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- segnalazioni resistenti - libri - 03-06-10 - n. 322
Domenico Losurdo: La non violenza - Una storia affascinante
Con piacere segnalo alla redazione di Resistenze che è uscito l'ultimo lavoro di Domenico Losurdo "LA NON-VIOLENZA - Una storia fuori dal mito", edito da Laterza.
In questo libro l'autore "ripercorre una storia affascinante: dalle organizzazioni cristiane che nei primi decenni dell'Ottocento si propongono negli USA di combattere in modo pacifico i flagelli della schiavitù e della guerra, fino ai protagonisti che con passione e per calcolo di Realpolitik hanno agitato la bandiera della non-violenza (Thoreau, Tolstoj, Gandhi, Capitini, Dolci, M. L. King, il Dalai Lama e i più recenti ispiratori delle rivoluzioni colorate)" (dall'ultima di copertina del testo in oggetto).
Losurdo, in un'intervista a proposito di questa sua ultima pubblicazione rilasciata al giornalista francese Marie-Enge Patrizio, così si esprime rispondendo a una domanda su Gandhi:
"Occorre distinguere due fasi nell'evoluzione di Gandhi. Nel corso della prima egli non pensa affatto a un'emancipazione generale dei popoli coloniali. Chiama invece la potenza coloniale, la Gran Bretagna, a non confondere il popolo indiano, che al pari degli inglesi può vantare un'antica civiltà e origini razziali «ariane», coi neri, anzi coi «rozzi cafri, la cui occupazione è la caccia e la cui sola ambizione è di radunare un certo numero di capi di bestiame al fine di acquistare una moglie per poi trascorrere un'esistenza di indolenza e nudità». Pur di conseguire la cooptazione nella razza dominante, nel popolo dei signori (ariani e bianchi), agli inizi del Novecento Gandhi chiama i suoi connazionali a mettersi al servizio dell'esercito imperiale impegnato in una feroce repressione a danno degli zulù..."
Il filosofo di Urbino, dopo le tante coraggiose, documentate ed acute pubblicazioni (voglio ricordare solo le ultime tre: 1.STALIN. Storia e critica di una leggenda nera; 2. IL LINGUAGGIO DELL'IMPERO. Lessico dell'ideologia americana; 3. CONTROSTORIA DEL LIBERALISMO) offre un ulteriore robustissimo apporto alla lotta teorica dei comunisti e dei rivoluzionari, in Italia e non solo, affrontando il tema della non violenza che ha rappresentato e tuttora rappresenta una questione importantissima nel dibattito della cosiddetta sinistra alternativa.
E lo affronta a modo suo: con una documentazione ampia e particolareggiata, con il ricorso a fonti inoppugnabili, con operazioni di comparazione scientifica di fatti e fenomeni realmente comparabili (rifuggendo da quello che egli stesso definisce il "sofisma di Talmon" cioè il raffronto di fatti e/o fenomeni simili, però in contesti totalmente diversi) e con un metodo di analisi che storicizza le contraddizioni, ma che non concede nulla al giustificazionismo, inteso come acritica partigianeria.
Francesco Rozza
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