo spagnolo, la monarchia marocchina annesse il suo piccolo vicino.
Il popolo saharawi non ha mai accettato di abbandonare la propria lotta per un semplice trasferimento di dominio, dagli spagnoli ai marocchini. Finora i saharawi sono stati in grado di contare sulla solidarietà di tutto il continente africano, che però è stato sacrificato sull'altare della ricchezza del Marocco. Né l'OUA, né l'UA per sostenersi hanno potuto contare sui fondi generati all'interno dell'Africa stessa, in parte a causa dell'impoverimento del continente per mano del colonialismo europeo, in parte a causa di dirigenze post-indipendenza inette e corrotte, in parte per via dell'intesa dei leader degli Stati membri con l'imperialismo.
La Libia, sotto Muammar Gheddafi, contribuiva in modo importante all'UA, sia per ragioni di principio, che di interesse, ma l'attuale situazione disperato in cui versa questo paese, per gentile concessione dell'ingerenza militare NATO, ha posto termine a quella contribuzione.
Alcune stime presentano l'attuale livello di finanziamento "non-africano"al 70% della spesa dell'UA, cosa che apre la porta ad ogni sorta di ingerenza politica.
Il Marocco ha alle spalle una serie di cooperazioni militari con l'ex potenza coloniale francese e con gli Stati Uniti e mentre nega di avere legami commerciali con Tel Aviv, i prodotti israeliani sono pubblicamente disponibili in Marocco, minando così il boicottaggio, il disinvestimento e le sanzioni (BDS), sollecitate dai leader e dal popolo palestinesi.
L'imperialismo ha sempre fatto affidamento su elementi influenzabili all'interno dei movimenti di liberazione e delle organizzazioni rivoluzionarie, per raggiungere i suoi obiettivi.
Il ruolo del Marocco nel minare la lotta per la libertà del popolo saharawi, lo ha messo in diretto contrasto con quegli Stati, come il Sud Africa e l'Algeria, che stavano dalla parte del Polisario. L'ambasciatore saharawi per l'UA, Lamine Baali, trae conforto dal fatto che l'accordo di "compromesso" che riguarda l'ammissione del Marocco, prevede la conferma dell'attuale appartenenza della RASD all'UA .
"Tutti i dibattiti si sono incentrati sul fatto che il Marocco dovrebbe rispettare il confine riconosciuto internazionalmente del Sahara Occidentale", ha sottolineato. E' difficile, tuttavia, immaginare che Rabat, che ha sempre sostenuto la sua annessione del Sahara Occidentale mentre non era membro dell'OUA/UA, ora che è dentro questo organismo si conformi alla politica dell'UA e data la sua ricchezza, si astenga dall'esercitare una influenza politica al suo interno. L'UA deve spiegare come intende dare effetto al proprio riconoscimento - e a quello delle Nazioni Unite - del diritto del popolo saharawi all'autodeterminazione democratica e all'indipendenza.
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