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- cultura e memoria resistenti - linguaggio e comunicazione - 06-10-08 - n. 244
Riproponiamo il test reperibile su www.michelcollon.info che intende far prendere coscienza al lettore sulla percezione distorta degli avvenimenti occorsi in Kosovo, attribuibile in larga parte alla “disinformazione strategica”, la formidabile arma messa in campo dalla NATO in Yugoslavia, come in Afghanistan ed Irak.
Kosovo: umanitario?
Alastair Campbell così ci aveva "informati" sul Kosovo.
di Michel Collon
Chi ci informò sul Kosovo nel 1999? Chi preparava le conferenze stampa di Jamie Shea, il portavoce della NATO?
Alastair Campbell, il consigliere per la comunicazione-propaganda di Tony Blair. Sì, lo stesso che poi si è dovuto licenziare, preso in flagrante sulle menzogne riguardo le armi di Saddam. Una buona ragione dunque per rilanciare il dibattito sulle menzogne mediatiche del 1999.
Kosovo, vero o falso?
1. Nel 1989, Milosevic infiamma il Kosovo con un discorso anti-albanese.
2. Il Kosovo era una regione albanese che i serbi hanno occupato.
3. A Rambouillet, i serbi intransigenti hanno rifiutato ogni accordo.
4. A Racak, nel gennaio 1999, la polizia iugoslava ha massacrato 40 civili.
5. Il movimento albanese UCK è stato una vittima dei serbi.
6. L’Occidente è intervenuto a scopo umanitario.
7. Gli USA non avevano interesse strategico in questa regione.
8. La NATO ha fermato un genocidio commesso dai serbi.
9. Sono stati scoperti degli ossari che provano il genocidio.
10. Milosevic ha organizzato i crimini contro la popolazione albanese.
11. La NATO ha condotto una guerra pulita.
12. La NATO ha instaurato un Kosovo multietnico.
Risposte
1. Nel 1989, Milosevic infiamma il Kosovo con un discorso anti-albanese.
La risposta giusta è FALSO! Spiegazione:
Perché i media occidentali non hanno mai citato la frase subordinata di questo discorso? Milosevic diceva esattamente il contrario:
“La Serbia non è mai stata abitata solamente dai serbi. Oggi ci vivono, più che in passato, molti cittadini di altre nazioni, di altre etnie. Ciò non rappresenta un handicap per il paese. Sono al tempo stesso sinceramente convinto che sia un vantaggio. (…) La Yugoslavia è una comunità plurinazionale e può mantenersi solamente mediante un’uguaglianza totale di tutte le nazioni che coabitano. I nemici di queste comunità, che siano interni o esterni, lo sanno bene, ed essi fondano in generale tutta la loro attività sovversiva sull’approfondimento dei conflitti interetnici.”
2. Il Kosovo era una regione albanese che i serbi hanno occupato.
La risposta giusta è FALSO! Spiegazione:
Da secoli, il Kosovo era popolato da numerose nazionalità: Serbi, Albanesi, Rom, Musulmani, Ebrei, Turchi, Gorani, Egiziani, Ashkali… Poco importa chi sia arrivato là per primo! Tutti dovrebbero avere uguali diritti. Ma…
Durante la II Guerra mondiale, i fascisti italiani, poi i tedeschi uccidono o cacciano un grandissimo numero di serbi. Nel 1945, il dirigente yugoslavo Tito non autorizza il loro ritorno. Durante gli anni 70-80, la provincia è amministrata da dirigenti… albanesi. Il 10 novembre 1987, il New York Times scrive ciò che i media occidentali più tardi si guarderanno bene dal ripetere:
“In realtà, gli albanesi controllano già ogni fase della vita in Kosovo: la polizia, la giustizia, l’agricoltura, le fabbriche, i villaggi e le città… Attualmente, i serbi sono in fuga, di fronte alla crescente violenza albanese. Ventimila di loro hanno lasciato il Kosovo in questi ultimi sette anni…”
3. A Rambouillet, i serbi intransigenti hanno rifiutato ogni accordo.
La risposta giusta è FALSO! Spiegazione:
Al “negoziato” di Rambouillet (inizio 1999), la NATO ha voluto imporre l’occupazione militare di tutta la Yugoslavia. E la privatizzazione delle ricchezze del Kosovo per le multinazionali. Ha anche impedito a serbi ed albanesi di parlare.
