www.resistenze.org - cultura e memoria resistenti - storia - 15-04-19 - n. 709

70 anni fa, il primo Congresso mondiale dei Partigiani della Pace

Consiglio portoghese per la pace e la cooperazione (CPPC) | wpc-in.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

10/04/2019



Vedi anche

Il 16 marzo il Consiglio portoghese per la pace e la cooperazione ha tenuto, a Lisbona, l'iniziativa "70 anni di lotta per la pace" in commemorazione del 70° anniversario del Consiglio Mondiale della Pace. Nel seguito il testo divulgato nell'iniziativa.

70 anni fa, il primo Congresso mondiale dei Partigiani della Pace

Il movimento mondiale per la pace - nato dalla vittoria nella seconda guerra mondiale sul nazifascismo - ha avuto nel primo Congresso mondiale dei Partigiani della Pace, che si è svolto dal 20 al 26 aprile 1949 con la partecipazione di oltre 2.000 delegati provenienti da 72 paesi, una delle sue iniziative più importanti. Lo svolgimento simultaneo a Parigi e a Praga avveniva a causa del rifiuto delle autorità francesi di consentire ai delegati di alcuni paesi dell'Europa dell'Est e dell'Asia di entrare in Francia.

Tra i partecipanti c'erano lavoratori, intellettuali, artisti, studenti, contadini, religiosi, funzionari eletti, governanti, leader politici e sindacali e attivisti. Pablo Picasso preparò il manifesto del Congresso, come avrebbe fatto per tante altre conquiste del movimento mondiale per la pace.

Il primo Congresso mondiale dei Partigiani della Pace fu il risultato dell'appello lanciato il 25 febbraio 1949 dalla Segreteria internazionale di Coordinamento degli intellettuali per la pace (istituito nel 1948 al Congresso internazionale degli intellettuali per la pace tenuto in Polonia) e dalla Federazione internazionale delle donne. Era indirizzato a "tutte le organizzazioni democratiche che hanno come principale interesse la difesa della pace e si dedicano al progresso: sindacati, movimenti femminili e giovanili, organizzazioni contadine, cooperative e gruppi religiosi, organizzazioni di scienziati, scrittori, giornalisti, artisti e politici democratici", esortandoli a manifestare per la pace e ad unirsi attorno alla convocazione del Congresso. L'appello si concluse con la convinzione che "vedremo i sostenitori della pace risorgere in tutto il mondo".

In meno di 60 giorni l'appello è stato firmato da 18 organizzazioni internazionali, oltre un migliaio di organizzazioni nazionali e circa 2.900 personalità pubbliche provenienti da vari paesi del mondo.

Il Manifesto del Congresso ha proclamato i suoi obiettivi e principi fondamentali, definendo la natura del movimento per la pace mondiale:

"Sosteniamo la Carta delle Nazioni Unite, contro tutte le alleanze militari che nei fatti annullano la Carta e portano alla guerra.

Ci dichiariamo contro il peso schiacciante della spesa militare responsabile della povertà dei popoli.

Sosteniamo la messa al bando delle armi atomiche e degli altri metodi di sterminio di massa degli esseri umani; chiediamo la limitazione delle forze armate delle grandi potenze e l'instaurazione di un efficace controllo internazionale sull'uso dell'energia atomica per fini esclusivamente pacifici e per il bene dell'umanità.

Ci battiamo per l'indipendenza nazionale e la cooperazione pacifica di tutti i popoli, per il diritto dei popoli di determinare il proprio futuro: condizioni essenziali per la libertà e la pace.

Ci opponiamo a tutti i tentativi di limitare e quindi distruggere le libertà democratiche per preparare la strada alla guerra. Siamo il baluardo mondiale della verità e della ragione; miriamo a neutralizzare la propaganda che prepara l'opinione pubblica alla guerra.

Condanniamo l'isteria della guerra, la predicazione dell'odio razziale e dell'ostilità tra i popoli. Esortiamo a denunciare e boicottare i giornali, le produzioni letterarie e i film, frutto di individui o organizzazioni che fanno propaganda per una nuova guerra".

"Noi che abbiamo suggellato l'unità dei popoli del mondo eserciteremo insieme la nostra forza per la pace. Nella nostra determinazione di essere vigili, istituiremo un Comitato internazionale per la difesa della pace, composto da uomini di cultura e rappresentanti di organizzazioni democratiche. Concentrerà su quelli che vogliono la guerra, in ogni stadio del suo sviluppo, lo sguardo vigile del potere popolare che è abbastanza forte per imporre la pace".

Questo Congresso ebbe un impatto planetario e costituì un contributo importante e positivo nell'evoluzione della situazione internazionale dell'epoca, in cui riemergevano minacce di guerra. La creazione della NATO, avvenuta il 4 aprile 1949 a Washington, cioè qualche settimana prima del Congresso, fu un passo particolarmente serio e pericoloso nella strategia statunitense per tentare, a tutti i costi, di imporre il suo dominio planetario, anche con l'uso del ricatto nucleare e di una nuova guerra. Fu in questo momento delicato che i popoli del mondo eressero una potente barriera a queste pretese, determinando una battuta d'arresto.

Il primo Congresso mondiale dei Partigiani della pace nominò il Comitato permanente dei Partigiani della Pace, che avrebbe avuto sede a Parigi sotto il coordinamento del fisico francese Frédéric Joliot-Curie, vincitore del premio Nobel e noto antifascista. Questo comitato lanciò nel marzo 1950 l'appello di Stoccolma, una petizione mondiale per il divieto di armi nucleari, che raccolse centinaia di milioni di firme in tutto il mondo e contribuì a impedire che tali armi venissero riutilizzate dopo l'orrore nucleare su Hiroshima e Nagasaki il 6 e il 9 agosto 1945. In Portogallo furono raccolte molte migliaia di firme per l'appello di Stoccolma, nonostante la feroce persecuzione fascista contro coloro che le raccoglievanoo.

