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La grande sfida di Glasgow

Rodríguez Aranega | mouvementcommuniste.over-blog.com
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

05/11/2021

Il vertice delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico, noto anche come COP26, ha una grande sfida davanti a sé da questo lunedì. Glasgow è sotto l'attenzione della comunità internazionale.

La questione è se i capi di stato, i ministri e i funzionari di alto livello che si riuniscono nella più grande città della Scozia saranno d'accordo sull'attuazione degli accordi di Parigi. La posta in gioco è evitare che la temperatura media globale aumenti fino a un punto di non ritorno.

Fuori dal Scottich Event Campus, dove si sta tenendo il COP26, attivisti e ambientalisti chiedono più responsabilità ai leader mondiali.

Il presidente della COP26, Alok Sharma, ha recentemente avvertito che i negoziati saranno ora più complessi di quelli della capitale francese nel 2015, poiché non riguarderanno questioni generali ma impegni individuali, compresa la spinosa questione della finanza.

Limitare l'aumento della temperatura a 1,5 gradi Celsius entro la fine del secolo, rispetto all'era preindustriale, richiede una serie di investimenti per mitigare le emissioni di gas serra, così come per l'adattamento nei paesi più colpiti dal riscaldamento globale.

Il problema è che i grandi inquinatori, i paesi più sviluppati raggruppati nel G20, emettono l'80% dell'inquinamento totale.

Le nazioni povere soffrono più duramente degli eventi devastanti del mutamento climatico: come la siccità, le tempeste e l'aumento del livello del mare, senza le risorse per proteggere le loro popolazioni e salvaguardare le loro economie.

Nel 2009, al vertice di Copenaghen, il mondo ricco aveva promesso 100 miliardi di dollari all'anno per finanziare la lotta contro il cambiamento climatico. Questa cifra non è mai stata raggiunta.

Secondo l'OCSE, l'organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, che raggruppa il mondo industrializzato, l'80% di questa somma sarebbe stata liberata entro il 2019, ma alcuni gruppi non governativi hanno fatto notare che questa somma include molti prestiti che poi devono essere rimborsati, più gli interessi.

Il fatto è che l'aumento della temperatura globale è già di 1,1 gradi Celsius in media e siamo solo nel 2021. Entro la fine del secolo, si prevede di raggiungere 2,7 gradi Celsius, livello molto più alto di quello necessario per preservare la vita e la salute sul pianeta.

Tra quindici giorni sapremo se il vertice di Glasgow darà risultati concreti o cadrà nel pantano della retorica e delle dichiarazioni, anche se sappiamo tutti che non ci sarà nessun altro posto dove andare quando la Terra diventerà inabitabile.


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