www.resistenze.org - segnalazioni resistenti - libri -

B. Sibille Sizia: Il kosovaro

 

Un libro da avere : “Il kosovaro”, di B. Sibille Sizia -  Kappa Vu Ed.

 

“ ….Avevo diciannove anni…vennero a cercarmi a casa,

volevano strapparmi da lì, come strapparmi il cuore.

Arruolati, mi dissero. Con chi, per cosa ?

Sei musulmano, etnia albanese, il tuo posto è con noi.

Tutti in divisa mimetica, il distintivo UCK sulla manica.

Ne avevo sentito parlare. L’esercito serbo cercava di respingere i lupi, ma i lupi tornavano,

ululavano e uccidevano…

…Mi addormentai verso l’alba ebbi un incubo.

Erano in tanti sulla porta , i fucili puntati su di me.

Vieni fuori kosovaro! Gridai : non sono un kosovaro.  Sono uno jugoslavo del Kosovo….

…I liberatori del Kosovo! Bombe e missili non risparmiavano né i serbi

né i profughi della mia Provincia che fuggivano terrorizzati

chi verso l’Albania, chi verso la Serbia.

Se un giorno cercheranno un uomo del Kosovo, che si dichiara pacifista dirò: sono io, Tafil.

Nazionalità jugoslava. Etnia albanese. Religione musulmana.

Mi chiuderanno in manicomio…..”

 

Penso che bastino questi frammenti di questo racconto poema, basato su una storia vissuta direttamente dall’autrice, che ha effettivamente conosciuto ed ospitato questo giovane scappato dalla guerra del Kosovo per non dover uccidere o essere ucciso. O peggio come dice lui vedere uccisa per rappresaglia dai criminali dell’UCK la sua famiglia. In realtà un prezzo altissimo lo pagherà comunque con la morte del figlioletto sotto i bombardamenti della Nato.

Un piccolo libro che però io penso, chiunque stia dalla parte della pace contro la guerra, chiunque creda e si batta per l’amicizia e la solidarietà tra i popoli, contro le oppressioni e le arroganze del più forte, dovrebbe leggere ed avere. In particolar modo chiunque abbia vissuto, conosciuto e amato la vecchia Jugoslavia, crogiuolo di popoli, culture ed etnie per 45 anni…fino all’arrivo dell’occidente civilizzatore ed esportatore della propria idea di democrazia…che l’hanno distrutta.

 

“…Jugoslavia, guerra dimenticata ma non dalle vittime.

Ogni cosa ricorda ciò che è stato. Ogni cosa ricorda ciò che è stato.

Parlano i muri sbrecciati, parla l’albero scortecciato e tempestato di schegge

Parlano le ferite del corpo e dell’anima…”.

 

Colpisce la bravura dell’autrice nel mettere per iscritto e scolpire con la parola scritta, sensazioni, emozioni, dolori in cui, chiunque abbia conosciuto e condiviso dal vivo, nel rapporto quotidiano con quel popolo, può completamente ritrovarsi, riconoscere.

Un libro che dobbiamo far girare, far leggere e usare nelle attività di informazione e denuncia delle vicende jugoslave, un testo che ci potrà aiutare perché attraverso linguaggi e parole prosaici, trasmette concezioni e letture dure e reali, di ciò che è stato la distruzione e la guerra contro la Jugoslavia, con tutte le conseguenze di ingiustizie, dolori e sofferenze.

 

“…la casa si può ricostruire. La felicità di un tempo no, è come il mattone,

se ti sfugge di mano e cade, va in pezzi…”.

 

Enrico Vigna – Associazione SOS Yugoslavia

 

Il libro si può richiedere allìAssociazione SOS Yugoslavia, attraverso il sito: posta@resistenze.org oppure al 338/1755563.     1 copia 8 euro.