Julian Assange, fondatore di WikiLeaks, arriva alla magistratura di Londra dopo l'arresto degli agenti della Metropolitan Police e incarcerato in seguito alla revoca dell'asilo da parte del governo ecuadoriano nel 2019.
Acconsentire all'estradizione di Julian Assange sarebbe "medicalmente ed eticamente inaccettabile", ha avvertito Priti Patel, un gruppo di 300 medici provenienti da 35 Paesi.
Il ministro dell'Interno ha tempo fino al 19 giugno per decidere se approvare l'estradizione del fondatore di WikiLeaks negli Stati Uniti per essere processato, a seguito della sentenza emessa dall'Alta Corte il mese scorso.
La decisione ha ribaltato una precedente sentenza del gennaio 2021 che respingeva la richiesta di estradizione per motivi di salute.
A dicembre l'Alta Corte ha dichiarato che gli Stati Uniti avevano fornito sufficienti garanzie che il 50enne cittadino australiano potesse essere curato in modo sicuro.
Ma i medici hanno bollato queste garanzie da parte del governo statunitense come "prive di valore", dato i numerosi tentativi "di complotto, inseguimento e persecuzione di Assange come ritorsione per il suo giornalismo di interesse pubblico".
La lettera aperta, inviata venerdì alla signora Patel e in copia al premier Boris Johnson e ai leader australiani, richiama l'attenzione sul "deterioramento delle condizioni di salute" di Assange durante la sua detenzione nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh, compreso un mini-ictus nell'ottobre 2021.
"Questo drammatico deterioramento della salute di Assange non è ancora stato preso in considerazione nel procedimento di estradizione", si legge nella lettera, diffusa ieri dal gruppo.
"Le garanzie statunitensi accolte dall'Alta Corte che costituirebbero quindi la base dell'approvazione dell'estradizione, si basano su informazioni mediche superate, rendendole obsolete".
Gli operatori sanitari, che fanno parte del gruppo Doctors for Assange, sostengono che la sua estradizione in queste circostanze costituirebbe una negligenza.
Il gruppo chiede alla signora Patel di rifiutare l'autorizzazione all'estradizione del fondatore di WikiLeaks, il cui trattamento da parte di diverse autorità è stato descritto come paragonabile alla tortura.
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