Una storia a temi
Prefazione
di Tino Casali - Presidente dell'ANPI
Una storia
della Resistenza per temi, così come l'Autore che la presenta. Una traccia
utile per camminare nelle diverse strade che hanno percorso quella stagione. In
effetti, molte sono stati i tentativi, alcuni molto ben riusciti, di tracciare
una storia della Resistenza, partendo da quella famosissima di Roberto
Battaglia per Einaudi. Una vecchia edizione che vide la luce per la prima volta
nel 1953. Ricordiamo anche quella scritta di Giorgio Bocca nel lontano 1966 per
Laterza. Altri più recenti esempi. A noi vicinissimi, dizionari del periodo
resistenziale ad esempio, pubblicati da importanti Autori per Case editrici
nazionali, in occasione od immediatamente prima del sessantesimo della
Resistenza.
Nelle
proposte di analisi che seguono si trovano alcuni tra i momenti più
significativi di quella stagione come a costruire una intelaiatura di
riferimento e di lavoro di scavo successivo. E' il caso della partecipazione,
all'universo resistenziale degli IMI (Internati militari italiani), una storia
ancora poco sottolineata e conosciuta; una rivisitazione sulle problematiche
che portarono l'Italia in guerra e le fasi più toccanti della guerra partigiana
e delle stragi fasciste, il caso dei Fratelli Cervi. Ma il discorso non si
ferma qui. Deborda dalla fine delle attività combattentistiche per portare
l'attenzione anche a momenti forti dell'immediato dopoguerra. L'universo
partigiano, i suoi malumori, le sue contraddizioni ma anche la sua ampiezza.
Il libro
esce proprio in una situazione nella quale, dopo il momento del ricordo, circa
sessant'anni dopo la fine degli scontri armati, il nostro Paese vede ritornare
prepotentemente a galla un vento di revisione in negativo di quel fenomeno.
Leggi, libri, opuscoli ed articoli di giornali, ed in generale un clima di
rivincita cercata da un mondo che allora aveva perso la guerra e che per tanto
tempo non aveva trovato sponde politiche consenzienti che supportassero la
rivincita politica e culturale di coloro che allora si erano messi dalla parte
del torto. Dalla parte dei torturatori nazisti, dalla parte dei repressori del
popolo italiano.
Per questi,
ed altri, motivi l'ANPI, l'Associazione nella quale da sempre opero, ha ancora
più l'obbligo, più di altri momenti recenti, di svolgere una vigile attenzione
per quel che riguarda la memoria di quel periodo e l'uso che ora viene fatto a
livello sociale esteso. Cercare di fare vivere, per le giovani generazioni che
sono e che verranno, la reale, l'esatta collocazione sul piano storico, al più
alto grado possibile, e la corretta interpretazione attuale di ciò che allora
fu e di ciò che ha permesso per i decenni a venire, sino ad ora una reale
dialettica democratica nel nostro Paese.
La
Resistenza come atto originario, fondativo, di alcuni momenti topici
dell'Italia repubblicana: il referendum sulla forma dello stato e l'assemblea
costituente; la successiva discussione attorno alla Costituzione, e la sua
successiva promulgazione all'inizio del 1948.
Una
necessità di presenza politica che si misura ora, nelle cose attuali. Il testo
che segue vi è un ritorno analitico e di riflessione su quei momenti, che deve
servire per orizzontarci meglio nella situazione attuale. Un testo che entra
nelle situazioni per proporre un senso, una interpretazione dei momenti che
affronta. Quindi non un ricordo neutrale, ma un costruire proposte di lettura
storica che vogliono scavare nel profondo. La banalizzazione dei momenti
resistenziali poco serve se questi non si fanno pratica politica nel tempo. Se
non riescono a rifare, nell'oggi i comportamenti più virtuosi dello ieri:
l'armonia di fondo tra parti politiche molto diverse tra loro, la volontà di
arrivare ad una sintesi finale che accolga gli spunti valoriali delle diverse
accezioni culturali e politiche che compongono la società attuale, in quei
momenti in funzione e utilizzati. Certo molti sono stati i cambiamenti dagli
anni Quaranta del secolo scorso ad ora.
Numerosissimi
elementi di dialettica sociale si sono sostanziati e si sono evoluti,
modificati. Fasi, ritorni storici, ripetizioni di ruoli e di comportamenti, ma
non possiamo dimenticarci che tutta la storia dell'Italia moderna, dell'Italia
come oggi la vediamo, parte dall'uscita dal Ventennio fascista. Parte dalla
risoluzione dei problemi legati alla dittatura fascista ed alla risoluzione
della situazione di arretratezza sociale ed economica nella quale il fascismo
aveva ridotto il nostro Paese. Sballottandolo in guerre inutili e pericolose,
coloniali e tremende, sino al secondo conflitto mondiale. Movimento con pretese
di avanguardia, di rottura modernista verso l'Italia umbertina, verso l'Italia
dell'immediato primo dopoguerra, con ammiccamenti ed usi verso correnti
futuriste e crinali irrazionalisti mal digeriti, si è presto scoperto come un
utile appoggio alle parti più retrive del capitalismo italico, alla repressione
popolare ed al conformismo sociale, che tentava inutilmente di mascherare con
roboante fraseologia ultra moderna.
La
Resistenza è stato il movimento spontaneo di popolo che ha lottato, al momento
utile, contro tutta questa falsità, che ha messo in cima ai suoi riferimenti
spirituali la riaffermazione della moralità persa, che ha saputo ridare una
dignità al popolo italiano. Ha coniato una moneta di riscatto in un momento
tragico.
Tematizzare
quei momenti è un servizio in più per meglio interpretare la complessità cui
abbiamo accennato. La Resistenza è un fenomeno veramente complesso, al di là
della chiarezza che si ha sugli avvenimenti eclatanti, sulle violenze, sui
sacrifici, sofferenze che balzano agli occhi e che solo anime servili possono
cercar di sminuire o di equiparare ad altre situazioni. La sua definizione, la
sua chiara raffigurazione è ancora al di là da venire completata. Uno sforzo in
questa direzione la compiono anche le pagini che seguono.
Tino Casali
Presidente dell'ANPI
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Edizioni Arterigere www.arterigere.it 2006 Pagine 168 Prezzo di copertina: 10.00 Euro Vendibile ai soci Ccdp |