www.resistenze.org
- segnalazioni resistenti - appuntamenti - 15-12-08 - n. 254
Novara, 19 Dicembre:
Assemblea Pubblica per "Difendere e Rilanciare il Contratto Nazionale di Lavoro"
Contro la proposta di controriforma voluta da Confindustria
l'Assemblea dei Lavoratori Autoconvocati
ORGANIZZA
"DIFENDERE E RILANCIARE IL CONTRATTO NAZIONALE DI LAVORO"
NOVARA VENERDI' 19 DICEMBRE
Via Fara 39 ore 20,30
c/o SEDE CONSIGLIO CIRCOSCRIZIONALE
Relatori:
MARCO GALLI (CUB VARESE)
PIETRO PASSARINO (RETE 28 APRILE CGIL TORINO)
CIRO ARGENTINO (RSU FIOM CGIL THYSSENKRUPP TORINO)
ASSEMBLEA PUBBLICA
Di fronte all’attuale crisi economica, Confindustria, per bocca del suo uomo migliore - la Marcegaglia! - chiede aiuti di stato, maggiore produttività e meno tasse per sé ed i suoi associati.
Per i lavoratori invece, oltre alle solite richieste, chiede pure che si sobbarchino sulle spalle il fallimento del loro sistema. Tutto questo viene tradotto dall’attuale Governo nella frantumazione e nell’annientamento del CCNL, quindi nella riduzione ulteriore del salario. E dire che di sacrifici, i lavoratori, sono anni che ne fanno.
Ecco i principali: 1984 Riduzione di 4 punti di contingenza sulla scala mobile ad opera dell'attuale ministro Renato Brunetta 1992 Abolizione della scala mobile ad opera del Governo Amato 1993 Primi accordi sulla flessibilità (Ciampi) 1995 Riforma Dini sulle pensioni 1997 Pacchetto Treu con introduzione di nuove forme di contratti e flessibilità 2002 Legge 30 ad opera del secondo Governo Berlusconi con ulteriori peggioramenti sulle forme di assunzione e di lavoro 2007 La rinuncia forzata del TFR che sarà trasformata in una pensione complementare attraverso i fondi pensioni integrativi.
Riforma del welfare con l'aumento dell'età pensionabile e allungamento della precarietà (Governo Prodi) Nel frattempo, la percentuale sulla ricchezza prodotta incamerata dalle imprese è salita: nel 1983 il 77% della ricchezza prodotta andava ai salari ed il 23% ai profitti; nel 2005 tali percentuali passano a 69% ai salari e 31% ai profitti. Il che significa una cifra pari a 120 miliardi di Euro: 5000 Euro di salario in meno all’anno per ogni lavoratore. Mentre per il mondo del lavoro sono diminuiti i diritti ed i salari, per l’impresa sono aumentate le entrate. La precarizzazione della vita ha prodotto milioni di nuovi poveri, altro che posti di lavoro!!!
L’attuale campagna contro il pubblico impiego, preceduta da quella contro i piloti di Alitalia, serve ancora una volta a dividere lavoratori e sindacati di fronte alla difesa di diritti e salari. Davanti alla minaccia di un forte recupero salariale, l’operazione del Governo è stata quella di trovare consenso tra i lavoratori del settore privato contro quelli del pubblico impiego (dividi et impera).
Di fronte ad un simile scenario, occorre un forte rilancio del contratto collettivo nazionale che unifichi tutti i settori lavorativi. Occorre rilanciare una forte politica dei diritti sindacali sia a livello nazionale che europeo ed internazionale. Occorre infine che i lavoratori si mobilitino dal basso per far convergere le varie confederazioni verso un’unica piattaforma contrattuale fortemente rivendicativa.
Sono i lavoratori a produrre la ricchezza. Se a loro non ne viene niente, è solo perché, dopo averla prodotta, se ne appropriano i padroni. O essi provano a riprendersela o resteranno in crisi.