www.resistenze.org - segnalazioni resistenti - riviste - 01-10-09 - n. 289

E’ in uscita Contropiano, giornale della Rete dei Comunisti
 
il sommario di questo numero
 
Editoriale: Una instabile stabilità (leggilo in anteprima su www.contropiano.org)
 
S’annuncia l’Autunno…
 
L’autunno del 2009 potrebbe essere in qualche modo diverso da quelli precedenti. Le conseguenze sociali della crisi globale e l’irruzione nello scenario italiano di una potenziale crisi politica dell’esecutivo, creano un cortocircuito interessante per lo sviluppo del conflitto sociale. Il problema è se saprà entrare in campo una soggettività politica e di classe adeguata alle possibilità. Una rivendicazione collettiva per l’Autunno Caldo del ‘69
 
Avviso ai naviganti n. 48
 
Attenti che qui cambia geopolitica! (di Giorgio Gattei)
 
Interrompo l’indagine sul «fenomeno cinese» per segnalare un decisivo mutamento di strategia geopolitica da parte degli Stati Uniti. Ho già raccontato (vedi gli Avvisi nn. 37-39) come la geopolitica occidentale, elaborata soprattutto da Mackinder e Spykman, si basi sulla supposizione (fondata o meno non importa, essendo sufficiente che ne siano convinte le diplomazie) che c’è nel mondo un’area geografica particolare (il “cuore della terra” o Heartland) il cui controllo consente il dominio del mondo. Questo luogo strategico è posizionato nelle steppe euro-asiatiche e quindi interessa la Russia e la Cina interna. Tuttavia, per esercitare il dominio sul mondo, occorre che l’Heartland arrivi ad affacciarsi sui mari caldi e quindi trabocchi sulle zone rivierasche che lo circondano (le “terre di contorno” o Rimlands) rappresentate nell’ordine dall’Europa, dal Medio Oriente, dalle penisole indiana e indocinese e dalla Cina costiera (….)
 
Accettare la sfida. Il contributo della Rete dei Comunisti alla ricostruzione di una sinistra anticapitalista e alla soggettività dei comunisti nel nostro paese.
 
La ripetuta sconfitta elettorale alle europee di giugno dopo quella dell’aprile dello scorso anno, hanno confermato che sono saltati i rapporti tra i partiti della sinistra e il loro blocco sociale di riferimento e che la stessa internità dei comunisti alla classe non può più essere data per scontata. Ci sembra ormai chiaro come in questi due anni non siano stati analizzati a fondo i segnali di estraniamento e rottura che venivano dai settori popolari e dai lavoratori, ma neanche quelli che venivano dal “popolo della sinistra” costituito dagli attivisti che pure in questi anni hanno dato vita a mobilitazioni importanti contro la guerra, nelle vertenze territoriali e sul piano sindacale (…) Agire politicamente in una obbligata condizione extraparlamentare impone dunque una rivoluzione culturale anche nella concezione dell’organizzazione e della militanza. Noi non liquidiamo affatto il terreno elettorale come terreno della lotta politica ma riteniamo che la prevalenza dell’elettoralismo sia una malformazione genetica che va rimossa dalla cultura politica della sinistra anticapitalista e dei comunisti nel nostro paese. La fine della dimensione istituzionale non può essere vista come la “fine della storia” e dunque come buon motivo per andarsene a casa (…)Questa è una fase di recupero e di confronto nella sinistra di classe sia a livello nazionale sia a livello locale, è un processo che riguarda i militanti e i soggetti politici ma che riguarda anche e soprattutto il rapporto con i settori sociali che ci interessa riaggregare e rovesciare contro l’avversario di classe. Sta in questo il nodo irrisolto della rappresentanza politica che occorre cominciare a prendere di petto con serietà e rigore.
 
1969-2009. Vogliamo ancora tutto…?! Un convegno sull’Autunno Caldo del’69 a Roma il prossimo 7 novembre
 
A quaranta anni dall’Autunno Caldo del ’69, una giornata di confronto, testimonianze, analisi sulla stagione di lotta ed emancipazione che dichiarò i lavoratori e i salari variabili indipendenti dal capitale e li rese protagonisti del cambiamento di un’epoca. La giornata si terrà a: Roma, Sabato 7 novembre , ore 10.00-18.00 all’ex Mattatoio di Testaccio. Organizzano la redazione di Contropiano, la confederazione Cobas, il collettivo Vis a Vis, il comitato di quartiere Alberone.
 