4. A Racak, nel gennaio 1999, la polizia iugoslava ha massacrato 40 civili.
La risposta giusta è FALSO! Spiegazione:
Erano le vittime di uno scontro tra due eserciti. Questa manipolazione è stata orchestrata da un agente americano, William Walzer, che era stato complice degli squadroni della morte in Salvador e Nicaragua (anni 80). Il TPI (Tribunale Penale Internazionale) de L’Aia si è ben guardato dal convocare Madame Renta, capo della squadra internazionale dei giudici. Ogni guerra comincia da una grande menzogna mediatica: delle immagini terribili, ma manipolate per ingannare l’opinione.
5. Il movimento albanese UCK è stato una vittima dei serbi.
La risposta giusta è FALSO! Spiegazione:
Il 22 febbraio 1998, l’inviato speciale degli USA nei Balcani, Robert Gelbard, dichiarò pubblicamente:
“So cos’è un terrorista quando ne vedo uno. Ed io vi dico che queste persone dell’UCK sono dei terroristi.”
Difatti, numerosi rapporti ufficiali stabiliscono che il movimento separatista albanese uccideva deliberatamente non solo poliziotti e funzionari serbi, ma anche albanesi sposati con serbi o che negavano il sostegno all’UCK. Tuttavia, tre mesi più tardi, il 7 luglio, gli Affari esteri statunitensi dichiararono il contrario:
“L’opinione degli Stati Uniti è che l’UCK non sia (un’organizzazione) terroristica.”
La CIA formerà ed armerà questi terroristi. Poi, la NATO diventerà la loro forza aerea. Perché? Con quale scopo?
6. L’Occidente è intervenuto a scopo umanitario.
La risposta giusta è FALSO! Spiegazione:
Al momento di scatenare i bombardamenti sulla Yugoslavia, il presidente Clinton confida ai funzionari USA il suo vero obiettivo:
“Se vogliamo delle relazioni economiche solide, che ci permettano di vendere nel mondo intero, occorre che l’Europa sia la chiave… è di questo che si tratta con tutta questa cosa (sic) del Kosovo”.
Tre giorni più tardi, il New York Times conferma che si tratta di una guerra della mondializzazione:
“Affinché la globalizzazione funzioni, l’America non deve temere di agire come la superpotenza onnipotente che è. La mano invisibile del mercato non funzionerà mai senza un pugno nascosto. McDonalds non può prosperare senza McDonnel Douglas, il costruttore dell’aereo F-15. Ed il pugno nascosto che garantisce un mondo sicuro per le tecnologie della Silicon Valley si chiama Esercito degli Stati Uniti, Air Force (aeronautica militare), Navy (marina militare) e Marines.”
7. Gli USA non avevano interesse strategico in questa regione.
La risposta giusta è FALSO! Spiegazione:
Grazie ai bombardamenti, la NATO ha potuto liquidare le impronte di economia socialista e ha potuto installare a Belgrado un governo del FMI. Che ha portato il prezzo del pane da 4 a 30 dinari, quadruplicato quello dell’elettricità (desiderata intensamente dalle società straniere), lanciata la privatizzazione a favore delle multinazionali e predisposti 800.000 licenziamenti.
Di più, Washington ha costruito la gigantesca base militare di Camp Bondsteel, giusto accanto al futuro oleodotto statunitense che convoglierà verso l’Europa il petrolio ed il gas dell’ex Unione Sovietica. Una città immensa, 7.000 soldati, piste per bombardieri, presa in affitto per 99 anni e che permetterà di intervenire per controllare il Caucaso o minacciare Mosca.
