www.resistenze.org - segnalazioni resistenti - appuntamenti - 17-05-07
Alle/ai Compagne/i di Redazioni, Associazioni e Centri Culturali
Lo scenario che si delinea a seguito della costituzione del partito democratico, della conseguente decisione dell’area Mussi di non aderirvi per dar vita ad un diverso soggetto con dichiarate connotazioni socialdemocratiche in cui sono sempre più coinvolti i vertici dei partiti e di alcuni movimenti della sinistra radicale compreso Prc e Pdci, conferma la giusta intuizione dei compagni che convocarono il 20 gennaio a Milano una riunione di associazioni, centri culturali, riviste e siti web per porre il problema della necessaria riaffermazione della propria identità da parte dei comunisti e della loro riaggregazione. Un processo che – vista la polverizzazione a cui si è giunti, le difficoltà di alcune aree o organismi e i rischi insiti in incontri tra raggruppamenti – può essere, in questa fase, utilmente avviato insiemeproprio a partire dai comunisti organizzati e non organizzati nei partiti di sinistra e nelle realtà associazionistiche o redazionali.
Gli interventi della riunione di Milano sono stati riportati dai compagni sul sito della rivista on line “Gramsci oggi” (www,gramscioggi.org) e di cui il numero di marzo, con articolo a firma di Rolando Giai-Levra (La “sinistra radicale” verso un partito socialista?), traccia un rapido bilancio e propone, alla luce degli avvenimenti nel frattempo intervenuti, una prosecuzione coerente del percorso intrapreso.
Qualunque potrà essere l’esito concreto delle alchimie incrociate di Mussi, Bertinotti e Diliberto, certamente esso porterà alle sue ultime conseguenze la sconfitta palesatesi negli anni ’89-’91. Ma ciò che è più importante è che questo processo di integrazione della sinistra moderata – dopo una prima fase di tipo “federativo” in cui permarranno per motivi elettoralistici gli equivoci identitari – segna la dichiarata e irreversibile separazione dal comunismo di tutti coloro che in questi anni hanno celato dietro il simbolo della falce e martello ed equivoche formulazioni il proprio decadimento culturale e politico verso l’opportunismo e la socialdemocrazia. Ma così il re si ritrova nudo: i comunisti non possono più confondere la propria aspirazione all’unità con la necessità dell’unità della sinistra. È compito di enorme difficoltà e che nasconde molte insidie, di cui non è possibile già ora prevedere i passaggi e tracciare con nettezza il percorso.
Occorre, anche, evitare sia di ricercare illusoriamente sbrigative scorciatoie o alchimie organizzativistiche, sia di riproporre preclusioni aprioristiche, sia di mettere in campo furbesche e micidiali pretese egemoniche: il compito che abbiamo davanti è troppo serio e grande per affrontarlo con infantilismo minoritario e presunzione gruppettara. Ed è, infine, necessario ricercare e avviare – molto concretamente – percorsi di ricerca e di iniziativa politica da realizzare insieme, e da cui far scaturire il processo unitario (teorico, politico, organizzativo) che non può essere concepito e realizzato se non in stretto legame con la realtà e le lotte di masse operaie e popolari che – deluse e lontane dalle forze istituzionali della sinistra – stanno ritornando spontaneamente a voler essere protagoniste della politica.
È un percorso lungo, difficile, tortuoso, irto di difficoltà e di rischi ma che deve essere intrapreso coniugando insieme prudenza e decisione, flessibilità e rigore, capacità autocritica e spirito unitario, recuperando il nostro straordinario patrimonio di teoria e di esperienza per investirlo nella necessaria interpretazione del nostro tempo. Nonostante la sconfitta e ogni sorta di opportunismi, malgrado la ossessiva demonizzazione e le mistificazioni operate in questi anni anche all’interno della “sinistra”, il comunismo è ancora vivo e vitale perché resta la soluzione alle contraddizioni della società dominata dal capitale. Lo confermano proprio le continue dichiarazioni di morte presunta che ne fanno reazionari e riformatori per esorcizzarne il pericolo. Il comunismo vive dovunque nel mondo nella necessità di masse sterminate di esseri umani di affrancarsi per sempre da sfruttamento, sofferenza, degrado.
Siamo in tanti, sebbene dispersi, spesso avviliti. E il nostro numero si accresce ogni volta che un oppresso o un popolo si avvia a prendere coscienza del proprio stato e della possibilità di liberarsi. Abbiamo accumulato – anche nella sconfitta – una grande esperienza, una potenzialità di analisi e di ripresa. Abbiamo oggi le intelligenze, le energie, le risorse e, perfino, molti strumenti per intraprendere questo percorso.
Sarà, probabilmente, opportuno procedere rapidamente ad una sorta di mappatura dell’esistente, ad una ricognizione di queste forze che è possibile impegnare e pensare a come metterle in campo, con prudenza ma da subito e via via che le condizioni lo renderanno possibile. I compagni che si incontrarono il 20 gennaio a Milano hanno, allora, ritenuto che esistano le condizioni e la necessità di proseguire il percorso intrapreso e hanno deciso, quindi, di rivedersi il giorno 26 gennaio, a Napoli, insieme con i compagni che hanno sollecitato questo incontro o vi hanno già aderito e a tutti coloro che vorranno parteciparvi.
I diversi contributi verranno pubblicati sul sito di "Gramsci oggi" per contribuire a dare ai compagni un punto di riferimento e uno strumento comune.
