www.resistenze.org - cultura e memoria resistenti - storia - 29-12-20 - n. 774

Discorso di Clara Zetkin al Congresso di Tours

Clara Zetkin | gabrielperi.fr
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

28/12/1920

Dal 25 al 30 dicembre 1920 si svolse a Tours il 18° Congresso della SFIO (Sezione Francese dell'Internazionale Operaia) che sancì la scissione tra l'ala rivoluzionaria e quella riformista.
Con 3.028 voti favorevoli all'adesione all'Internazionale Comunista con l'accettazione delle "21 condizioni", rispetto ai 1.022 contrari, la maggioranza della SFIO organizzata nel "Comitato per l'Adesione alla Terza Internazionale" (evoluzione del "Comitato per il riallacciamento delle relazioni internazionali" costituito nel 1915 come piattaforma contro la guerra imperialista) fonda la Sezione Francese dell'Internazionale Comunista (SFIC), che successivamente assumerà il nome di Partito Comunista - Sezione Francese dell'Internazionale Comunista nel 1921 e infine Partito Comunista Francese nel 1943.
Tra i fondatori anche il giovane Ho Chi Minh. Come rappresentante dell'Internazionale Comunista al Congresso di Tours fu inviata la comunista tedesca, Clara Zetkin che, superando tutti gli ostacoli frapposti dalla polizia per impedirgli di entrare nel paese, raggiunse clandestinamente Tours la sera del 27 dicembre 1920.




In occasione del centenario della fondazione del movimento comunista francese, proponiamo l'intervento integrale di Clara Zetkin pronunciato il 28 dicembre 1920, intervento dalla grande carica rivoluzionaria e dal profondo significato internazionalista a soli due anni dalla fine della carneficina della I guerra imperialista mondiale che vedeva Francia e Germania sui due fronti opposti.
Inoltre, testimonia come l'Internazionale Comunista svolse un ruolo determinante nella fondazione dei partiti comunisti, così come nel dirigere e conformare gli sforzi per la loro bolscevizzazione e l'elaborazione di una strategia rivoluzionaria contro il capitalismo mondiale.


* * *

Cari compagni, cari amici,

vi ringrazio di cuore per l'accoglienza fraterna che mi avete gentilmente riservato. Non l'accetterei mai per la mia modesta persona, ma solo per l'idea comunista e per la Rivoluzione internazionale che tutti noi vogliamo servire.

Vi chiedo scusa in anticipo, se, parlando, storpierò la vostra bella lingua. Sono abbastanza sicura che il vostro cuore mi perdonerà, perché nonostante tutto capirete la lingua del mio cuore, la lingua del comunismo internazionale rivoluzionario.

Cari compagni, sono venuta qui per esercitare per pochi minuti il ​​mandato che mi ha conferito l'Esecutivo della Terza Internazionale. Il Governo mi ha impedito di esercitarlo per tutta la sua durata, ma ho comunque insistito per venire qui personalmente per mostrarvi cosa può fare la convinzione rivoluzionaria contro le meschinità poliziesche del Governo capitalista e controrivoluzionario. (Applausi prolungati)

Cari compagni e amici, vi porto gli auguri dell'Esecutivo della Terza Internazionale per il successo dei lavori di questo Congresso, perché l'Esecutivo è convinto della grande importanza storica degli atti di questo Congresso.

A questo aggiungo i più cordiali, i più fraterni saluti dell'Esecutivo del Partito Comunista di Germania e posso dire di tutti i partiti comunisti di Germania, e posso ancora dire di più: questi saluti sono nello spirito e nel cuore di tutti i proletariati veramente rivoluzionari che sono con voi. Non sono solo gli operai comunisti, ma tutti i militanti rivoluzionari di tutti i paesi ad avere la loro attenzione rivolta alle discussioni e soprattutto alle risoluzioni di questo Congresso; lo sono anche quelli dell'ex maggioranza, gli Scheidemann, i Renaudel e i Sembat di tutti i paesi!

È lo stesso per i centristi di tutti i paesi. Attendono con attenzione quello che deciderete, perché il giudizio che darete qui sulla politica delle maggioranze e sulla politica socialista sarà la condanna di queste politiche in tutti i paesi e principalmente in Francia. Questa è la grande importanza delle decisioni su cui andrete a votare. Non scriverete qui la Storia ma la farete. Questo Congresso è un pezzo vivente della Storia, un pezzo della carne e del sangue della rivoluzione proletaria che deve avvenire per l'emancipazione del proletariato di tutti i paesi.

Affinché questo Congresso realizzi questa grandiosa opera della Storia, è necessaria la divisione per raggiungere l'unione. Occorre fare una separazione con il passato, con la politica riformista, opportunista, della maggioranza e dei centristi con la loro fraseologia e la loro ideologia opportunista e controrivoluzionaria, la fraseologia dei social-patrioti da una parte e social-pacifisti dall'altra.

Questa politica deve essere sostituita da una politica puramente rivoluzionaria e dalla lotta di classe del proletariato.

L'unità del Partito che avete adesso non è una fortezza che moltiplicherà le vostre forze nella lotta contro il nemico. Questa unità di Partito non è nemmeno una casa ben costruita nella quale troverete le comodità di una piccola vita domestica per lavorare di riforma; è un edificio in rovina, è una casa fatiscente dove i nostri passi in avanti sono ostacolati dalle abitudini del passato.

