Bologna 26/06/06 - Sul ritiro dei militari italiani dall'Iraq e
dall'Afghanistan
FUORI L'ITALIA DALLA GUERRA!
Il 30 giugno il Parlamento italiano discuterà il ri-finanziamento delle
missioni militari italiane all'estero.
Chiediamo:
A casa i militari italiani dall'Iraq e dall'Afghanistan
Niente soldi per le guerre
Piu' soldi per Salari, Pensioni e Stato Sociale
LUNEDI 26 GIUGNO ORE 21.00
SALA DEL BARACCANO
Via S. Stefano 119 - Bologna
ASSEMBLEA-DIBATTITO
Interverranno:
Mauro Bulgarelli, Senatore dei Verdi
Fosco Giannini, Senatore del Prc
Iacopo Venier, Deputato del Pdci
Introduce e coordina:
Walter Lorenzi, Comitato nazionale per il ritiro dei militari italiani dall
'Iraq
Promuovono:
PRC - PDCI - VERDI - GIOVANI
COMUNISTI - FGCI
APPELLO AL NUOVO PARLAMENTO PER IL RITIRO DEI MILITARI ITALIANI DALL'IRAQ E
DALL'AFGHANISTAN
Primi firmatari: Luigi Ciotti, Tonio
Dell'Olio, Gino Strada, Alex Zanotelli
Onorevoli deputate e deputati, Onorevoli senatrici e senatori,
questo appello, scritto nell'ora tragica in cui le vittime di guerra italiane
dei due teatri di guerra Iraq e Afghanistan, tornano in Italia per ricevere i
funerali di Stato, cade anche nel momento in cui il nuovo Parlamento della
Repubblica inizia i suoi lavori. Vorremmo che fosse un nuovo inizio o meglio
una svolta. Una decisa svolta in politica estera con scelte coraggiose per una
vera politica di disarmo, per attuare con scelte concrete l'art.11 della nostra
Costituzione.
Poiché, secondo l'art. 11, non è possibile usare la guerra come mezzo per
risolvere le crisi internazionali, la prima scelta che si impone, che chiediamo
al nuovo Parlamento, è quella di interrompere le missioni militari in teatri di
guerra e ritirare le truppe italiane dall'Iraq e dall'Afghanistan.
L'unica verità della guerra sono le sue vittime.
Purtroppo in tanti ci accorgiamo di questa verità solo quando le vittime sono i
soldati italiani e fatichiamo a realizzare questa stessa verità quando le
vittime non le vediamo, sono "altre", anche se abbiamo saputo in modo
indiretto che migliaia di persone sono state trucidate a Falluja, a Ramadi,
torturate ad Abu Graib, bombardate nei villaggi afgani o saltate in aria e
mutilate dalle clusters bombs sia in Afghanistan che in Iraq.
Ma se è vero che l'unica verità della guerra sono le sue vittime, se è vero che
in nome di questa verità migliaia di persone sono scese in piazza con la
bandiera arcobaleno nel nostro paese, reclamando una politica di pace, allora
Vi chiediamo, facendo appello alla libertà di coscienza, ed al rispetto
dell'art. 11 della nostra Costituzione, di porre fine alla presenza militare
italiana in Iraq e in Afghanistan, decidendo di non rifinanziare queste
missioni di guerra.
Le missioni di pace devono tendere alla pacificazione e alla ricostruzione,
pertanto dovrebbero essere senza armi, a nostro parere, senza eserciti, fondate
sulla cooperazione con gli altri popoli, sulla diplomazia, sul dialogo e la
solidarietà. L'intero sistema di intervento va ripensato all'insegna di una
nuova politica estera.
Ma per l'immediato, per salvare vite umane, per interrompere la spirale di
morte, per operare una pressione internazionale che provochi la fine delle
occupazioni militari, chiediamo che il Parlamento italiano dia un segnale forte
di discontinuità, immediatamente e senza ambiguità.
Il nostro saluto sia con le parole di Gandhi:
"Non c'è una strada che porta alla pace, la pace è la strada"