www.resistenze.org - cultura e memoria resistenti - poesia e letteratura - 03-02-14 - n. 484

Piskariovska

Cari compagni ho letto con sincera emozione l'articolo "70 anni fa la fine dell'Assedio di Leningrado", memoria dell'assedio nazista della Seconda Guerra Mondiale, durato quasi novecento giorni, durante i quali per fame e bombardamenti sono morti oltre un milione di cittadini sovietici. Non è per me soltanto il richiamo di un evento fondamentale della nostra storia, che conosco da sempre nonostante il silenzio assordante degli storici mainstream.

E' anche un ricordo vivo e presente, al quale ho dedicato nel Novembre del 1974 una poesia - "Piskariovska" - che vi allego. Alla fine di Settembre del 1974 mi trovavo a Leningrado ed ho visitato con una delegazione il Cimitero Museo di Piskariovska nel quale sono sepolti i morti di quel terribile periodo. Ci guidava la compagna Irina Kirillova, della Segreteria del Soviet Supremo dell'URSS. La compagna Alla Borissova, redattrice della Pravda, che accompagnava la nostra delegazione, mi raccontò che nell'assedio Irina aveva perduto i propri familiari, padre, madre e due fratelli e si era salvata perché dopo gli studi era stata mandata a Mosca per un importante corso di studi, e là aveva vissuto gli anni della Guerra ed era poi rimasta a svolgere importanti funzioni. Ricordo che percorrendo i viali che fiancheggiano le fosse comuni abbiamo dovuto sostenerla sconvolta e piangente; si scusò e ci disse che le capitava ogni volta che aveva occasione di tornare a Leningrado e frequentare quel luogo di immenso dolore per la sua memoria. Ripensando a quella visita nel Novembre di quel anno, forse stimolato dalla tradizionale celebrazione nostrana dei morti, ho scritto la poesia, che ha avuto in seguito pubblicazione su diverse Antologie di premi di poesia e riconoscimenti e premi speciali.

Tanti fraterni saluti Paolo Pietrini

 * * *

Piskariovska

Nel Cimitero Museo di Piskariovska  a Leningrado, sono sepolti in  fosse comuni  oltre un milione  di morti dell'assedio nazista di 900 giorni nella  Guerra Mondiale.

Dai rami dei tigli musica
lieve di vita e di morte 
avvolge il silenzio dei vivi
su campi recinti di rose
e guida dolore e rispetto
per lunghi viali alberati. 
Nelle file di fosse comuni,
sotto lapidi nude in pietra
serena e fiaccole eterne
d'amore e di gloria,
riposano eroi senza nome;
una stella soltanto oppure
una falce e martello,
a dire militari o civili, è 
il nome d'ognuno, di tutti. 
La Storia ti stringe la gola
sui lunghi viali alberati
e gela il silenzio dei vivi
la dignità della morte.
In fondo al viale dei tigli
sotto l'Arco della Vittoria
brucia eterna la fiaccola
agli eroi senza nome
che ogni giorno nel buio
del mondo accendono
ancora il loro coraggio
e insieme combattono
per la dignità della vita.

Novembre 1974
 
Paolo Pietrini


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