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70 anni fa la fine dell'Assedio di Leningrado

La Voce di Russia | ruvr.ru
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

26/01/2014

Il 27 gennaio nella Federazione Russa si commemora una data importante: il Giorno della Rinascita dopo l'Assedio di Leningrado, perpetrato dalle truppe fasciste-tedesche durante la Seconda Guerra Mondiale. Settant'anni fa le truppe sovietiche liberarono la città del Neva dal blocco nazista, durato quasi novecento giorni.

Per 862 giorni gli abitanti sotto scacco, superando la fame, il freddo e i bombardamenti, eroicamente hanno difeso la loro città natale. Imposto dalle truppe naziste, il blocco iniziò l'8 settembre 1941, mentre la liberazione totale avvenne il 27 gennaio 1944. L'Assedio di Leningrado è uno straordinario esempio di valore e fermezza dell'esercito e della popolazione civile. Non si tratta solo di una delle pagine più tragiche della storia della Seconda Guerra Mondiale, ma anche di un evento di rilevanza mondiale, ha dichiarato il professore dell'Accademia delle Scienze Militari, Yuri Rubtsov:

- Non solo gli storici della Russia, ma anche quelli degli Stati Uniti e di altri Paesi evidenziano l'unicità dell'impresa di fronte al blocco di Leningrado, sia dei civili della città del Neva che dell'esercito. La difesa si sviluppò nelle condizioni più avverse: assedio completo, fame, freddo, orrende condizioni sanitarie. Tutto questo e molto altro obbligano a percepire la battaglia per Leningrado come un successo che ha lasciato un segno profondo e memorabile nella storia della guerra.

L'eroica difesa di Leningrado svolse anche un importante ruolo in altre battaglie chiave di quegli anni, influenzando anche il risultato del conflitto, prosegue lo storico:

- Non solo la rottura totale del blocco nel gennaio 1944, ma anche tutte le fasi della difesa della città hanno introdotto, senza dubbio, cambiamenti nei piani strategici delle parti belligeranti e nello spirito dei soldati russi sia sul fronte che nella retroguardia. Il fatto stesso che la città abbia resistito, dopo quasi novecento giorni di blocco, all'inizio totale e parziale durante l'ultimo anno, esercitò un'azione demoralizzante nei soldati tedeschi e finlandesi. I tedeschi, quando si avvicinarono a Leningrado nel settembre 1941, erano sicuri che avrebbero occupato la città nel giro di uno o due mesi.

Di anno in anno c'erano sempre meno superstiti al blocco. Zinaida Shevkunenko aveva sette anni quando iniziò la guerra. Ha trascorso un anno e mezzo nella città assediata. Ma già era un'alunna della prima elementare che comprendeva l'orrore di ciò che stava accadendo. Era terribile, faceva freddo e avevo fame, condivide le sue impressioni Zinaida Shevkunenko:

- Quando bombardarono i depositi di Babaiev nell'agosto 1941 venne tagliata la razione. Ai bambini venivano dati 125 grammi di pane, 225 a chi esibiva il libretto di lavoro. Solitamente bombardavano durante la notte, ma in casa nostra c'era un rifugio antiaereo. Scendavamo lungo il rifugio, ci sedavamo e dormivamo seduti. Più tardi hanno cominciato a mitragliare la città. La nostra casa non venne bombardata né mitragliata, ma altri edifici furono gravemente danneggiati. All'inizio vivevamo con mia sorella, mio fratello e la mamma. Mio fratello maggiore era al fronte. Poi morirono mio fratello e mia sorella, e con mia madre ho vissuto per un lungo periodo di tempo. Poi mia madre s'ammalò. E quando rimasi sola mi portarono via dalla città per la "Strada della vita" [unico accesso alla città che collegava
Kirovsk, distante trenta chilometri, ndr] e mi lasciarono in un orfanotrofio.

E Lidia Jómich, anch'essa abitante della città bloccata, nonostante la sua giovane età, rimase fino alla fine nella Leningrado assediata e come poteva aiutò i cittadini a sopravvivere al blocco. Studiava in una scuola di musica e attraverso l'arte cercò di sollevare lo spirito combattivo dei soldati e degli abitanti. Questa è la storia:

- Si formarono brigate speciali composte da violinisti, violoncellisti, pianisti, narratori. Ad esempio, i bambini recitavano poesie, i vocalisti cantavano. Andavamo nelle fabbriche, negli ospedali. Negli ospedali all'inizio suonammo nell'auditorium, dove si raggrupavano i combattenti feriti che camminavano. Ma spesso abbiamo dato concerti nelle stanze dove vi erano i feriti che non potevano alzarsi dal letto. Portavamo il pianoforte in un'altra stanza e lì offrivamo un altro concerto. I giorni più memorabili per me sono stati i giorni della rottura e la fine del blocco. In seguito l'insegnante della nostra classe di musica organizzò un concerto che dedicò alla Vittoria dell'Esercito Sovietico sul Fronte di Leningrado. Il concerto avvenne il 28 gennaio 1944 e ancora oggi lo ricordano tutti coloro che sono in vita.

In onore del 70° anniversario del blocco a San Pietroburgo si è inaugurata una mostra dedicata agli eventi di quei giorni. Dal 20 di gennaio si realizza l'evento "Il Nastro della Vittoria di Leningrado", aggiungendo un nastro moiré color oliva e verde alle medaglie "Per la difesa di Leningrado", con le quali si premiavano i difensori militari e civili della città. Alcuni quartieri della città si sono trasformati in "Strade della Vita", dove installazioni
provvisorie ricordano agli attuali abitanti l'aspetto che presentava la città negli anni 1941-1944. Alla vigilia delle celebrazioni presso l'Istituto Smolny, il governatore di San Pietroburgo, Georgy Poltavchenko, ha consegnato ai veterani della Grande Guerra Patriottica e alle persone premiate con il distintivo "Abitante di Leningrado sotto assedio" dei documenti con cui si donavano dei nuovi appartamenti. Sono stati ventisei i veterani e i sopravvissuti del blocco a ricevere i documenti dei nuovi appartamenti.
 

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