Domenico Losurdo: Fuga dalla storia?
La rivoluzione russa e la rivoluzione cinese oggi.
LA CITTA’ DEL SOLE
Vorrei segnalare alla redazione di Resistenze la recente pubblicazione della
seconda edizione di FUGA DALLA STORIA?, un testo di Domenico Losurdo notevolmente
arricchito quantitativamente e, dunque,
qualitativamente rispetto alla già brillante prima edizione. Il libro,
che è stato tradotto in tedesco, in inglese, in francese e in spagnolo, ha
visto la luce qualche mese fa in Brasile, naturalmente in lingua portoghese, e
ora, precisamente nello scorso aprile, con qualche leggera modifica e un
capitolo in più, è stato pubblicato nella nostra lingua dalla casa editrice
napoletana LA CITTA’ DEL SOLE.
Questo lavoro di Losurdo offre indubbiamente un contributo valido in relazione
alla riflessione sull’esperienza storica del movimento operaio e “alla nuova
lotta per il socialismo” - come dicono i comunisti brasiliani – che, dopo la
sconfitta subita alla fine del secolo scorso, si trova in una fase “di accumulo
strategico di forze rinnovate dalle lezioni della pratica passata”. Esso si
impone per la lucidità e la radicalità (radicalità nel senso marxiano di
cogliere le cose alla radice) dell’analisi, le stringenti argomentazioni con cui sono trattati temi importanti
ed impegnativi, le prospettive che indica.
Fin dalle sue primissime pagine il testo si presenta originale e creativo e si
mostra fortemente caratterizzato mettendo, per così dire, subito i piedi nel
piatto allorchè indaga e propone la categoria dell’ ”autofobia”:
il tentativo degli oppressi di fuggire da se stessi e di far proprio il punto
di vista dei loro oppressori, che colpisce non solo le comunità etniche e
religiose, ma anche partiti che si richiamano al comunismo e al movimento
comunista internazionale.
Losurdo, nei 12 capitoli e 192 pagine che compongono la pubblicazione, affronta
gli snodi più importanti presenti attualmente nella discussione dei comunisti
di tutto il mondo:
- le ragioni reali, e non quelle indotte dall’imperialismo, del crollo del
“campo socialista”, cioè le ragioni della vittoria degli USA nella guerra fredda contro il primo stato
socialista del mondo;
- un primo bilancio storico dell’esperienza dell’URSS di Lenin e di Stalin;
- il ruolo della Cina popolare, del popolo e del partito comunista cinese.
La proposizione di questi contenuti, che sono cruciali per i comunisti, esige,
insieme ad una rigorosa analisi imperniata sul metodo del materialismo
dialettico e storico, cioè il metodo di indagine del socialismo scientifico (se
è ancora consentito chiamarlo così) elaborato da Marx ed arricchito da Lenin e
dagli altri grandi dirigenti storici del movimento operaio, una forte dose di
determinazione e di coraggio, sempre rigorosamente ponderati, che assolutamente
non mancano in questo e negli altri testi di Losurdo.
Coraggio e determinazione nel riconoscere che la storia nata dalla Rivoluzione
di Ottobre è una grande e meravigliosa storia ed è la nostra storia, con le sue grandi realizzazioni e i suoi
errori, dalla quale non bisogna
fuggire, ma, al contrario, ripercorrerla con un rigore che solo lo strumento
della critica e dell’autocritica dei comunisti può consentire;
coraggio e determinazione nell’opporsi alla soverchiante propaganda
imperialistica, dalla quale non sono esenti nemmeno i comunisti, che vuole
presentare le esperienze socialiste che si sono realizzate e che si stanno
realizzando come brevi parentesi destinate inesorabilmente all’implosione a
causa di un peccato originale - il marxismo - che le ha contraddistinte fin dal
loro primo nascere e le ha rese estremamente vulnerabili e, dunque, destinate a
essere travolte dalla storia per le loro strutturali e intrinseche debolezze ;
coraggio e determinazione nel riconoscere i grandi contributi e l’arricchimento
offerto dalla teoria e dalla pratica del comunisti cinesi e il ruolo della Cina
come “faro dell’antimperialismo mondiale” (come ebbe a dire Chavez all’ultimo
Forum di Porto Alegre);
coraggio e determinazione nell’ammettere alcuni limiti della teoria marxista,
quale quello della concezione dell’estinzione dello stato nella società
socialista, visto a torto come processo relativamente breve, che ha comportato
errori pratici di grande portata;
coraggio e determinazione nell’avanzare nuove analisi (le argomentazioni con le
quali Losurdo critica e demolisce la categoria dell’”implosione” riferita al
sistema sovietico) e nuove teorie (l’elaborazione della categoria del processo
di apprendimento come spiegazione convincente circa le battute d’arresto e i
rovesci che il movimento operaio ha dovuto scontare, contrapposta
all’interpretazione corrente secondo la quale i comunisti hanno fallito oppure
hanno tradito).
Sono questi, a mio parere, i nodi centrali che fanno del libro in questione un
prezioso testo che oggettivamente si propone come un valido e significativo
contributo al dibattito e all’elaborazione
dei comunisti.
Francesco Rozza
FUGA DALLA STORIA di Domenico Losurdo, edito da LA CITTA’ DEL SOLE, 2005, pagine 192, prezzo euro 12.00