Dal Congresso dell'aprile 1949 ci fu un forte appello per la costituzione di comitati nazionali per la pace in tutti i paesi del mondo. In Portogallo, sotto la dittatura fascista guidata da Salazar con il patrocinio della NATO, dove il regime portoghese figurava nel nucleo dei fondatori, i Partigiani della pace diffusero il Manifesto del Congresso e si impegnarono a compiere azioni e campagne per la pace.

Nell'agosto del 1950 fu costituita la Commissione nazionale per la difesa della pace, di cui si distinsero personalità del mondo della cultura e delle arti e democratici riconosciuti, come Egas Moniz, Ruy Luís Gomes, Ferreira de Castro, Virgínia de Moura, Fernando Lopes-Graça, Maria Lamas, tra molti altri. Il movimento pacifista portoghese, affrontando tutti gli ostacoli posti dalla repressione fascista, sviluppò il suo intervento regolarmente fino al 25 aprile 1974.

L'idea di tenere un Congresso mondiale dei difensori della pace arrivò nell'agosto del 1948 al Congresso mondiale degli intellettuali per la pace, che si riunì nella città polacca di Wroclaw. Il processo di formazione del movimento per la pace mondiale fu completato alla fine del 1950, quando il secondo Congresso mondiale per la Pace a Varsavia istituì il Consiglio Mondiale per la Pace, che comprendeva Manuel Valadares, un prestigioso scienziato portoghese. Nei successivi congressi erano presenti altri attivisti portoghesi, come il professore Rui Luís Gomes e la scrittrice Maria Lamas.

70 anni dopo: la lotta per la pace è più pressante che mai!

La situazione odierna è molto diversa dalla situazione del 1949, ma i pericoli per la pace e la sicurezza internazionali sono immensi, in particolare quelli che derivano dall'azione bellicosa degli Stati Uniti, della NATO e dei loro alleati: l'aggravamento della tensione e la retorica militarista; il brutale aumento delle spese militari e della corsa agli armamenti, comprese le armi nucleari; la proliferazione di basi militari e impianti e flotte navali, in particolare lungo i confini della Russia e della Cina; la crescente ingerenza e aggressione contro i paesi e i popoli sovrani.

Dopo 70 anni, il Congresso mondiale dei Partigiani della Pace dell'aprile 1949 rimane un'importante fonte di insegnamento per tutti coloro che lottano per la pace, dimostrando la possibilità di costruire la più ampia unità tra settori, movimenti e diverse organizzazioni sociali in difesa della pace, per il disarmo, per il rispetto dei principi della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale, per la solidarietà antimperialista.

A sette decenni dal processo che determinò la sua creazione, il World Peace Council (WPC), Consiglio Mondiale della Pace, continua a impegnarsi e a perseguire i principi e gli obiettivi che ne sono all'origine, gli stessi del primo Congresso mondiale dei Partigiani della Pace.

Il WPC prosegue l'impegno di rivitalizzare un movimento di massa mondiale che sostenga la pace, il disarmo e la sicurezza globale; per l'indipendenza nazionale, la giustizia e lo sviluppo economico e sociale, per la tutela dell'ambiente, per i diritti umani e il patrimonio culturale; nella solidarietà e a sostegno di quei popoli e movimenti di liberazione che lottano per l'indipendenza, la sovranità e l'integrità dei loro paesi e contro l'imperialismo.

Un movimento internazionale ampio, democratico, indipendente, pluralista e non allineato, capace di azioni di massa, capace di cooperare con altri movimenti internazionali e nazionali.

Il WPC è un forum aperto e democratico per il dialogo, la cooperazione, l'interazione e l'assistenza reciproca tra movimenti e organizzazioni sovrane e indipendenti che operano per la pace, il disarmo, la solidarietà, con fini umanitari, ecologici, scientifici, culturali, religiosi, sindacali, ecc, e anche con singoli individui senza alcuna discriminazione per motivi ideologici, politici o di altro tipo.

Così il WPC è una vasta coalizione di movimenti e organizzazioni che, a livello internazionale, scelgono di unire le loro diverse attività per il raggiungimento di un obiettivo comune: la creazione e il rafforzamento di una pace sicura e giusta per tutti i popoli del mondo.

Il Consiglio portoghese per la pace e la cooperazione (CPPC) assume l'eredità del movimento per la pace mondiale e svolge nell'azione quotidiana i suoi obiettivi e principi. Membro della Segreteria e del Comitato Esecutivo del Consiglio Mondiale della Pace, il CPPC ribadisce nella vita di tutti i giorni quello che è sempre stato il suo impegno: agire fianco a fianco con tutti coloro che, in Portogallo e nel mondo, agiscono con l'aspirazione e il convincimento che un mondo di giustizia, democrazia, solidarietà e pace è possibile.

Oggi, come 70 anni fa, le parole di Frédéric Joliot-Curie conservano un'attualità lampante: "La pace è un dovere di tutti!"

16 marzo 2019


Resistenze.org     
Sostieni Resistenze.org.
Fai una donazione al Centro di Cultura e Documentazione Popolare.

Support Resistenze.org.
Make a donation to Centro di Cultura e Documentazione Popolare.