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- segnalazioni resistenti - appuntamenti - 16-09-09 - n. 286
da Contropiano.org
Sabato in piazza per la libertà d’informazione. Ma senza sconti per nessuno
Per sabato 19 settembre un vastissimo arco di forze, a partire dalla Federazione Nazionale della Stampa, passando per l’Ordine dei Giornalisti per arrivare alle singole redazioni e a numerose forze politiche, sociali e sindacali, hanno promosso una manifestazione a difesa della libertà di stampa. La manifestazione si propone, affermano i promotori, di rafforzare e tutelare i valori racchiusi nell’articolo 21 della Costituzione e il diritto inalienabile di ogni cittadino alla conoscenza, alla informazione completa e plurale e alla comunicazione, che per essere tale non può subire forma alcuna di bavaglio.” Una piattaforma più che condivisibile, sacrosanta potremmo commentare. Per questo la redazione di Radio Città Aperta sarà in piazza del Popolo sabato pomeriggio per sostenere quello che sosteniamo ormai da molti anni: cioè che in questo paese la libertà di stampa, di espressione, di informazione e di manifestazione del pensiero è ormai pressoché inesistente, attaccata e negata in un sistema blindato nel quale a comandare sono le lobby economiche, i potentati politici e religiosi, gli interessi dei poteri forti. E non certo quel principio di responsabilità e di pluralità che dovrebbe rappresentare il timone per ogni mezzo di informazione che si propone trasversale e non politicamente schierato. In questi anni abbiamo visto radio, tv e giornali svuotati dei loro redattori, chiuse o ristrutturate esclusivamente sulla base degli interessi di bottega degli editori e delle cordate economico-politiche che considerano l’informazione una merce come le altre, una fonte di profitto sacrificabile quando i guadagni calano o quando le priorità cambiano. Da questo punto Il caso Soru all’Unità è esemplare.
Sabato saremo quindi in piazza a chiedere alla cosiddetta categoria un sussulto di dignità e di protagonismo nel momento forse più difficile per la libertà di stampa e d’informazione in questo paese. Abbiamo però la sensazione che una parte di coloro che hanno promosso l’iniziativa abbiano in mente un’altra idea, una riproposizione nel campo della comunicazione di quella logica del meno peggio che il sistema bipartizan cerca ormai da anni di imporre al panorama politico ed elettorale italiano. Non vorremmo che in un’ottica antiberlusconiana dalla memoria troppo corta e un tantino strumentale allo scontro elettorale tra PD e PDL, qualcuno dimenticasse le enormi responsabilità di mezzi di comunicazione e di informazione oggi attaccati da Berlusconi e dal suo entourage ma che da anni non fanno altro che riproporre le stesse logiche embedded che sono alla base dell’impero mediatico del premier. L’informazione mercenaria e asservita agli interessi forti, purtroppo, non è appannaggio esclusivo della cordata berlusconiana. Basta leggere cosa scrive da anni il Corriere della Sera rispetto alla questione palestinese, o il fronte compatto – da Repubblica al Tempo al Messaggero – che da mesi incita l’amministrazione Alemanno a sgomberare e bonificare le case occupate nelle nostre città ecc. La logica del meno peggio non ci piace in politica e men che meno nell’informazione. Continuiamo quindi a chiedere a chi lavora nell’informazione il rispetto delle regole e in particolare al servizio pubblico di rispettare pluralità e obiettività. Ma nel frattempo non stiamo con le mani in mano e da 31 anni stiamo lavorando a rafforzare una fonte di informazione schierata a fianco dei movimenti sociali, dei lavoratori e di quelle realtà politiche che non trovano spazio sui media mainstream o che addirittura da questi media ricevono attacchi quotidiani infamanti e privi spesso di fondamento. Sappiamo di non essere soli in questa battaglia. Per questo sabato saremo in piazza: per una informazione socialmente utile, al servizio di tutti ma serva di nessuno!