www.resistenze.org - segnalazioni resistenti - libri - 12-03-03

 

Un libro che consigliamo per due motivi fondamentali : uno perché è un libro utile come strumento per la memoria storica del movimento operaio e comunista. L’altro perché penso che vada utilizzato anche nell’attualità della guerra imperialista americana contro il popolo iracheno, per riaffermare con forza la parola d’ordine contro la guerra imperialista e per la lotta per la pace. E per sancire due concetti che ritengo fondamentali da ribadire e portare avanti nel movimento per la pace  : uno che la pace non si chiede ma si conquista. L’altro che la causa della pace può essere salvata e rafforzata solo se i popoli ed i lavoratori, la prendono nelle loro mani e la difendono fino in fondo.

Enrico Vigna, Centro Cultura Popolare Torino

 

Il libro può essere richiesto al sito e sarà inviato al prezzo di 15.00 Euro senza pese PT

 

 

 

 

 

Il prezzo della vittoria

Racconti di scrittori sovietici

 sulla guerra contro il nazifascismo

AAVV

a cura di Adriana Chiaia e Gian Luigi Nespoli

traduzione di Adriana Chiaia

pp. 368 - 15 €

ZAMBON EDITORE

 

 

 

 

 

Questo libro parla della “Grande Guerra Patriottica”. “Grande”, perché fu una guerra per la vita o per la morte contro il nemico nazista che aveva messo in campo una formidabile macchina militare, apparentemente invincibile. “Patriottica”, perché combattuta dall’intero popolo sovietico: dai russi come dai bielorussi, dai moldavi come dai kirghisi, dagli uzbeki come dai kazakhi, dai georgiani come dagli azerbaigiani... Guerra di resistenza per la pace, per la vita e la libertà, condotta, al di là delle differenze, da etnie e nazionalità diverse a dimostrazione vivente della loro possibile unità, della ricchezza e delle potenzialità delle differenze quando esse concorrono allo stesso, nobile scopo.

 

“...tutti avevano le loro città e villaggi, ciascuno unico, senza uguali. Li avevano anche coloro che non sarebbero mai ritornati al loro focolare... Tutti combattevano, pensando al proprio angolino, accogliente e ospitale, familiare fino dall’infanzia, e, per conseguenza, ogni palmo di terra aveva il suo difensore. Per questo le notifiche di morte volavano verso tanti posti, per questo avevano seminato così densamente la terra russa. (“Il vino rosso della vittoria”).

 

    Questo libro fa rivivere la tragedia dell’invasione nazista che, ad un quarto di secolo dalla Rivoluzione d’Ottobre, si abbatté sull’Unione delle Repubbliche Sovietiche, mettendo a repentaglio la sua stessa sopravvivenza. Attraverso i suoi racconti ne descrive le tragiche sequenze: il periodo della ritirata e della disperata difesa delle città assediate; dell’inferiorità dei mezzi difensivi rispetto alla spaventosa potenza bellica nazista; la distruzione sistematica delle strutture produttive e di comunicazione; l’incendio dei villaggi e lo sterminio delle popolazioni; l’odissea dei profughi; l’onta della prigionia e del lavoro coatto per il nemico; l’entusiasmante periodo della controffensiva; della liberazione delle zone occupate dell’Europa orientale; l’ebbrezza della vittoria; lo slancio irrefrenabile che portò l’Armata Rossa fino nel covo del nemico, fino ad issare la bandiera rossa sul Reichstag, simbolo dell’ascesa e della caduta del nazismo.

Il libro tratta il tema della guerra in tutti i suoi aspetti e del bisogno assoluto di vincerla ma mai, in nessun passaggio, esalta la guerra come valore, la violenza come principio. Al contrario, pur nel sangue e nell’orrore, è presente l’aspirazione alla pace, alla vita che bisogna riprendere, malgrado le mutilazioni e le ferite nel corpo e nell’anima, vincendo la desolazione per i lutti e per le incolmabili solitudini.

Gli autori di questa antologia di racconti sono tra i più popolari scrittori sovietici, tutti insigniti di premi letterari e di altri importanti riconoscimenti. Alcuni, come Aleksej Tolstoj e Michajl Šolochov (premio Nobel per la letteratura nel 1965), noti internazionalmente. Molti di essi hanno partecipato, come combattenti o corrispondenti, alla guerra contro il nazifascismo, di qui il carattere autobiografico dei loro scritti.

Alcuni dei racconti che pubblichiamo hanno ispirato celebri registi, tra i quali  Andrej Tarkovskij e Sergej Bondarčuk, che realizzarono rispettivamente i film:“L’infanzia di Ivan” (Leone d’Oro alla Mostra del cinema di Venezia nel 1962) e “Il destino di un uomo”, classici della cinematografia sovietica.