L'articolo che segue appare nel numero di aprile 2002 de LA VOCE del GAMADI, rubrica "Questioni della Scienza"

I FISICI ED IL NAZISMO

Tra le storie, talvolta drammatiche, talvolta semplicemente istruttive, di scienziati coinvolti nelle vicende politiche e militari del loro tempo, una delle piu' importanti del Novecento riguarda i due padri della Meccanica Quantistica, Werner Heisenberg e Niels Bohr. Ricordiamo che la Meccanica Quantistica e' una teoria fondamentale della fisica subnucleare. Essa si basa su concetti e su di un linguaggio simbolico molto diversi da quelli della fisica classica ("newtoniana"), ed e' necessaria per descrivere le particelle elementari e le loro mutue interazioni.   Nel 1941, mentre le truppe naziste occupavano la Danimarca, il tedesco Heisenberg faceva visita a Bohr proprio a Copenhagen.  Fu l'ultimo incontro di una vecchia amicizia, poiche' i due si ritrovarono subito, nel corso del conflitto mondiale, dalle due diverse parti della "barricata". Di quell'incontro, che ha fatto storia, poche cose sono realmente note. Si sa che i due parlarono lungamente di fissione nucleare, e per questo gli storici della fisica hanno ritenuto che Bohr ed Heisenberg si fossero scambiati opinioni sulla possibilita' di realizzare un'arma micidiale: la bomba atomica. Probabilmente Heisenberg, che sedici anni prima era stato ospite all'Istituto di Bohr a Copenhagen, avrebbe voluto continuare la collaborazione scientifica con il collega piu' anziano, lavorando nelle istituzioni di quella che era diventata ormai la Grande Germania, o Terzo Reich. E' verosimile ritenere invece che Bohr fosse angosciato per quello che stava succedendo in Europa e nel mondo intero, e non si sarebbe prestato in nessun caso a compiere ricerche con possibili ricadute militari a vantaggio di Hitler. Bohr fuggirà infatti presto in Inghilterra e poi negli Stati Uniti per partecipare, seppur in minima misura, all'americano "progetto Manhattan". Molti famosissimi scienziati - ad esempio l'italiano Fermi - emigrarono negli USA in quegli anni, e contribuirono con il  "progetto Manhattan" alla realizzazione delle bombe che colpirono Hiroshima e Nagasaki pochi anni dopo. Non e' questa la sede per ripercorrere quella storia tragica e contraddittoria per lo sviluppo della scienza, ma e' importante rendersi conto che nessuno scienziato di valore, in quegli anni, poteva esimersi dal compiere delle scelte umane e politiche, assumendosi enormi responsabilita' di fronte alla umanita' intera.   Già nel 1939 le ricerche condotte nei laboratori di fisica europei avevano individuato nel processo di fissione dell'uranio un possibile mezzo per la costruzione di una bomba di enorme potenza. Nel 1940 negli Stati Uniti si iniziavano ricerche preliminari, ma anche in Germania si stavano sviluppando due progetti per lo studio della fissione nucleare: l'uno diretto dallo scienziato nazista Kurt Diebner, l'altro proprio da Werner Heisenberg. Nel 1942 scienziati e militari tedeschi si erano ormai resi conto che una bomba basata sul principio della fissione era fattibile, ma che avrebbe richiesto anni di ricerca e sperimentazione. A quel punto, i militari interruppero il finanziamento dei progetti, limitando le ricerche allo sviluppo dei reattori nucleari per la produzione di energia.   Fu proprio nel momento cruciale di queste scelte di politica della scienza, in Germania e negli USA, che avvenne la visita di Heisenberg a Bohr.   C'e' da dire che Heisenberg ha sempre sostenuto di non avere mai avuto intenzione di costruire la bomba atomica, ma che - spinto dal 'dubbio morale'- voleva solo proporre a Bohr un accordo internazionale fra scienziati per un controllo preventivo sullo sfruttamento della fissione nucleare. Nel dopoguerra Heisenberg ha sempre difeso gli scienziati tedeschi, affermando che essi sapevano come fare una bomba atomica, ma avrebbero evitato di dare ai nazisti un'arma così potente. Tuttavia, alcuni storici ritengono che Heisenberg volesse convincere Bohr a passare dalla parte dei nazisti o a rivelargli dettagli sul processo di fissione. Il fatto certo e' che dopo l'incontro di Copenhagen non solo la collaborazione scientifica, ma anche l'amicizia tra i due si interruppe.   Nel 1998, il commediografo Michael Frayn ha portato l'incontro Heisenberg-Bohr sul palcoscenico attraverso la pièce teatrale "Copenaghen": in un ipotetico aldilà, gli spiriti di Bohr, di sua moglie Margrethe e di Heisenberg ricostruiscono gli eventi del 1941. In tal modo i protagonisti prendono vita e vengono proiettati nella Copenaghen del tempo. Il Bohr e l'Heisenberg di Frayn 'vivono' le loro stesse teorie fisiche, vale a dire il "principio di  complementarità" ("Sono il tuo nemico e il tuo amico. Un pericolo per l'umanità e un tuo ospite. Sono una particella e un'onda", dice Heisenberg) e quello di "indeterminazione" (che in fisica asserisce l'impossibilità di determinare simultaneamente momento e posizione di una particella in movimento, ma in questo caso significa che sarebbe impossibile stabilire con certezza se Heisenberg puntasse o meno alla realizzazione di un ordigno nucleare...)   Dopo gli storici, attorno a quell'incontro hanno dunque incominciato a sbizarrirsi anche le fantasie degli artisti. E' forse anche per questo, e per evitare eccessive speculazioni, che  nelle scorse settimane il direttore dell'archivio Niels Bohr di Copenaghen ha comunicato che i documenti relativi all'incontro del 1941 verranno presto pubblicati. Gli 11 documenti, finora in possesso della famiglia Bohr, vengono messi a disposizione sul sito dell'archivio proprio in questi giorni. Quale che ne sia il contenuto, la loro pubblicazione riaprirà il dibattito su due delle figure più interessanti della fisica contemporanea e sul 'mito' della bomba atomica tedesca.

Fonti:

Heisenberg e Bohr, fine di un'amicizia in 11 documenti  di Simone Turchetti  http://www.galileonet.it/magazine/frame2.html

Niels Bohr Archive  http://www.nbi.dk/NBA/webpage.html

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