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- segnalazioni resistenti - appuntamenti - 02-12-08 - n. 252
Torino, 6 dicembre 2008 - ore 10
Manifestazione con concentramento di fronte allo stabilimento ThyssenKrupp, Corso Regina Margherita 400
A un anno dalla strage della Thyssen
Anche in tempo di crisi si continua a morire di lavoro!
Il 6 dicembre di un anno fa un rogo sprigionatosi all’interno dello stabilimento ThyssenKrupp di Torino faceva strage di 7 operai. Sette vite bruciate e sette famiglie lasciate nella disperazione.
La strage di Torino non è stata la prima e, purtroppo, non è stata l’ultima: i circa 4 morti al giorno nei luoghi di lavoro dovrebbero suonare come un sonoro schiaffo per qualsiasi società che abbia la presunzione di definirsi “civile”. Ma in Italia no: qui non solo si continuano a varare provvedimenti assolutamente insufficienti, così come le azioni di contrasto ed ispettive, ma a questi si affiancano leggi e decreti che favoriscono l’aumento degli straordinari o dell’orario di lavoro, aumentano la precarietà, indeboliscono le ispezioni dell’Ufficio del Lavoro e dell’INPS. Pensiamo che attualmente è in discussione in Parlamento una legge che vorrebbe legare le mani ai giudici del lavoro, proprio quando una sentenza storica ha ammesso 50 operai Thyssen come parte civile al processo per omicidio volontario contro la direzione dell’azienda.
Proprio a noi governo e partiti bengono a parlare di crisi: dalla Michelin di Settimo alla Motorola, dalla Dayco di Chivasso alla Fiat Mirafiori, dalla Abit alla Lear, dalla Lavazza fino alle centinaia di piccole e medie aziende di tutti i settori, migliaia di lavoratori rischiano il posto di lavoro e comunque vedono con la Cassa Integrazione diminuire i già loro magri stipendi. Ai mercati e ai supermercati si fanno i salti mortali per garantire a sè stessi e alle proprie famiglie i beni di prima necessità. Bollette, affitti, mutui ci hanno portato ormai alla crisi della terza settimana, altro che quarta!
Eppure gli imprenditori continuano a fare profitti (Fiat +25% circa di fatturato nell’ultimo trimestre, solo per fare un esempio), continuano a ricevere sussidi dallo Stato e continuano a piangere come se la fame la facessero loro! Così si alimenta una spirale perversa dove da una parte si fa cassa integrazione, dall’altra si lavora anche 16 ore di seguito, e comunue non si investe nel migliorare la sicurezza e gli ambienti di lavoro. Decidono loro quando dobbiamo lavorare, decidono loro quanto dobbiamo guadagnare, decidono loro se dobbiamo rischiare la vita e la salute... Si può andare avanti così? Quanti altri operai e cittadini dovranno morire come a Torino, come a Molfetta, Taranto, Catania, Marghera, Casale Monferrato?
Il processo Thyssen è giunto ad un grande risultato, ma sappiamo che questo non basta: siamo coscienti che sarà possibile invertire questo drammatico corso di sangue e di morte (una “guerra” che fa più vittime della guerra in Iraq o delle guerre di mafia) solo se riusciremo ad affermare un punto di vista, che è chiaramente, senza se e senza ma, quello di salvaguardare la salute, la sicurezza nei luoghi di lavoro e di fare sempre e comunque gli interessi delle lavoratrici/ori scegliendo fino in fondo e senza ambiguità da che parte stare, ossia dalla nostra parte, con orgoglio e dignità, quella di chi lavora.
Per questo facciamo appello a tutti i lavoratori e le lavoratrici, a tutta la cittdinanza, a partecipare e a sostenere questa manifestazione. Perché se non lo facciamo noi, non lo farà nessuno al nostro posto.
Torino, 6 dicembre 2008 - ore 10
Manifestazione con concentramento di fronte allo stabilimento ThyssenKrupp,
Corso Regina Margherita 400
Comitato 6 dicembre “Basta Morti”
Associazione “Legami d’acciaio” (ex operai Thyssen)
Rete Nazionale per la Sicurezza sui posti di lavoro