Critica al “Programma di Cernobbio” (di Joaquin Arriola e Luciano Vasapollo)
 
Il contro-forum annuale della campagna “Sbilanciamoci” a Cernobbio merita una “non risposta economica”. La crisi sistemica del capitalismo deve essere una opportunità tutta politica per forzare l’orizzonte verso i percorsi di transizione al socialismo. Due economisti marxisti spiegano perché il neokeynesismo non può essere l’alternativa alla crisi del capitale confermata dal forum “ufficiale” dell’establishment capitalista a Cernobbio.
 
Il 23 ottobre sciopero generale convocato dai sindacati di base
 
I sindacati del Patto di Base (Cub, Cobas e SdL) hanno indetto uno sciopero generale di 24 ore di tutti i lavoratori pubblici e privati per il 23 ottobre. … Generalizzare ed unificare le lotte in corso nella scuola, nelle fabbriche, nelle aziende e negli uffici, sono quindi gli obbiettivi immediati dello sciopero generale che si preannuncia già grande e partecipato (….) La commissione costituente per la costruzione di un nuovo soggetto sindacale ha tenuto a metà settembre un seminario nazionale. La discussione nel seminario, è stata animata dagli interventi di oltre 50 dirigenti della CUB, di SdL, della RdB, cui ha dato un positivo contributo anche le segreterie dello Snater, ha indicato le caratteristiche principali che dovra' avere il nuovo sindacato di base ed ha avviato la discussione sul modello sindacale da adottare…
 
Dall’assalto al cielo all’assalto al tetto. Quali opzioni hanno a disposizione i lavoratori?
 
Le proteste spettacolari di questi mesi non sintomatizzano solo la solitudine degli operai di fronte alla crisi ma pongono anche il problema della riapertura di una prospettiva forte che cambi le regole del gioco e i rapporti sociali.
 
Su cosa può entrare in campo una nuova generazione politica?
 
Il conflitto di classe visto con gli “occhi anche sulla nuca”. Documento e contributo al dibattito di un gruppo di giovani compagni
 
Scriviamo questo documento come comunisti, militanti di diverse organizzazioni, con la volontà di rivolgerci ad altri compagni, di altri gruppi, attivisti sociali, di movimento o indipendenti, che vogliano aprire un dibattito con lo scopo di elaborare un’azione condivisa dei comunisti all’interno dei settori giovanili….
 
Roma, Milano, Bologna. Si accentua il conflitto sociale nelle aree metropolitane
 
(…) nell'area metropolitana romana si va dunque delineando uno scontro frontale e a tutto campo sugli assetti economici, urbanistici e politici della città. Uno scontro che vede in campo una violenta escalation da parte dei costruttori che da decenni decidono e determinano ogni aspetto delle sorti di Roma contro i movimenti di lotta che in questi anni hanno contrastato colpo su colpo l'egemonia della rendita speculativa e del patto del cemento sugli interessi popolari e i diritti sociali. …Tutti questi soggetti convergono su un criterio di "rispetto della legalità" che coincide però con la sistematica violazione ed esclusione dei diritti sociali di centinaia di famiglie a cui viene negato una abitazione dignitoso e un affitto accessibile.
 
A Milano invece cresce la protesta sociale degli inquilini e degli occupanti di case popolari contro le campagne “d’ordine” lanciate demagogicamente dalla giunta Moratti. Ma la giunta è alle prese con fortissime contraddizioni dovute alla spartizione degli affari, dei terreni e delle rendite annunciato dal gigantesco piano di ristrutturazione urbana dell’area metropolitana milanese attraverso l’Expo del 2015. …
 
A Bologna, gli sfratti di nuclei familiari avvenuti fino a poco tempo fa in un clima di “pace sociale” oggi incontrano invece resistenza e picchetti popolari in molti quartieri e in alcuni casi si è passati anche all'occupazione delle case…
 
Stop alla sporca guerra dell’Afghanistan. Ritiro immediato delle truppe italiane
 
Il 4 novembre una giornata nazionale di mobilitazione antimilitarista in tutte le città
 
(…) Si conferma che – nonostante un sostanziale accordo politico bipartizan sulle missioni di guerra – la maggioranza della società è contraria alla presenza dei militari italiani in Afghanistan e favorevole al loro rientro. Si riaffaccia la contraddizione tra la maggioranza parlamentare a favore della guerra e la maggioranza sociale che resta contraria. Se ciò innescherà contraddizioni anche a livello parlamentare sia nella maggioranza che nell’opposizione è tutto da verificare.
 
