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- segnalazioni resistenti - appuntamenti - 11-03-10 - n. 310
Acqua. 20 marzo tutti e tutte a Roma!
E da aprile referendum.
Una grande manifestazione nazionale per l’acqua e i beni comuni sabato 20 marzo a Roma.
E da aprile a luglio banchetti in tutto il Paese per raccogliere 700.000 firme su tre quesiti referendari per la ripubblicizzazione dell’acqua.
E’ questa la naturale prosecuzione della campagna “Salva l’Acqua” che, nello scorso novembre, ha dimostrato, con mobilitazioni diffuse in tutto il territorio nazionale, l’indignazione popolare per l’ultimo provvedimento del Governo Berlusconi : l’accelerazione della privatizzazione del servizio idrico, per consegnarlo nelle mani delle multinazionali e dei grandi capitali finanziari. Di fronte ad una crisi, che è insieme economica ed ecologica, l’attuale Governo, invece di affrontarla nella complessità delle misure che richiederebbe –un altro modello di produzione e di consumi-, ha scelto di ascoltare le sirene di Confindustria, pronte a chiedere rendimenti sicuri e liquidità monetaria.
E cosa può garantire meglio gli uni e l’altra se non la definitiva privatizzazione del servizio idrico?
E allora avanti con i privati, nonostante la storia di questo Paese ne abbia mostrato tutte le inefficienze.
Da quando le aziende municipalizzate sono state trasformate in SpA e i privati hanno avuto libero accesso al bene comune acqua, gli investimenti sono crollati ad un terzo (da 2 mld a 700 ml di euro/anno), l’occupazione è caduta verticalmente (-30%), le tariffe sono salite vertiginosamente (+ 62% nell’ultimo decennio) e gli sprechi continuano (+ 20%).
Sono centinaia i comitati popolari sorti in questi anni per contrastare la privatizzazione dell’acqua, portata avanti dai diversi governi e dalle scelte di molti enti locali.
In ogni angolo del Paese, uomini e donne, spesso alla loro prima esperienza di attivismo sociale, hanno detto “NO!” organizzando mobilitazioni e proteste, sensibilizzazione e proposte.
Quattro anni fa hanno deciso di mettere in comune le loro esperienze e i loro saperi costituendo il Forum italiano dei movimenti per l’acqua, una rete che da sola oggi raccoglie oltre settanta associazioni e reti nazionali e quasi settecento comitati territoriali.
Insieme hanno scritto una legge d’iniziativa popolare e l’hanno consegnata nel luglio 2007 al Parlamento, corredata di oltre 400.000 firme di cittadini. Insieme hanno realizzato la prima manifestazione nazionale per l’acqua in questo Paese, arrivando il 1 dicembre 2007 a Roma in più di 40.000. Un movimento straordinario, radicato e diffuso, che ha saputo coniugare le resistenze territoriali con la vertenza nazionale, la diversità di storie e culture di appartenenza con l’unitarietà dell’obiettivo comune, la radicalità dei propri contenuti con la pratica della massima inclusione, il metodo partecipativo del consenso con l’efficacia delle mobilitazioni, la capacità di dialogo con l’autonomia della propria soggettività politica.
Un movimento che ha prodotto sensibilizzazione diffusa, cultura orizzontale, formazione orientata all’azione, mobilitazione permanente e pratica della democrazia condivisa.
E che ha saputo da subito porre la riappropriazione sociale dell’acqua come proprio obiettivo sostanziale : per questo ha immediatamente investito gli enti locali, prime istituzioni a diretto contatto con i cittadini, reclamando la fine della stagione delle gestioni attraverso SpA, enti privatistici che mercificano l’acqua e organizzano il servizio all’unico scopo di produrre profitti; per questo hanno immediatamente reclamato la riappropriazione sociale di questo bene comune e la sua gestione pubblica e partecipata dalle comunità locali.
E, anche su questo terreno, i risultati sono arrivati : è del 6 marzo scorso la nascita del Coordinamento nazionale degli enti locali per l’acqua pubblica, oltre 150 tra grandi città e piccoli Comuni che hanno approvato modifiche ai propri Statuti, dichiarando l’acqua un bene comune e un diritto umano universale e il servizio idrico “privo di rilevanza economica”, perché denso di significatività sociale ed ambientale.
Con l’ultimo provvedimento del novembre scorso, l’attuale Governo immaginava forse di poter chiudere i conti d’autorità e in maniera definitiva. L’indignazione popolare ha dimostrato che la partita è completamente aperta e che il lavoro prodotto in questi anni ha già sedimentato una vittoria culturale : in questo Paese, la grande maggioranza delle persone ha a cuore la tutela dell’acqua, la considera un bene comune ed è contro la sua consegna ai privati e al mercato.
Chi oggi privatizza non può più farlo rivendicandolo, non può più dire come quindici anni fa “Privato è bello”; è al contrario costretto a negare l’evidenza, a smentire se stesso, a trincerarsi dietro farsesche motivazioni sulla garanzia dell’acqua pubblica e sulla privatizzazione solo della sua gestione.
Ma la vittoria culturale non basta. Deve diventare vittoria politica, consapevolezza amministrativa, partecipazione popolare. Ecco perché il 20 marzo saremo di nuovo a Roma, con un’altra grande manifestazione nazionale per l’acqua, aperta a tutti i movimenti in lotta per i beni comuni, perché unica, nella diversità delle esperienze, è la rivendicazione di un altro mondo possibile, dove i diritti sociali e ambientali smettano di essere considerati variabili dipendenti dei profitti.
Ecco perché a partire da metà aprile promuoveremo una straordinaria raccolta di firme per tre quesiti referendari, che eliminino le normative che in questi anni hanno prodotto la progressiva privatizzazione dell’acqua, e aprano la strada alla sua riappropriazione sociale e ad una gestione pubblica e partecipata dalle comunità locali.
Di fronte a un quadro politico-istituzionale ormai divenuto autistico, occorre che ogni donna e ogni uomo di questo Paese abbia la consapevolezza di dover agire in prima persona e che ascolti l’urgenza che da tempo agita i cuori e le menti delle persone.
E’ ora dire, tutte e tutti assieme : “Adesso basta. Sull’acqua decidiamo noi”. Perché si scrive acqua, ma si legge democrazia.
Marco Bersani
Attac Italia – Forum italiano dei movimenti per l’acqua
lunedì 8 Marzo 2010
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