www.resistenze.org
- segnalazioni resistenti - lettere - 09-03-14 - n. 489
Ucraina: L'ora della solidarietà
R.C. | posta@resistenze.org
07/03/2014
Non bisogna ripudiare i compagni colpiti dalla sventura. … Un momento, compagni, abbracciatevi ora, compagno Hoxha e compagno Zakariadis! (da Enver Hoxha "con Stalin" ricordi, Roma 1984 p. 199 e 205)
Oltre alla Dichiarazione dei PC ospitata nel numero 487 del 27/2/14 di resistenze.org, è stato pubblicato in rete un altro Comunicato di PC (alcuni diversi da quelli che hanno sottoscritto la Dichiarazione) in cui si mette in evidenza il carattere imperialista della Russia di Putin , così come è ribadito quello delle potenze occidentali che hanno fomentato la controrivoluzione di maidan e il carattere opportunista di destra del comunismo ucraino, intriso di parlamentarismo e di istituzionalismo che, proprio per questo carattere, non poteva mobilitare la classe operaia come forza sociale di opposizione.
A leggere attentamente la dichiarazione, le sue critiche e le sue osservazioni appaiono fondate. L'analisi è corretta.
E' assolutamente vero che l'Ucraina (così come la Siria) è terreno di frizione tra opposti imperialismi. Una frizione che può portare anche ad uno scontro armato, non so se limitato alle armi convenzionali.
Ma sul piano della posizione contingente che concerne l'internazionalismo immediato e la tattica ci sono delle obiezioni di rilievo da fare.
Esiste una differenza concreta tra l'azione dell'imperialismo russo e quello occidentale in Ucraina, al di la della comune matrice nazionalista e non proletaria?
Si , esiste. La divisione dell'Ucraina, preparata accuratamente dalle cancellerie occidentali, che hanno messo a disposizione dei rivoltosi centri di addestramento, armi, apparato mediatico, è stata attuata dai nazifascisti che si sono impossessati, armi alla mano, della capitale, proseguendo pogrom contro ebrei, antifascisti, comunisti, mediate pestaggi, torture, esecuzioni fisiche, incendi (tra cui la casa del compagno Simonenko, segretario del PC Ucraino) e subito hanno attuato, tra le varie misure nazionaliste, la proibizione della lingua russa.
Esiste una differenza concreta tra un paese a democrazia formale ed uno sottoposto a dittatura terroristica?
Certo, in un caso è consentita l'agibilità politica del movimento operaio, nell'altro no. E questo è il discrimine tra l'Ucraina governata dai fascisti e la Crimea.
La reazione dei democratici, degli antifascisti, dei comunisti, dove questi erano nella possibilità di agire, non solo in Crimea, ma anche a Odessa, Donetz, Kharkov, ecc. smentisce il cosiddetto "fondo nazionalistico e fascista della popolazione ucraina" che viene richiamato nel comunicato.
Tale reazione, anche se la sua direzione è debole ed opportunista, anche se lo spontaneismo ed il caos organizzativo ci mettono del loro a far si che appaia in ritardo e non adeguata, andrebbe sostenuta con un impegno internazionalista. Ci mancherebbe che presso di noi qualcuno non sia contento di un qualche contrasto al fascismo e che questo non meriti di essere sostenuto!
Altrettanto benvenuti sono la solidarietà e l'aiuto concreto che queste popolazioni stanno ricevendo – non molto a dire il vero – ma praticamente nulla dall'occidente (per esempio in Italia non si è ancora organizzata una campagna organica e concreta di solidarietà; nemmeno una manifestazione nazionale).
Detto fuori di metafora, non ci possiamo associare al coro borghese contro l'invasione russa! Semmai, nel contingente, la posizione russa va criticata nel suo tergiversare, nel nazionalistico scegliere una regione piuttosto che un'altra, nel limitarsi a opposizioni verbali. Il momento dell'analisi dell'imperialismo russo, la cui integrazione nella catena finanziaria internazionale lo rende sensibile alle minacce ed alle sanzioni occidentali, va fatto in un'altra fase.
Riassumendo le obiezioni diremmo questo: nell'Europa centro-orientale: Polonia, Ungheria, Romania e penisola balcanica il fascismo è una realtà viva ed operante che rende l'arduo terreno antifascista ed antimperialista tutt'altro che superato: l'analisi della terza internazionale per cui il fascismo è un prodotto dell'imperialismo e della sua crisi è viva ed attuale, come dimostra la pericolosa avanzata delle forze fasciste in momenti di crisi economica. Sbagliano perciò quei compagni che considerano "datate" e il rapporto Dimitrov al settimo congresso dell'IC e la politica che esso discende.
Il terreno dell'antifascismo e dell'antimperialismo non sono affatto superati e devono intersecare quello del fronte unico operaio.
SOLIDARIETA' AGLI ANTIFASCISTI ED AI COMUNISTI UCRAINI!
|
|
Sostieni una voce comunista. Sostieni Resistenze.org.
Fai una donazione o iscriviti al Centro di Cultura e Documentazione Popolare.
Support a communist voice. Support Resistenze.org.
Make a donation or join Centro di Cultura e Documentazione Popolare.
|