www.resistenze.org - segnalazioni resistenti - lettere - 24-11-09 - n. 296

Le fosse di Katyn e il periodico dell’ANPI “Patria”
 
Lettera inviata alla rivista “Patria” dell’ANPI, rimasta senza risposta e pubblicata dal n. 6/2009 di Nuova Unità
 
Mi sarei aspettato almeno da “Patria”, altri contenuti e commenti storici sul film “KATYN” del regista polacco Andrzey Wayda. Con l’articolo di Serena D’Arbela del febbraio 2009, invece vi accordate al più bieco revisionismo storico, all’ingiuriosa falsificazione della propaganda fascista sulla questione Katyn.
 
Oltre alle parole di Roosevelt, anche il processo di Norimberga, che non ricordate, stabilì chiaramente che il massacro fu ordinato dai nazisti e la macabra speculazione antisovietica.
 
Non rammentate neanche che i sovietici ordinarono, quando il territorio polacco venne liberato, la riesumazione di tutte le vittime delle fosse di Katyn e venne stabilito in presenza della autorità politiche e religiose polacche, fra le quali vi erano gli uomini del cattolico ex presidente del governo polacco Mikolaycik, che il massacro avvenne durante l’occupazione tedesca della Polonia. Anche tutto ciò, visto il tono dell’articolo, è da considerare opportunismo politico?
 
Ma se non bastasse tutto ciò lo stesso Goebbels scriveva nel suo diario il giorno dell’8 maggio 1943: “Sfortunatamente, munizioni tedesche sono state trovate nelle fosse di Katyn (…) E’ essenziale che questa circostanza rimanga segretissima. Se dovesse venire a conoscenza del nemico, l’intero affare di Katyn dovrebbe essere lasciato cadere”.
 
Invece di affidarvi alle fonti borghesi mi permetto di consigliarvi la documentata ricostruzione storica su Katyn di Ella Rulle, apparsa sulla rivista “Teoria&Prassi” n.17.
 
Nell’articolo non vi discostate dalla proposta di due deputati europei della messa al bando dei simboli “svastica” e di “Falce e martello” perché, hanno spiegato, “comunismo e nazismo” sono entrambi basati sull’odio.
 
Io penso che non si possa mai dimenticare il tributo che ha dato il popolo sovietico con la guida di Stalin per la sconfitta del nazifascismo, con oltre 22 milioni di morti, con 3 milioni e mezzo di prigionieri sovietici sterminati nei lager nazisti.
 
Per la ricerca di una verità storica e per la difesa dei valori ideali che si oppongono al sempre più frequente risorgere del fascismo e del razzismo, che dovrebbero essere le fondamenta della rivista “Patria” e dell’ANPI. Attendo una vostra risposta.
 
Stefano Valsecchi - Milano