Costanzo Preve, Il Bombardamento Etico,
edizioni c.r.t.
Il titolo di questo saggio - ad un tempo storico, politico e filosofico - contiene quattro ossimori, espressamente concepiti per provocare intenzionalmente nel
lettore , quello spaesamento
necessario per mettere in moto il ; suo autonomo processo di riflessione
critica. I primi tre sono il Bombardamento
Etico, l'Interventismo Umanitario e
l'Embargo Terapeutico. Il
quarto ossimoro presente nel titolo rappresenta una sorta di denominatore
unificante, il più
corrotto e malvagio che esista, quello della Menzogna
Evidente. Questo spaesamento è necessario per affrontare
con animo libero gli enigmi dell'ideologia di legittimazione di questa inedita
società capitalistica fondata sulla globalizzazione geografica coattivamente
prescritta e sull'incessante innovazione culturale capillarmente imposta. Nel
primo capitolo vengono richiamati i casi delle due scandalose guerre
prevalentemente aeree e supertecnologizzate contro l'Irak nel 1991 e contro la
Jugoslavia nel 1999. In entrambi i casi i pretesti addotti dalle potenze
imperiali, pretesti amplificati dal sistema giornalistico e culturale
dominante, erano privi sia della legittimazione giuridica sia della
plausibilità storica. In entrambi i casi però, come avviene nella favola del
lupo e dell'agnello, la forza ha sostituito la ragione rispettiva. Nel secondo
capitolo, che è a tutti gli effetti centrale, si ricerca il fondamento
metafisico segreto di questo comportamento, che è il trattamento differenziato
di Auschwitz e di Hiroshima ed il conseguente pentimento diseguale e manipolato
che ne è seguito. In questo caso, la metafisica laica del Giudeocentrismo è
servita per imporre una nuova lettura storico-religiosa del Novecento, non per
contribuire ad una corretta comprensione delle cause che hanno portato al
genocidio ebraico, una comprensione che dovrebbe impedire nel futuro il
ripetersi di simili catastrofici eventi. Nel terzo ed ultimo capitolo, infine,
si individua in una cultura di resistenza il presupposto necessario per una
futura costituzione di forze politiche e sociali, per il momento non ancora
esistenti, in grado di sostenere il confronto futuro che certamente verrà, e
non soltanto di ripetere in modo esasperante le mosse politiche, sociali e
culturali di confronti ormai esauriti e tramontati con il venir meno del
Novecento.
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