www.resistenze.org - cultura e memoria resistenti - linguaggio e comunicazione - 15-03-22 - n. 821

Elogio del "benaltrismo"

Margaret Kimberley * | blackagendareport.com
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

09/03/2022

La parola "benaltrismo" (whataboutism) è usata per mettere a tacere e ingiuriare gli oppositori dell'imperialismo statunitense. Dovrebbe essere vista come un mezzo per svelare ciò che è troppo spesso tenuto nascosto.

In Praise of "Whataboutism"

Chiunque parli contro l'imperialismo, il capitalismo o il razzismo con esempi concreti del terribile danno che arrecano, può aspettarsi di essere tacciato di "benaltrismo". Come un meccanismo ad orologeria, l'atto di rivelare i crimini americani si tramuterà in un'accusa usata per mettere a tacere il dissenso.

Quando prevale la propaganda di guerra per quanto riguarda l'Ucraina o qualsiasi altro luogo in cui l'egemone compie il suo sporco lavoro, è ragionevole fare domande approfondite. Perché la morte di 14.000 persone uccise dalla guerra civile in Ucraina viene nascosta sotto il tappeto? Perché è proibito chiedere conto della distruzione statunitense della Libia? Ma una volta fatta una buona domanda, si dirà che sollevare l'argomento è prova del peccato di benaltrismo.

La parola benaltrismo è nel dizionario ed è definita come "l'atto o la pratica di rispondere a un'accusa di illecito sostenendo che un'offesa commessa da un altro è simile o peggiore". Questo significato è preciso e anche completamente difendibile.

L'accusa ha lo scopo di censurare chi parla, scusare le azioni degli Stati Uniti e difendere le loro violazioni dei diritti umani. Le smentite e le scuse sono esattamente il motivo per cui il benaltrismo dovrebbe essere difeso. È terribile quando le menzogne e i crimini non vengono contrastati con informazioni verificabili.

Il termine ha guadagnato popolarità in parte perché c'è così tanta ipocrisia da sottolineare e ci sono così tanti aderenti all'eccezionalismo americano che difendono ciò che dovrebbero condannare. Quando la Corte penale internazionale (CPI) ha annunciato che avrebbe iniziato a indagare sulla "situazione in Ucraina", i grossi media e i loro partner politici hanno gongolato e puntato il dito contro la Russia. Non hanno sottolineato che gli Stati Uniti, come la Russia, non sono firmatari del Trattato di Roma che ha portato all'esistenza della CPI. Non solo gli Stati Uniti non sono uno stato membro, ma nel 2002 il Congresso ha approvato la Legge di protezione del personale si servizio statunitense (American Service Members Protection Act), popolarmente conosciuto come l'Hague Invasion Act. Esso dà agli Stati Uniti il diritto sottrarre qualsiasi americano detenuto presso la corte dell'Aia. La parte legata alla rimozione non è nemmeno necessaria perché l'atto proibisce l'estradizione degli americani alla CPI.

Il battersi il petto sull'indagine in Ucraina dovrebbe sicuramente essere seguito da una discussione sull'ostilità degli Stati Uniti verso la CPI. È un chiaro esempio di quando e come il benaltrismo dovrebbe essere praticato. Non menzionare la relazione o piuttosto la mancanza di relazione degli Stati Uniti con la CPI sarebbe indice di accordo con la dottrina eccezionalista.

Se Vladimir Putin viene descritto come un criminale di guerra, un delinquente, un dittatore e un moderno Hitler, è appropriato e anzi necessario chiedere dei presidenti americani. Per brevità, consideriamo solo i presidenti americani che hanno servito dal 2001. Le invasioni e gli interventi degli Stati Uniti in Asia occidentale, Nord Africa, Asia centrale e Corno d'Africa hanno sfollato più di 37 milioni di persone dall'inizio della "guerra al terrorismo". Perché non dovrebbero essere chiamati criminali di guerra anche George W. Bush, Barack Obama, Donald Trump e Joe Biden? Il silenzio di fronte alla loro criminalità dà licenza e approvazione alle aggressioni statunitensi.

L'eccezionalismo americano è una malattia che infetta la maggior parte della popolazione di questo paese. Sfortunatamente la maggior parte delle persone ha bisogno di poco stimolo per difendere le malefatte della propria nazione. George W. Bush è ora considerato un vecchio signore gentile che dipinge quadri di cuccioli. C'è poca inclinazione a riconoscere il milione di morti dell'invasione dell'Iraq. Farlo creerebbe un grande disagio.

Ogni notizia sui migranti che tentano una pericolosa traversata dal Nord Africa all'Europa dovrebbe menzionare la distruzione della Libia, avvenuta sotto la direzione di Barack Obama. Ma Obama è il primo presidente nero, ed è ancora considerato un modello di rettitudine, un uomo che ha portato speranza e cambiamento. Sottolineare la sua responsabilità per una crisi umanitaria in corso è troppo per la gente spinta dalla propaganda a credere nella sua bontà e in quella della nazione.

Persino a Donald Trump, abitualmente denigrato e vituperato, non viene chiesto conto di aver protratto le guerre dei suoi predecessori o per aver ucciso almeno 40.000 venezuelani attraverso il suo regime di sanzioni. La sindrome di squilibrio mentale di Trump non si estende ai suoi crimini contro i popoli del sud del mondo. Il potere del mito eccezionalista suprematista bianco ha una presa molto forte.

Quel mito non può essere sradicato e distrutto a meno che i fatti scomodi non vengano portati alla luce. Se gli sprovveduti e i compromessi vogliono gridare, "Benaltrismo!" a squarciagola, è giusto che lo facciano. Anche se gli obiettivi del loro disprezzo non dovrebbero sentire il bisogno di giustificarsi. In effetti dovrebbero orgogliosamente avere parola e insistere nel fornire qualsiasi informazione stia causando dissonanza cognitiva.

Il mondo ha bisogno di conoscere i crimini dell'America e anche quelli dei suoi alleati. Quando le stesse nazioni europee che respingono i rifugiati africani e mediorientali annunciano che accetteranno tutti gli ucraini, sicuramente il benaltrismo è opportuno. Quando Biden presume di dare lezioni alla Russia, la sua decisione di rubare 7 miliardi di dollari di beni dell'Afghanistan dovrebbe essere portata alla luce. Gli afgani sono in uno stato così disperato che molti di loro sono costretti a vendersi un rene per sfamarsi.

La crisi in Ucraina è solo l'ultimo esempio di un'opportunità per evidenziare i torti commessi dagli Stati Uniti e dai loro partner. Nessuno dovrebbe esimersi dal farlo, nemmeno quando il benaltrismo è usato come stigma invece che come motivo di vanto.

*) Margaret Kimberley, caporedattrice di Black Agenda Report


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