www.resistenze.org - osservatorio - mondo - politica e società - 20-06-22 - n. 834

La Colombia nella Nato: eserciti latinoamericani, comandanti imperiali

Luis Britto García | luisbrittogarcia.blogspot.com
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

18/06/2022



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Il Vertice della Comunità degli Stati dell'America Latina e dei Caraibi (CELAC), riunitosi a L'Avana nel 2014, ha proclamato "l'America Latina e i Caraibi zona di pace fondata sul rispetto dei principi e delle norme del Diritto internazionale, compresi gli strumenti internazionali di cui gli Stati membri sono parte, e dei principi e scopi della Carta delle Nazioni Unite". Non si trattava di un semplice saluto alla bandiera. Dall'Indipendenza, le guerre internazionali nella Nostra America sono state rare e quasi sempre iniziate per interessi transnazionali. Allo stesso tempo, gli sforzi degli Stati Uniti volti a utilizzare i nostri eserciti per i propri fini sono stati molteplici e non sempre respinti.

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Per cominciare, nel 1914 la potenza del Nord articolò una proposta di Forza d'intervento latinoamericana contro Venustiano Carranza ed esercitò un'intensa pressione diplomatica su Juan Vicente Gómez affinché inviasse truppe venezuelane nella Prima guerra mondiale. Si dice che il despota abbia osservato: "Cosa può fare un asino in un combattimento con una tigre?" Identiche pressioni furono esercitate nei confronti del presidente Isaías Medina Angarita per sacrificare soldati nella Seconda guerra mondiale, ma dichiarammo guerra alla Germania solo per salvare le apparenze, poche ore prima della sua resa. La potenza del Nord capì che doveva legare istituzionalmente i nostri eserciti alle sue esigenze strategiche. A tal fine, nel 1947, a Rio de Janeiro, ha indotto 21 paesi dell'America Latina e dei Caraibi ad aderire al Trattato interamericano di assistenza reciproca (TIAR).

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Firmato nel contesto della Guerra fredda, il TIAR metteva gli eserciti dell'America Latina e dei Caraibi a disposizione degli Stati Uniti in qualsiasi circostanza in cui questi ultimi giudicassero esserci un'aggressione, poiché dichiarava che "un attacco armato da parte di qualsiasi Stato contro uno Stato americano sarà considerato un attacco contro tutti", e prevedeva una risposta anche all'aggressione indiretta, cioè "diversa da un attacco armato". Da questo momento in poi, la minima riforma democratica, economica o sociale, che pregiudichi gli interessi statunitensi, sarà considerata un "attacco a tutti".

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Così, la X Conferenza interamericana tenutasi a Caracas nel 1954, nello spirito del TIAR, giustifica un intervento "se il movimento comunista internazionale dovesse arrivare a dominare le istituzioni politiche di qualsiasi Stato americano". Questo accordo serve da pretesto per l'intervento statunitense che rovescia il governo democratico di Jacobo Arbenz in Guatemala. In seguito, il TIAR fu invocato contro la rivoluzione cubana nel 1962 e contro il governo democratico dominicano di Juan Bosch nel 1965, rovesciato dall'esercito statunitense con il sostegno di una presunta "Forza di pace interamericana" fornita dalle dittature di Brasile, Nicaragua, Paraguay e Honduras. Nel 1999, gli Stati Uniti hanno esercitato pressioni diplomatiche per coinvolgere Panama, Ecuador, Perù e Venezuela nel conflitto colombiano. La totale subordinazione del TIAR agli interessi statunitensi divenne evidente quando rimase inattivo di fronte all'aggressione della Gran Bretagna contro l'Argentina nella guerra delle Malvine (Falkland). Nonostante ciò, il Documento di Santa Fe IV, all'inizio di questo secolo, è annoverato tra gli strumenti di coercizione militare delle grandi potenze: "Il Trattato di Rio (Trattato interamericano di assistenza reciproca) rimane valido. Il Consiglio interamericano di difesa (IADB) è ancora in funzione. SOUTHCOM è ancora un'istituzione valida, nonostante gli attacchi quotidiani dall'esterno - i comunisti - e dall'interno: il 'politicamente corretto' Dipartimento della Difesa" (Documento di Santa Fe IV).

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Il Southcom, o Comando Sud, è l'organismo che governa la progressiva occupazione dell'America Latina e dei Caraibi da parte delle forze statunitensi. A tal fine, ha installato circa 76 basi militari nei Paesi della regione, che interferiscono nella politica interna o sostengono colpi di Stato. Allo stesso modo, influiscono attraverso la vendita di armi, i finanziamenti per la difesa, i presunti aiuti medici, l'assistenza umanitaria e i piani per i diritti umani, nonché i programmi di formazione e addestramento militare per gli ufficiali dell'esercito latinoamericano, al fine di imporre loro l'ideologia, la fedeltà e i valori dell'Impero.

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Il modello ideale di ingerenza armata nordamericana nella Nostra America si cristallizza in Colombia. Già nel 1951, la Colombia inviò i suoi soldati nella guerra di Corea. Nove basi militari statunitensi si trovano sul suo territorio, e tutti gli aeroporti sono centri per il funzionamento, la riparazione e il rifornimento delle navi da guerra statunitensi. Il suo personale sostiene di essere immune dalle leggi e dai tribunali locali. Si sono insediati nel paese principale produttore di cocaina al mondo con il pretesto di combattere il traffico di droga, che intanto non ha smesso di crescere. L'esercito straniero di occupazione, composto essenzialmente da mercenari, promuove una cultura della violenza che incoraggia molti a partecipare come mercenari a forze paramilitari interne o esterne. La partecipazione dei colombiani a gran parte delle guerre dell'Impero è abbondante. La Colombia è stata all'origine dell'aggressione all'Ecuador nel 2008, così come dei tentativi di assassinio frustrati, dell'invasione con i mercenari della Silvercorp, dei tentativi di violazione delle frontiere con il pretesto degli aiuti umanitari e della palese invasione paramilitare contro il Venezuela.

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Il 10 marzo 2022, dopo un incontro con Iván Duque, il presidente Joe Biden ha dichiarato che la Colombia, precedentemente "alleato speciale degli Stati Uniti", sarebbe diventata un "alleato principale dell'Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (NATO)". Il ministro della Difesa colombiano Diego Molano afferma di aver ricevuto "un invito a partecipare al Gruppo di contatto per la difesa dell'Ucraina e lì è stata fatta una richiesta, un invito da parte della NATO a fornire istruzione e formazione alle forze militari ucraine in materia di sminamento militare". Così abbiamo un Paese della "Zona di pace" latinoamericana coinvolto ancora una volta in un conflitto del Vecchio Mondo che non lo riguarda. Il ruolo che l'Impero assegna agli eserciti della Nostra America è quello di forza di occupazione nei rispettivi Paesi e di fornitori di carne da cannone a basso costo per le proprie guerre.


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