www.resistenze.org - segnalazioni resistenti - audiovisivi - 28-07-03

Poche righe di presentazione per una mostra che abbiamo

 

“DEDICATO AI BIMBI DELL’IRAQ ED A TUTTE LE VITTIME DELL’IMPERIALISMO ”

 

Nel cartellone di apertura scrivevamo …


“Molti dei bimbi iracheni che incontrerete in questa mostra sono stati ritratti da due “scudi umani” nel marzo 1998. Il “democratico” Clinton minacciava già allora di riprendere e portare a compimento l’opera del vecchio Bush: conquistare l’IRAQ assicurando agli USA le risorse petrolifere del paese.

E’ drammatico pensare che moltissimi di loro non esistono più: prima ancora della guerra li ha uccisi l’embargo, quell’arma micidiale cui l’imperialismo affida il compito di fiaccare ed eliminare i “popoli di troppo”. Ma ancora più drammatico è pensare che quei bimbi sono figli della nostra indifferenza.

E’ vero che i responsabili diretti dei crimini siedono sulle poltrone insanguinate dei palazzi del potere: sono i nostri governi e tutto il ceto politico che li legittima e li sostiene. Ma è anche vero che dovremmo ribellarci, preoccupandoci del nostro e del loro futuro, ed ancora non abbiamo trovato la forza, il modo e spesso la stessa coscienza della necessità di farlo, senza più deleghe, attraverso la nostra partecipazione diretta.

Sono sotto i nostri occhi gli effetti di una globalizzazione della miseria e della paura che si chiama imperialismo, che distrugge qualsiasi possibilità di sopravvivenza e che velocemente ci sta conducendo ad un’epoca di barbarie e di morte.

Ma l’imperialismo è una “tigre di carta”.
E’ già stato sconfitto in passato e potrà esserlo, definitivamente, in futuro. Occorre che ci decidiamo a spazzarlo via: col nostro impegno, la nostra fantasia, il nostro sacrificio … per quei bimbi, per i nostri bimbi, per un futuro comune che, diversamente, non esisterà.”

Voce tra le tante, abbiamo pensato di unire la nostra, in questa forma, nello sforzo di dare espressione

 

-         al lamento di dolore per tutte le vittime innocenti, “colpite e sconvolte” dall’arrogante brutalità di un impero bugiardo e assassino che impone nel sangue i suoi ciechi interessi economici, politici e militari

-         al grido d’indignazione e di rabbia per le infinite sofferenze inflitte, per gli strumenti di morte utilizzati, la distruzione dell’ambiente, l’annientamento delle strutture, il saccheggio delle risorse, la cancellazione di culture

-         alle tenaci volontà di lotta ed alle svariate forme  di resistenza che esistono e si sviluppano ovunque, in un mondo che non può e non vuole considerarsi sconfitto, pur di fronte ad una potenza di repressione inimmaginabile

-         alle infinite manifestazioni di solidarietà per un popolo ingiustamente aggredito, ai milioni di uomini e di donne scesi in piazza in tutto il mondo ed ai milioni di bandiere esposte in segno  di protesta

-         alla denuncia di un’imperante “mala-informazione”, prona nel fornire dati e chiavi di lettura totalmente subalterni alle logiche di un impero che si impone anche attraverso il dominio mediatico

-         all’affermazione della speranza che, come concludevamo nell’ultimo cartellone, “l’umanità distruggerà il sistema cannibalesco dell’imperialismo; il sistema imperialistico non distruggerà l’umanità” e che possa realizzarsi la “certezza storica” di una civiltà superiore.

 

Nell’attuale momento storico, riconosciamo nell’imperialismo U.S.A. il peggiore e più pericoloso nemico (anche se non il solo), dell’umanità tutta e dello stesso popolo statunitense. Il suo precipitare il mondo in un’epoca di barbarie, di distruzione, di morte e di globalizzazione della paura, confidiamo generi le condizioni oggettive e concrete per la sua stessa distruzione e l’affermazione di un mondo nuovo.

 

La mostra, che vorremmo mantenere aggiornata nel tempo, vuol essere un piccolo contributo d’informazione e riflessione. Si tratta di 20 cartelloni, con testi ed immagini montate su pannelli di compensato 80x120, pronti per essere appesi. I materiali della mostra sono anche disponibili su CD in formato stampabile. Come dicevamo in apertura, molte foto sono nostre, i testi sono di vari autori, scelti per la chiarezza e l’incisività con cui trattano aspetti particolari del tema di fondo, l’imperialismo.

La mostra è a disposizione come strumento di lavoro a chi la ritenga utile  nell’ambito di specifiche iniziative.

 

Per contatti telefonare ai numeri 339-1253331 e 339-7802315.