Enzo Santarelli, Profilo del berlusconismo, Datanews, Roma, 2002, pag. 76, € 7.
L’ultimo scritto di Enzo Santarelli, un pamphlet rapido e tranciante, ci porta
nel cuore del fenomeno del berlusconismo. Santarelli traccia un immediato
profilo dello stesso cercando di evidenziare le leve più significative sulle
quali Silvio Berlusconi fa, ha fatto forza per giungere al suo attuale status
politico.
Santarelli vuole indicare queste capacità messe dal cavaliere per “ ..spegnere
l’avversario squassandone il tronco, estirpandone le radici, disperdendone i
rami ed i frutti.”
Dichiarazione radicale ed impegnativa che porterebbe il lettore, se abbraccia
tale indirizzo, a mondarsi totalmente dalle impurità berlusconiane, sotto
qualsiasi forma esse si celino. I veloci capitoli danno un quadro storico del
fenomeno, risalendo al momento craxiano ed al formarsi dell’impero mediatico
che gli ha permesso un’ascesa politica fulminea.
Tutti gli ingredienti della stessa sono presenti come dati – il rapporto con
Fini e con Bossi, controverso all’inizio, nel 1994, ma ora saldissimo. Come
pure appaiono anche sottolineate le titubanze di parte della sinistra, leggi
D’Alema, verso questa nuova furia politica. Santarelli cerca anche di chiarire
gli obiettivi culturali di Berlusconi e li trova in una miscela, a volte
contraddittoria, che tocca punti quali la difesa del liberismo, della classe
dei nuovi ricchi, dei capitalisti ultra moderni, ed infine di un populismo
molto confuso ma ammaliatore per molti italiani che lo fanno proprio ogni sera
solo attraverso la traduzione mediatica delle sue reti televisive.
Una sponda non indifferente, anche se non sempre pacificata è da Santarelli
indicata nel “Corriere della Sera”, il Corrierone, il giornale che potrebbe
dire di sé “nei secoli fedele” al potere. Infatti un primo bersaglio di
santarelli risulta essere Indro Montanelli che, osannato da certa sinistra per
un suo tardo anti-berlusconismo, era stato anche l’uomo che aveva invitato,
turandosi il naso a votare la Democrazia Cristiana: “Era sempre le stesso
Montanelli, animato da fobia antisocialista ed anticomunista.” Il tutto si
riassume in Forza Italia, un partito senza idee, una scatola vuota, ma avvolta
in una bella carta lucida con un bel fiocco che la tiene assieme.
L’appendice del volumetto riporta una serie di discorsi e di lettere,
indirizzate allo stesso Santarelli, che illustrano bene, come un passo del
discorso di Saverio Borrelli, alcuni momenti di resistenza alla forza perversa
del berlusconismo.
(Tiziano Tussi)
pubblicato su Patria indipendente del 15 dicembre 2002