www.resistenze.org - osservatorio - mondo - politica e società - 17-04-18 - n. 669

La relazione saudita-israeliana  

Lawrence Davidson | counterpunch.org
Traduzione da znetitaly.org

13/04/2018

In un'intervista del 2 aprile 2018, sulla rivista The Atlantic, il Principe della Corona, dell'Arabia Saudita, Mohammed bin Salman, ha dichiarato pubblicamente che gli Israeliani "hanno il diritto di vivere nella loro terra, proprio come i Palestinesi." E' un presupposto problematico, dato che la "propria terra" degli Israeliani è la terra che hanno portato via ai Palestinesi, Questo, e molto altro, è stato o dimenticato o ignorato dal principe della corona saudita.

Settanta tre anni fa, il primo re dell'Arabia Saudita, Abdulaziz Ibn Saud, espresse una posizione molto diversa in una serie di lettere a Franklin Delano Roosevelt. Per esempio, in una lettera del novembre 1938, Ibn Saud aveva scritto: "Gli Ebrei [europei] non hanno nessun diritto alla Palestina e la loro rivendicazione è un atto di ingiustizia che non ha precedenti nella storia della razza umana." Purtroppo, di fatto c'erano molti precedenti quando si trattava di ingiustizia coloniale, ma la dichiarazione di Ibn Saud ha certamente dimostrato la profondità di sentimenti del Re. Seguirono altre lettere in cui si predicevano che la Palestina era destinata a diventare un focolaio di disordini e di guai" se i Sionisti seguivano la loro strada.

I due leader si incontrarono, finalmente, faccia a faccia, nel 1945 sull'incrociatore militare americano Quincy, durante il viaggio di ritorno da Yalta di Franklin Delano Roosevelt. In quell'incontro Roosevelt cercò di convincere il leader saudita di permettere l'occupazione europea della Palestina. Ibn Saud replicò: "Fate pagare il nemico e l'oppressore; questo è il modo in cui noi Arabi facciamo la guerra."  Continuò: "I criminali dovrebbero fare ammenda, non il passante innocente. Quali danni hanno fatto gli Arabi agli Ebrei d'Europa? Sono stati i Tedeschi 'Cristiani' che hanno rubato loro le case  e la vita." Alla fine ha aggiunto "Gli Arabi preferirebbero morire piuttosto che cedere la loro terra agli Ebrei."

Che cosa è cambiato?

L'attuale Principe della Corona, Mohammed bin Salman, ci dimostra che molte cose sono cambiate negli anni intercorsi da allora. Israele sionista è diventato un fatto concreto accertato e quindi il colonialismo di insediamento è ben radicato in Palestina. L'Arabia Saudita ha accettato questo cambiamento forse a malincuore, e non è difficile capire perché.

I Sauditi hanno costruito la loro sicurezza intorno a un'alleanza con il paese che è il principale sostenitore di Israele: gli Stati Uniti. Un prezzo pagato per quella alleanza è stata un'accettazione di fatto dell'esistenza di Israele. E così, l'avversione saudita per Israele è stata in gran parte retorica. Sembrerebbe, tuttavia, che il Principe della Corona, Mohammed bin Salman, abbia finalmente abbandonato anche quella facciata. Ecco perché durante il recente viaggio del principe negli Stati Uniti, è stato trovato mentre pubblicamente socializzava con l'AIPAC.*

Di fronte alla loro incapacità di fare qualcosa riguardo all'occupazione sionista della Palestina, i Sauditi si sono avviati a focalizzarsi su altri nemici. Questo si è dimostrato facile, perché là fuori c'è sempre stato un altro presunto nemico: i Musulmani Sciiti che i Sunniti hanno sempre considerato degli apostati. Specificamente, il nemico è ora l'Iran sciita. Il principe della Corona saudita, ricorrendo ancora una volta all'iperbole, sostiene che il leader supremo di quel paese, Ayatollah Ali Khamenei, "fa sembrare buono Hitler." Ci sono poi Hezbollah in Libano e gli Houthi Zaidi dello Yemen – tutti Sciiti e tutti considerati nemici.

La parte interessante di questo cambiamento di nemici, è che, oramai, focalizzandosi sugli Sciti e particolarmente sull'Iran (questo paese, fin dalla rivoluzione del 1979, non ha accettato la permanenza di Israele sionista), il principe della corona saudita ha scoperto che ci sono un sacco di interessi che condividiamo con Israele."

Operando in base al motto che i nemici dei nostri nemici devono essere nostri amici, gli Israeliani sionisti sono diventati "ebrei buoni" agli occhi dell'attuale aspirante leader saudita, Inoltre, i Sauditi sono diventati "Arabi buoni" agi occhi dei sionisti.

Entrambi ora tramano insieme contro i loro nemici comuni.

La strana coppia

Non c'è dubbio che i Sauditi e gli Israeliani formino una strana coppia. Ci sono, comunque, se volete, delle somiglianze innate. Per esempio:

– Sia Israele che l'Arabia Saudita asseriscono che sono "popolo eletto"  e quindi nazioni benedette dal loro "unico vero Dio." In entrambi i casi questa affermazione ha portato alla rivendicazione che il territorio che controllano è "terra santa" garantita a loro in modo divino.

– Inoltre, in entrambi i casi, la leadership religiosa della società esercita una funzione di guida per molte politiche interne.

– Di conseguenza, sia i Sauditi che gli Israeliani gestiscono i loro rispettivi paesi come dei club riservati. Un paese chiede che siate ebrei per avere i diritti di appartenenza, e l'altro vuole che siate un Musulmano sunnita Wahhabita. Gli estranei che rivendicano uguali diritti di appartenenza al club (leggasi cittadinanza) saranno limitati, perseguitati o soltanto espulsi. E, naturalmente, in entrambi i casi,  molti gruppi di minoranza rivendicano tali diritti: in Israele sono i Palestinesi e in Arabia Saudita è la popolazione sciita della penisola araba orientale.

Se si guarda in modo obiettivo, sia l'Arabia Saudita che Israele dovrebbero essere degli anacronismi. Due nazioni che esprimono rivendicazioni vergognose e non dimostrabili di diritto divino e che a loro volta giustificano un comportamento e delle politiche non democratico, razzista. E gli Stati Uniti che si considerano anche loro come benedetti da Dio, sostengono prontamente entrambi i paesi.

Quello che indica questa situazione, è che, perfino in una cultura sempre più di alta tecnologia, il modo di pensare medievale è ancora con noi – incorporato con profondità sufficiente a influenzare le opinioni di milioni di persone, di influenzare la politica dei governi e di fare delle crociate. Sia gloria a Dio!

*) https://it.wikipedia.org/wiki/AIPAC

Lawrence Davidson è  professore di storia alla West Chester University a Chester  West, Pennsylvania.


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