“DEDICATO AI BIMBI DELL’IRAQ ED A TUTTE LE VITTIME DELL’IMPERIALISMO ”
“Molti dei bimbi iracheni
che incontrerete in questa mostra sono stati ritratti da due “scudi umani” nel
marzo 1998. Il “democratico” Clinton minacciava già allora di riprendere e
portare a compimento l’opera del vecchio Bush: conquistare l’IRAQ assicurando
agli USA le risorse petrolifere del paese.
E’ drammatico pensare che moltissimi di loro non esistono più: prima
ancora della guerra li ha uccisi l’embargo, quell’arma micidiale cui
l’imperialismo affida il compito di fiaccare ed eliminare i “popoli di troppo”.
Ma ancora più drammatico è pensare che quei bimbi sono figli della nostra indifferenza.
E’ vero che i responsabili diretti dei crimini siedono sulle poltrone
insanguinate dei palazzi del potere: sono i nostri governi e tutto il ceto
politico che li legittima e li sostiene. Ma è
anche vero che dovremmo ribellarci, preoccupandoci del nostro e del loro
futuro, ed ancora non abbiamo trovato la forza, il modo e spesso la stessa
coscienza della necessità di farlo, senza più deleghe, attraverso la nostra
partecipazione diretta.
Sono sotto i nostri occhi gli effetti di una globalizzazione della miseria e
della paura che si chiama imperialismo, che distrugge qualsiasi possibilità di
sopravvivenza e che velocemente ci sta conducendo ad un’epoca di barbarie e di
morte.
Ma l’imperialismo è una “tigre di carta”.
E’ già stato sconfitto in passato e potrà esserlo, definitivamente, in
futuro. Occorre che ci decidiamo a spazzarlo via: col nostro impegno, la nostra
fantasia, il nostro sacrificio … per quei bimbi, per i nostri bimbi, per un
futuro comune che, diversamente, non esisterà.”
Voce tra le tante, abbiamo pensato di unire la nostra, in questa forma,
nello sforzo di dare espressione
- al lamento di dolore per tutte le vittime innocenti, “colpite e sconvolte” dall’arrogante brutalità di un impero bugiardo e assassino che impone nel sangue i suoi ciechi interessi economici, politici e militari
- al grido d’indignazione e di rabbia per le infinite sofferenze inflitte, per gli strumenti di morte utilizzati, la distruzione dell’ambiente, l’annientamento delle strutture, il saccheggio delle risorse, la cancellazione di culture
- alle tenaci volontà di lotta ed alle svariate forme di resistenza che esistono e si sviluppano ovunque, in un mondo che non può e non vuole considerarsi sconfitto, pur di fronte ad una potenza di repressione inimmaginabile
- alle infinite manifestazioni di solidarietà per un popolo ingiustamente aggredito, ai milioni di uomini e di donne scesi in piazza in tutto il mondo ed ai milioni di bandiere esposte in segno di protesta
- alla denuncia di un’imperante “mala-informazione”, prona nel fornire dati e chiavi di lettura totalmente subalterni alle logiche di un impero che si impone anche attraverso il dominio mediatico
- all’affermazione della speranza che, come concludevamo nell’ultimo cartellone, “l’umanità distruggerà il sistema cannibalesco dell’imperialismo; il sistema imperialistico non distruggerà l’umanità” e che possa realizzarsi la “certezza storica” di una civiltà superiore.
Nell’attuale momento storico, riconosciamo nell’imperialismo U.S.A. il peggiore e più pericoloso nemico (anche se non il solo), dell’umanità tutta e dello stesso popolo statunitense. Il suo precipitare il mondo in un’epoca di barbarie, di distruzione, di morte e di globalizzazione della paura, confidiamo generi le condizioni oggettive e concrete per la sua stessa distruzione e l’affermazione di un mondo nuovo.
La mostra, che vorremmo mantenere aggiornata nel tempo, vuol essere un piccolo contributo d’informazione e riflessione. Si tratta di 20 cartelloni, con testi ed immagini montate su pannelli di compensato 80x120, pronti per essere appesi. I materiali della mostra sono anche disponibili su CD in formato stampabile. Come dicevamo in apertura, molte foto sono nostre, i testi sono di vari autori, scelti per la chiarezza e l’incisività con cui trattano aspetti particolari del tema di fondo, l’imperialismo.
La mostra è a disposizione come strumento di lavoro a chi la ritenga utile nell’ambito di specifiche iniziative.
Per contatti telefonare ai numeri 339-1253331 e 339-7802315.