8. La NATO ha fermato un genocidio commesso dai serbi.
La risposta giusta è FALSO! Spiegazione:
Nel giugno 2001, Jamie Shea, portavoce della NATO, ha ammesso che “non c’è stato un genocidio in Kosovo”.
Ancora quindici giorni prima della guerra, un rapporto ufficiale degli Affari esteri tedeschi dichiarava: “Non c’è persecuzione etnica contro gli albanesi in quanto gruppo. Solamente scontri tra due eserciti.”
9. Sono stati scoperti degli ossari che provano il genocidio.
La risposta giusta è FALSO! Spiegazione:
Dopo assai lunghe ricerche, 2.108 corpi sono stati esumati. Di ogni nazionalità. Alcuni vittime dei bombardamenti NATO, altri degli attacchi dell’UCK, altri infine di crimini commessi da alcune forze serbe. Sono questi tre fattori, e non uno solo, che hanno provocato l’esodo massiccio dei profughi albanesi all’inizio della guerra.
Il capo dei medici legali spagnoli, venuti per le autopsie, si è lamentato di essere stato manipolato dalla NATO. Il genocidio (“100.000 civili massacrati”) era un’invenzione della propaganda.
10. Milosevic ha organizzato i crimini contro la popolazione albanese.
La risposta giusta è FALSO! Spiegazione:
Le consegne date alla polizia serba dicevano di proteggere tutti i civili, compresi gli albanesi. Dopo i bombardamenti, alcuni elementi della polizia e paramilitari hanno effettivamente commesso dei crimini (omicidi, furti, distruzioni) contro i civili albanesi. Ma sono stati rapidamente puniti e incarcerati, sotto Milosevic, dalla Giustizia di Belgrado.
11. La NATO ha condotto una guerra pulita.
La risposta giusta è FALSO! Spiegazione:
Il capo di Stato Maggiore belga Herteleer lo ha riconosciuto: “Facciamo male alla stessa popolazione serba. Infliggiamo loro delle perdite.” Risultato: 2.000 civili uccisi, 5.000 feriti, una generazione di bambini traumatizzati, 147 ospedali colpiti, alcune fabbriche esclusivamente civili, eccetera… Scopo reale: mettere in ginocchio un popolo per aprire le porte all’invasione delle multinazionali.
La NATO ha impiegato contro i civili delle armi vietate dalle Convenzioni di Ginevra: 1) Bombe a frammentazione; 2) Bombe alla grafite, che paralizza l’elettricità; 3) Armi all’uranio impoverito, che provocano cancro e mutazioni genetiche, anche ai soldati USA.
Ma, ha dichiarato il membro del Congresso statunitense Lester Munson: “Non vedrete mai dei piloti della NATO davanti ad un tribunale dell’ONU. La NATO è l’accusatore, il procuratore, il giudice, la giuria e l’esecutore, perché è la NATO che paga le fatture del TPI. La NATO non si sottopone al diritto internazionale. È il diritto internazionale”.
12. La NATO ha instaurato un Kosovo multietnico.
La risposta giusta è FALSO! Spiegazione:
Dall’occupazione, una vera pulizia etnica ha cacciato 230.000 serbi, ebrei, rom musulmani, turchi ed altre minoranze. I 40.000 soldati della NATO non hanno ritrovato una sola delle 1.200 persone rapite dall’UCK. La mafia regna in Kosovo, porta girevole dei traffici di droga, armi e prostituzione verso l’Europa.
N.B. Tutti i riferimenti e prove sono tratti dai capitoli 1, 2 e 3 di: Michel Collon, Monopoly – L’Otan à la conquête du monde, EPO, Bruxelles, 2000.
Il discorso di Milosevic figura alle pagine 66-67.
Vedere anche:
Anne Morelli, Principes élémentaires de propagande de guerre, Labor, Bruxelles, 2000.
Enrico Vigna, “Kosovo liberato”, le menzogne per fare le guerre, le ragioni per fare la pace, Città del Sole, 2003