www.resistenze.org - segnalazioni resistenti - libri - 18-04-04

dal sito di Lavoro Politico - sez. Agit-Prop http://www.lavoropolitico.ultimeorco.htm

Ferdinando Dubla: La Resistenza accusa ancora


dedicato ad Angiolo Gracci ('Gracco') per l'esempio della sua intera vita

Il lavoro dello storico del movimento operaio Ferdinando Dubla “La Resistenza accusa ancora- Pietro Secchia e l’antifascismo comunista come liberazione popolare e lotta di classe (1943/45)”, Nuova Editrice Oriente (€ 7,75) ha un suo senso complessivo che non può non precedere una qualunque recensione: attualizzare i valori resistenziali per combattere la retorica imbelle da una parte e il revisionismo storico e politico dall’altra.

Dubla ha dedicato il libro ad Angelo Gracci (il partigiano comandante ‘Gracco’ della Brigata ‘Potente’ che liberò Firenze nell’agosto del ’44) per l’intero esempio della propria vita: combattente allora, morto recentemente, il 9 marzo u.s., da combattente sempre in prima fila per l’affermazione degli ideali comunisti e di eguaglianza sociale. E il punto è proprio questo: quale Resistenza, come ricostruire, attualizzandola, la Resistenza storica antifascista? L’autore ha seguito la documentazione delle carte dell’Archivio Secchia, un protagonista decisivo dell’antifascismo comunista, il più radicale e nello stesso tempo il più efficace nella lotta contro il nazifascismo.

Dunque il testo propone la questione della preminenza militare delle Brigate ‘Garibaldi’ rispetto alle altre componenti resistenziali, che non si tradurrà, se non in parte, in egemonia politica per evidenti ragioni oggettive come la presenza nel nostro paese delle truppe angloamericane. La “ricezione” della strategia togliattiana dopo il marzo del ’44, da parte della direzione milanese del PCI guidata da Luigi Longo e Pietro Secchia, fu funzionale alla vittoria militare per spostare in avanti i rapporti di forza complessivi nella dialettica fra moderatismo e rivoluzione, esemplificato dai CLN. E quale concezione muoveva i comunisti per il carattere della lotta partigiana? Liberazione popolare, perché dall’esempio delle avanguardie la lotta doveva essere allargata alle masse popolari guidate dalla classe operaia: dunque lotta di classe. Solo così si spiega la forza degli ideali resistenziali comunisti: si combatteva con il popolo al servizio del popolo per costruire l’Italia socialista dei liberi e degli uguali, senza ricadere nelle contraddizioni dello Stato liberale prefascista e i lavoratori dovevano essere il perno della nuova Italia.

In definitiva, la Resistenza comunista è l’antifascismo più coerente e conseguente: cioè anticapitalismo e antimperialismo militante, per un processo rivoluzionario in direzione del socialismo. Un carattere attualissimo oggi, se questa disamina passa alle giovani generazioni, a cui volutamente si cerca di annichilire la memoria: ecco perché il revisionismo nelle sue forme peggiori passa al negazionismo e alla negazione (appunto) dei valori della Resistenza comunista. E’ la ragione per la quale queste pagine di densa ricerca storica (che ha comportato anni di lavoro) sono precedute in premessa da altre pagine altrettanto dense e toccanti scritte da Luigi Longo, “La consegna dei nostri morti”, tratto dal bellissimo Un popolo alla macchia: perché quel testimone non sia lasciato cadere, ma preso nelle coraggiose e audaci teste e cuori dei giovani militanti d’avanguardia. Ecco perché la Resistenza “accusa ancora”: “La Resistenza accusa”, così titolò Secchia un suo bellissimo discorso al Senato del 28 ottobre 1949, in cui denunciava la persecuzione pretestuosa di partigiani nel dopoguerra, come quella, ad es., di Cino Moscatelli. Mentre fascisti e collaborazionisti vari godevano di protezioni e impunità. E questo fu il titolo da lui scelto per la raccolta dei suoi scritti, edita da Mazzotta nel 1973.

Ma la Resistenza accusa ancora? Noi crediamo di sì, e continuerà ad accusare fino a quando gli ideali di liberazione popolare e lotta di classe non si saranno inverati. Nelle battaglie di oggi per la nuova Italia socialista di domani.

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Nuova Editrice Oriente

C.so Re Umberto 92 - Taranto

2002

Pagine 128

Prezzo di copertina: 7.75 Euro







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