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- osservatorio - mondo - politica e società - 15-02-21 - n. 779
Unione Africana: pandemia e conflitti *
Carlos Lopes Pereira | odiario.info
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
13/02/2021
Il 34° vertice dell'Unione Africana (UA), che si è svolto in videoconferenza il 6 e 7 febbraio, ha trattato la risposta alla crisi sanitaria nel continente, la persistenza dei conflitti armati in Africa e la ripresa economica.
Adottando il motto "Arte, Cultura e Patrimonio: leva per costruire l'Africa che vogliamo", l'Assemblea dei capi di Stato e di governo dell'UA, per la prima volta in forma virtuale, ha eletto la nuova presidenza di turno, Félix Tshisekedi, della Repubblica Democratica del Congo, che sostituisce il sudafricano Cyril Ramaphosa per il mandato 2021-2022. Il ciadiano Moussa Faki Mahamat è stato rieletto presidente della Commissione dell'Unione Africana.
Nel discorso di accettazione dell'incarico, Tshisekedi ha dichiarato che nelle arti, tradizioni, conoscenza, religioni e lingue di ogni popolo africano c'è "un vasto universo che proteggeremo e trasmetteremo ai nostri figli. Ha sostenuto quindi che "abbiamo una cultura che ci distingue nel mondo e abbiamo il dovere di usarla come leva per promuovere lo sviluppo, per convertirla in sostegno alla ripresa di tutti i paesi".
Ricordando che assume la presidenza dell'UA "mentre celebriamo l'80° anniversario della scomparsa di Patrice Lumumba, un degno figlio del Congo e dell'Africa, che credeva fermamente nel grande destino di queste terre", il dirigente congolese ha difeso l'idea che l'Africa "affronta grandi sfide che richiedono soluzioni africane, esortano a unire gli sforzi ed esigono azioni collettive immediate, nel rispetto della pluralità e dell'indipendenza di ogni Stato".
Sulla lotta contro COVID-19, ad inizio pandemia, molti esperti avevano anticipato uno scenario catastrofico in Africa. Tuttavia, un anno dopo l'identificazione del primo caso di contagio in Egitto, i paesi africani risultano tra i meno colpiti.
Finora, ricorda Prensa Latina, che ha coperto il vertice dell'UA da Addis Abeba, sede dell'organizzazione, i numeri di casi diagnosticati (circa tre milioni e 700 mila) e morti (circa 95 mila) in Africa rappresentano rispettivamente il 3,5% e il 4% del totale mondiale. Ma è certo che le condizioni di salute sono peggiorate, i sistemi sanitari sono al punto di rottura, le economie hanno subito battute d'arresto, quindi oggi è una priorità ottenere vaccini per fermare la pandemia.
Al fine di risolvere i problemi africani con proprie strategie, l'UA ha discusso ancora una volta come "mettere a tacere le armi" e porre fine ai conflitti armati nel continente. Questa sarà sicuramente una priorità dell'organizzazione, nel mandato di Félix Tshiseked: dal Sahel, dal Bacino del Ciad e dalla Nigeria, al Corno d'Africa e al nord del Mozambico, passando per le tensioni tra Uganda e Ruanda, l'instabilità nella Repubblica Centrafricana, nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo e nel Sud Sudan. A questo proposito, le uniche notizie incoraggianti sembrano provenire dalla Libia, dove le fazioni rivali hanno accettato di tenere elezioni entro la fine dell'anno in una soluzione negoziata sotto l'egida delle Nazioni Unite e con una forte influenza da parte delle potenze occidentali.
Va inoltre osservato che il vertice dell'UA ha condannato, per la 12ma volta consecutiva, il blocco economico, commerciale e finanziario degli Stati Uniti contro Cuba e chiesto la fine delle sanzioni lunghe e ingiustificate, riaffermando la solidarietà africana con il popolo cubano.
* Questo articolo è stato pubblicato su "Avante!" n° 2463 del 11/02/2021
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