Suggeriamo che nelle settimane che ci separano dall’incontro del 26 maggio a Napoli i compagni facciano pervenire, tramite posta elettronica, a tutti gli interessati i propri contributi anticipando e suggerendo punti di vista e proposte. In tal modo la riunione del 26 sarà arricchita da questi contributi e potrà sviluppare la discussione con maggiore efficacia. Anticipiamo fin d’ora che i compagni di “Gramsci oggi” propongono – per dare concretezza ed incisività al progetto – di discutere di una possibile iniziativa unitaria nazionale in occasione del 90° anniversario dell’Ottobre.
All’incontro ha richiesto di partecipare anche un compagno – responsabile per l’Europa del Partito Comunista del Salvador – il quale vorrebbe esporre ai compagni italiani le condizioni drammatiche dello scontro di classe nel suo paese e prendere contatti per iniziative di solidarietà in Italia.
Sergio Manes - Centro Culturale e Casa Editrice “La Città del Sole” – Napoli
Saranno presenti i compagni e le realtà che avevano aderito all’incontro del 20 gennaio a Milano:
Rivista “L’Aurora” - Toscana.
Centro di Cultura e Docum. Pop.-rivista telematica www.resistenze.org
Associazione “A Sinistra” - Asti/Piemonte.
Sergio Cararo - Rivista telematica “Contro Piano” della Rete dei Comunisti
Associazione “Critica Marxista” - Piemonte.
Associazione “Officina Comunista” - Ferrara.
Movimento per l’Unità dei Comunisti - Bologna.
Movimento per l’Unità dei Comunisti - Bologna.
Circolo Culturale Peppino Impastato (Paullo)
Istituto Pedagogico della Resistenza (Milano)
Rivista “Nuova Unità”
Hanno già assicurato la loro presenza:
Tiziano Tussi
Andrea Catone – Associazione Most za Beograd
Rivista “L’Ernesto”
Comitato Comunista Antonio Gramsci - Roma
Associazione “Unità comunista” - Napoli
Sen. Luigi Marino – PdCI – Associazione “M. Gorkji”
Comitato marxista-leninista d’Italia
Sono stati invitati e siamo in attesa di avere conferma della loro presenza:
Domenico Losurdo
Salvatore D’Albergo
Manlio Dinucci
Andrea Martocchia – Coordinamento Jugoslavia
Rivista “Marxismo oggi”
Circolo “K. Marx” – Gravina
La riunione si terrà a Napoli il giorno 26 maggio, a partire dalle ore 10,30, presso il Centro Culturale “La Città del Sole” in vico Latilla n. 18, terzo piano.
Per chi arriva in treno: dalla stazione di “Napoli Centrale” raggiungere (al piano inferiore) la stazione di “Piazza Garibaldi” e lì prendere il treno della metropolitana (linea 2) in direzione Pozzuoli. Scendere alla seconda fermata (Montesanto) che è a 300 metri circa dal luogo della riunione. Uscendo dalla stazione della metro andare di fronte fino alla piazza Montesanto. Prendere la strada a sinistra, in salita (via Tarsia), e percorrerla: la seconda strada sulla vostra destra è vico Latilla.
Per chi arriva in auto da nord o da est: dopo il casello dell’autostrada (che è a Caserta per chi proviene da nord e a Pomigliano d’Arco per chi proviene da est), proseguire fino a Napoli e, poi, sul raccordo, tenersi sulla destra e imboccare la “Tangenziale” da cui si uscirà al casello di “Capodimonte” (pedaggio 0,65 euro). All’uscita proseguire in discesa senza mai deviare dalla strada principale fino a raggiungere prima il Museo Nazionale e, poi (sempre proseguendo dritto), Piazza Dante. All’estremità opposta della piazza, al semaforo, girare a destra per via Tarsia, in salita. La prima strada a sinistra è vico Latilla.
Per chi arriva in auto da sud: all’arrivo a Napoli non c’è il casello (si paga all’ingresso) prendere il raccordo per uscire alla stazione ferroviaria di “Napoli Centrale- Piazza Garibaldi”. Alla fine del raccordo, quando ci si immette nel traffico urbano, girare a destra e poi, al semaforo, di nuovo a destra. Arrivati nella piazza bisognerà attraversarla tutta verso sinistra. All’estremità opposta imboccare il Corso Umberto e percorrerlo tutto fino alla seconda piazza (Bovio). Al semaforo che è sul lato opposto della piazza, girare a destra, in salita, per via Diaz, fino al semaforo dove bisognerà girare a destra per via Monteoliveto. Proseguire dritto senza deviare fino a piazza 9 Settembre e poi, sempre dritto fino al semaforo che è all’inizio di Piazza Dante. Senza entrare in piazza, al semaforo girare a sinistra per via Tarsia, in salita. La prima strada a sinistra è vico Latilla.
Eventuali sistemazioni per la notte (precedente o successiva alla riunione), salvo particolari esigenze, avrebbero un costo oscillante dai 40 ai 70 euro in ragione del numero di posti da occupare per ciascuna stanza. Naturalmente, data la stagione turistica, è necessario che le prenotazioni vengano fatte con la massima tempestività. Fateci sapere.
Qualche compagno ha ipotizzato la possibilità di iniziare la riunione più tardi e, in tal caso, di protrarla fino all’ora di pranzo di domenica 27. Che ne dite?