ISTITUTO DI STUDI COMUNISTI
KARL MARX – FRIEDRICH ENGELS
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Battaglia per le Idee,
Apocalisse e prospettive della vita degli uomini.
Parte
prima.
Rai 3 ha mandato in onda nella trasmissione “ Enigma” la puntata
“Apocalisse”, in prima serata alle ore 20.30.
La trasmissione inizia sostenendo che partendo dall’Apocalisse di Giovanni, del
nuovo testamento, si individua a partire dal 2002 (5762 del calendario ebraico)
l’inizio della fine del mondo che culminerà nel 2006 ( 5766 del calendario
ebraico ) con la guerra mondiale e l’olocausto nucleare.
Il vescovo di Ivrea, Bettazzi, tende a dare una visione storica del libro di Giovanni,
sostenendo che essa raffigura la venuta del Cristo sulla Terra nella forma
della dissimulazione, stante le condizioni di repressione e clandestinità dei
cristiani nella seconda metà del I secolo dc.
In chiusura del suo intervento dice che quando fu chiesto a Cristo circa la
fine del mondo, rispose che neppure il padre suo, Dio, lo sapeva.
Il Presentatore: la Bibbia il libro sacro dell’Occidente.
Intervieni, esperto di religioni esoteriche e delle sette, contesta
l’interpretazione di Bettazzi, opponendovi quella tradizionale di apocalisse
appunto. Sostiene che quella di Bettazzi non costituisce affatto la lezione
maggioritaria all’interno dello stesso vaticano e che anzi tende a perdere
consensi a favore della tradizionale, che incontra inoltre il sostegno anche di
altre religioni, sia pure in forme diverse.
Giorello, filosofo della scienza, dichiara che lui non getterebbe l’immaginario
apocalittico come immagine prescientifica e ferma poi l’attenzione sulle paure
degli uomini di oggi.
In questa visione sostiene che lo stesso Newton, padre della fisica meccanica,
vedeva nella Bibbia la chiave dell’Universo e la fine del mondo; che egli
stesso aspettava la fine del mondo, l’Apocalisse nella descrizione di Giovanni,
che avrebbe segnato l’inizio del regno di dio sulla Terra.
Dinucci, parla di un orologio atomico messo a punto da scienziati americani,
che segna il pericolo di avvicinamento di una guerra mondiale e quindi della
fine della Terra e che tale orologio segna adesso le 23.53 l’ora X è appunto le
24.00, o mezzanotte.
La trasmissione tende a presentare una serie di fatti più o meno gravi,
esasperandoli da una parte ed immettendoli in un unico quadro ne esponenzia
l’effetto catastrofico e premonitore della fine del mondo: la Sars, i
terremoti, i black out, il cado dell’estate del 2003, ecc.
Sviluppa così un terzo filo, dopo quello Bertazzi – Giorello, quello cioè di
essere queste fatti segnale di allarme di aver chiesto troppo alle risorse del
pianete, ecc. ecc.
Sviluppa, poi, le conseguenze circa le ipotesi di un super terremoto e di un
super Tsumani, enorme cataclisma causato da eruzioni vulcaniche ed individua
anche un vulcano in particolare.
Giorello, non è vero che la Natura è madre, collaborare con la natura ma senza
la visione che sia madre, ma nella coscienza che essa costituisce pericolo per
la vita del genere umano e per gli uomini.
Non potevano certo mancare le cadute di stelle e comete sulla Terra.
La “documentazione” si basa su di un passo di Giovanni, che fa scaturire dalla
caduta di una stella la fine della Terra.
Ora a parte il fatto che giovanni evidenzia la teoria delle stelle fisse, ma
poi l’intero passo è pieno di contraddizioni, prima dice che non c’è più nulla
dopo tale impatto e poi parla di distruzioni di 1/3, di un altro terzo del
pianeta, degli animali, ma parla prima di erba verde che viene distrutta ma
questo in un evento successivo alla caduta della stella, ecc. ecc.
Presentatore - Problemi che la Natura può creare al nostro Pianeta, ma problemi
che l’uomo crea alla Natura: l’uomo.
E qui si parla del Club di Roma, riunitosi appunto in Roma nel 1970 ed in cui
venne affidato ad un gruppo di lavoro del MIT una indagine sulle possibilità di
sopravvivenza della Terra.
Tale rapporto parla di una fine nei prossimi 100anni e quindi entro il 2070 per
degrado irreversibile ambientale, esaurimento delle risorse, incremento
demografico, sviluppo economico insostenibile, inquinamento. In una parola: la
catastrofe.
Presentatore: La Scienza invece di dare certezze finisce per darci ansie.
Bettazzi. - L’attesa in quanto
desiderio di cercare altrove da noi la soluzione dei problemi e le prospettive
future, altrove, cioè, dall’impegno quotidiano.
Newton diversamente da Galilei sapeva distinto la rivelazione dalla scienza.
Il punto allora è quello di non affidare a mitiche attese, a messianiche attese
di fine dei problemi di natura fantastica o anche divina, la soluzione dei
problemi che ci stanno dinanzi, ma impegnarsi nel quotidiano con l’ausilio
della Scienza nel risolvere i problemi e costruire cognizioni migliori per il
futuro.
Commento.
Al di là delle varie stupidaggini, il punto da fermare è la non poi tanto
sottile strategia che sottende l’intera trasmissione: la chiesa cambia tattica!
Avoca a sé, e rivendica per sé, la visione ottimistica, la speranza dell’uomo e
sulla bontà dell’uomo, lasciando alla scienza ed agli uomini in genere la
visione pessimistica sul futuro degli uomini e della Terra e della vita.
La Scienza si trova così inchiodata a legittimare le scelte del capitalismo, a
seguirne gli esisti catastrofici del sistema capitalistico e quindi informando
di sé la visione pessimistica ed apocalittica della classe della borghesia,
assunta a visione del mondo e quindi pessimismo sull’uomo.
Si inchioda giacché deve attribuire ad un uomo genericamente inteso le
responsabilità dello stato di cose presenti. Si inchioda perché per
giustificare deve leggere unicamente alcuni dati, nascondendone altri,
mistificandone ancora di più, al fine di far uscire fuori quel quadro senza
futuro per l’uomo. La cosa non è affatto nuova, a sciocchezze sul calcolo della
fine della terra siamo abituati da tempo, specie agli scientifici ed
inoppugnabili calcoli matematici di Eddinghton et similia ed alle storie
dell’entropia, alla perdita di energia della Terra e la morte per entropia del
Pianeta. A differenza che del passato, e ben messo in evidenza da Andrei
Zdanov, qui si combinano i due momenti che in passato erano distinti e dove la
chiesa aveva il ruolo di pessimista dei pessimisti e la scienza comunque
ottimista e si coordinano i due elementi e dove alla chiesa viene dato il ruolo
di sponda, di speranza, di ottimismo ed alla scienza ed ai laicismo e
consequenzialemente al materialismo il ruolo di pessimismo e di catastrofismo e
visione catastrofistica.
Cambiano, se si dovesse confermare tale tendenza, i caratteri
dell’empiriocriticismo.
Ovviamente le cose stanno in maniera ben diversa da come la commissione
agit-prop dell’imperialismo tende a presentare le cose. Qui ci interessa
fermare la nuova strategia che sembrerebbe profilarsi, in una seconda parte una
disamina più scientifica ed esatta dello stato del Pianeta.