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CONTRO I FALSI PROCESSI DI PACE:
PACE GIUSTA IN PALESTINA
Da alcuni mesi e da più parti si moltiplicano appelli a favore ed in sostegno
dello Stato d’Israele. E’ più che evidente che lo Stato Ebraico ha bisogno
dell’appoggio internazionale per poter andare avanti indisturbato: negando:
- il diritto al ritorno di più di 4 milioni di profughi palestinesi
(disseminati principalmente nei Campi Profughi dei paesi limitrofi), espulsi
dalla propria terra grazie alla politica di terrore e di massacri portata
avanti dalla Stato d’Israele immediatamente prima e dopo la sua fondazione;
- il ritiro di Israele da tutti i territori occupati nel 1967, e cioè dalla
Cisgiordania, dalla Striscia di Gaza e da Gerusalemme Est;
- lo smantellamento di tutti gli insediamenti costruiti illegalmente nei
territori occupati nel 1967 su terra confiscata ai legittimi proprietari
palestinesi;
continuando ad uccidere i palestinesi dei Territori Occupati: quotidianamente, i palestinesi vengono
umiliati ed uccisi sotto gli occhi indifferenti di tutto il mondo, nelle
carceri israeliane ci sono più di 8.000 prigionieri politici palestinesi che
vivono in condizioni simili a quelle dei detenuti di Guantanamo e di Abu
Ghreib;
costruendo il Muro dell’Apartheid che significa: distruggere la terra
ed i suoi frutti, che sono da sempre la ricchezza e la bellezza della
Palestina, nonché la fonte di sussistenza dei suoi contadini; deportare,
rinchiudere, ghettizzare più di 3 milioni e mezzo di palestinesi, confiscare
altra terra palestinese per costruire nuove colonie israeliane, avamposti
militari, strade e infrastrutture per soli israeliani.
portando avanti i suoi “piani di pace”: il ritiro unilaterale dalla Striscia di Gaza con le condizioni poste da
Israele, ha di fatto trasformato questo piccolo lembo di terra in un enorme
carcere in cui tutte le risorse e i confini, aerei, terrestri e marittimi, sono
rimasti sotto il pieno controllo israeliano, riducendo così più di un milione e
trecentomila palestinesi a semplici ostaggi sotto la costante minaccia
dell’aviazione e dell’artiglieria israeliane;
sviluppando il suo progetto di armamento nucleare: Israele ha già creato l’impianto nucleare di Dimona, dispone di almeno
200 testate nucleari, rifiuta le ispezioni dell’AIEA e non ha firmato il
Trattato di Non Proliferazione Nucleare;
Il Comitato di Solidarietà con il Popolo Palestinese di Torino invita tutti ad
alzare la voce, forte e chiara, senza ambiguità, contro l’occupazione
israeliana, contro il Muro dell’Apartheid che costituisce un “Crimine di
Guerra”, un “Crimine di Apartheid” e un “Crimine contro l’Umanità”. Il 9 luglio
2005 la società civile Palestinese ha lanciato un Appello in cui chiede il boicottaggio,
il disinvestimento e l’applicazione di sanzioni contro Israele.
Non permettiamo che questo grido venga ignorato e si disperda nel vuoto. Per
rafforzare la resistenza del popolo palestinese, per denunciare l’Apartheid e
per una pace giusta in Palestina:
manifestazione nazionale a Roma
sabato 18 febbraio 2006
Il Comitato di Solidarietà con il Popolo Palestinese di Torino invita tutti,
partiti, sindacati, associazioni, centri sociali, collettivi e singoli a fare
proprio l’appello ed a partecipare alla manifestazione di Roma.
Torino, 20 gennaio 2006 Comitato di Solidarietà con il Popolo Palestinese.
info da Torino: www.lacaverna.it/palestina e-mail: viva.palestina@libero.it