(…) Il Patto contro la Guerra propone di mettere in moto un processo di confronto e iniziativa per il ritiro delle truppe italiane dall’Afghanistan, per severi tagli alle spese militari e l’uso delle risorse per le spese sociali, per lo smantellamento delle basi militari a cominciare dal blocco della base di Vicenza che deve riguadagnare la sua dovuta dimensione di “questione nazionale e non locale”. Questo processo deve connettersi già da oggi alle mobilitazioni sociali e sindacali previste per l’Autunno ….Proponiamo di convocare una prima giornata nazionale di mobilitazione antimilitarista su questi contenuti per il prossimo 4 novembre (giornata della retorica militarista) con iniziative in tutte le città (cortei, sit in, azioni, assemblee in piazza) e di convocare assemblee pubbliche nel mese di ottobre per discutere le iniziative…
 
Il fascino discreto del razzismo
 
La rimozione di ogni disamina critica e veritiera sul falso storico degli “italiani brava gente”, ci consegna una società in cui il razzismo permea sempre più la vita sociale. Su questo la sinistra ha reagito prima con un inservibile politically correct e poi con la ritirata da ogni punto di crisi e di scontro, soprattutto nelle periferie e nei quartieri popolari.
 
Per il prossimo 17 Ottobre è convocata a Roma una Manifestazione Nazionale contro il razzismo. Nelle varie città si sta costruendo questo importante appuntamento attraverso l’attivo protagonismo delle comunità immigrate, di numerose associazioni, di organizzazioni della sinistra di classe - tra cui la Rete dei Comunisti - e dei sindacati di base ed indipendenti.
 
Come contributo alla discussione collettiva, in corso, pubblichiamo l’ultima parte di un più ampio lavoro di analisi di Biagio Borretti, collaboratore di Contropiano e dell’Osservatorio Meridionale del Cestes. Il testo integrale è disponibile sul sito www.contropiano.org
 
Come costruire una alleanza anticapitalista efficace? L’esperienza del Movimento Al Socialismo in Bolivia (a cura della redazione di Nuestra America)
 
In Italia quando si discute delle modalità di una alleanza politico-sociale in grado di mettere in campo alternative strategiche al capitalismo molti segnalano l’esperienza del Frente Amplio in Uruguay o del Frente Zapatista. Ma in Bolivia hanno sperimentato una esperienza diversa e per molti aspetti più avanzata che vale la pena di conoscere e studiare….
 
INSERTO SPECIALE
 
A venti anni dagli eventi del 1989. Il prima e il dopo
 
Sulla vicenda del cosiddetto crollo del muro di Berlino c’è una grande, enorme, palese rimozione che viene fatta, in buona ed in mala fede, soprattutto a sinistra. Questa riguarda il confronto ineludibile da fare tra “il prima ed il dopo”. Va detto con forza che non abbiamo alcuna nostalgia per la sconfitta e che per noi le responsabilità dei partiti comunisti, a cominciare dal PCUS, sono la causa principale della crisi. Ma è anche giunto il momento di fare un confronto tra i due periodi, essendo intercorsi ormai circa venti anni che rappresentano un lasso di tempo sufficiente per cominciare a dare alcuni giudizi storicamente soppesati…..
 
Autunno 1989: cade il Muro di Berlino. Venti anni dopo. Quel maledetto cielo (capitalistico) è ancora lì!!
 
Venti anni fa, nell’ottobre ’89, la velocità della storia – improvvisamente - conobbe una brusca accelerazione le cui conseguenze, sul piano globale, hanno profondamente segnato il corso degli avvenimenti internazionali. Riprendere la discussione su quello snodo recente della nostra storia non è un esercizio nostalgico o puramente rievocativo ma serve per meglio comprendere i problemi dell’oggi anche alla luce di quanto accaduto….
 
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