È una casa dove la destra cerca di soffocare la sinistra e la sinistra cerca di incatenare la destra. Non potete fare dell'azione politica né gli uni né gli altri. Vi impedite a vicenda di marciare in avanti e la vostra politica si consuma e viene calpestata. Per avanzare, è necessario costruire la solida unità di un partito centralizzato e fortemente disciplinato, dando un'adesione franca e netta alla Terza Internazionale; formulando la più chiara espressione della volontà che volete compiere una politica rivoluzionaria, invece di una politica di compromesso e di vergogna, una politica da rinnegati, di debolezza ed esitazione: dovete dare la vostra pura e semplice adesione, nettamente, alla Terza Internazionale, non solo nei suoi principi, alla sua tattica, ma anche alle sue condizioni. (Applausi da molti banchi.)

Queste condizioni sono necessarie, per costituire un partito unito. Dobbiamo dire addio per sempre alla vecchia politica dei due campi che sono alla destra dei comunisti. Questa divisione è assolutamente necessaria nonostante il dolore che vi procurerà nei confronti di coloro che si aggrappano all'idea di poter compiere l'opera emancipatrice della classe operaia con la borghesia, cosiddetta democratica. Non potete stare con loro, perché avete riconosciuto i caratteri pericolosi di questa fantasmagorica borghesia. La democrazia è la forza più perfetta della dominazione delle classi borghesi.

Dal momento che il proletariato è ancora sotto le catene del capitalismo, nella sfera e vita economica come in quella politica, questa democrazia si smaschererà. La dittatura del proletariato non si scontra solo con le menzogne, ma con una dittatura sanguinosa e con tutti gli strumenti di forza e di violenza che la borghesia ha ancora a sua disposizione! Non potete far altro che opporre la forza alla forza, la violenza alla violenza. Tutti i nostri sforzi in Parlamento saranno sempre annientati dai proiettili e dalle mitragliatrici al servizio della borghesia.

Quindi, dobbiamo approdare alla lotta rivoluzionaria per conquistare il potere politico. E se volete fare questa conquista, non potete camminare mano nella mano con i fautori di una politica di tradimento e debolezza. Se volete fare un lavoro comune e rivoluzionario con la Terza Internazionale, non potete seguire la tattica di coloro che sono andati a Berna per commettere la mostruosa sciocchezza di voler fondare una Internazionale II e mezzo, quando questi complottano anche per usare questa sciocchezza con un crimine abominevole e imperdonabile: quello di voler costituire un'Internazionale in opposizione alla Terza Internazionale di Mosca.

Tale Internazionale non è altro che ipocrisia per provocare il ritorno della Seconda Internazionale.

Compagni, è necessario scegliere; è necessario separarsi nettamente da tutte le tendenze politiche che vogliono mantenere il proletariato sulle vie della vecchia politica del compromesso e dell'opportunismo. D'altra parte, dobbiamo formare un'unione nazionale e internazionale con tutti gli elementi rivoluzionari comunisti, non solo sul suolo francese, ma oltre i confini della Francia. È assolutamente necessario realizzare questa unione. Il proletariato francese non deve essere ricondotto nel regno del capitalismo, alla barbarie. Deve marciare verso la conquista del potere, perché tutti gli avvenimenti ci mostrano che la vita economica porta i resti ipocriti dell'economia capitalista. D'altra parte, voi vedete anche l'impotenza dello Stato politico, del capitalismo per ricostruire la società, l'ordine sociale su nuove basi. Per realizzare la rinascita della vita economica, della vita sociale, dobbiamo portare il popolo, gli operai, all'Internazionale per l'espropriazione degli espropriatori. È solo a questo prezzo che gli enormi crimini della guerra possono essere riscattati. Cari amici, questo obiettivo deve essere raggiunto attraverso la lotta rivoluzionaria. La Storia non ci mostra un solo caso di una classe sfruttatrice e dominante che rinuncia volontariamente alla sua posizione di potere.

Non vi è alcun esempio di una classe dominante e sfruttatrice che rinunci volontariamente al proprio potere. La borghesia, in Francia, non è giunta al potere e non c'è rimasta con i discorsi. No! Sono state le armate di sanculotti, combattendo alle frontiere e, se necessario, al suo interno contro tutti gli eserciti d'Europa ad aver fondato la libertà politica in Francia e il potere della borghesia.

Il proletariato deve apprendere le lezioni della Storia, confermate dalla gloriosa Rivoluzione in Russia. E sapete che il proletariato francese non è incaricato dalla Storia solo di realizzare la propria emancipazione, ma anche di accelerare il corso della rivoluzione in Germania, cari compagni, perché, in Germania, la situazione è tale che il capitalismo comincia a disperare di poter porre fine alla Rivoluzione con misure ipocrite e anche con la violenza delle sue forze militari.

Il capitalismo tedesco ripone tutte le sue speranze sull'aiuto che il capitalismo francese vuole dargli. Il capitalismo, in Germania, spera di ottenere la fine della Rivoluzione proletaria facendo la pace con l'imperialismo francese e le forze controrivoluzionarie.

Cari amici, sarebbe di enorme importanza se il proletariato francese, continuando la gloriosa tradizione delle lotte rivoluzionarie che ha già intrapreso, aiutasse la Germania operaia.

Non è, voi lo sapete, la borghesia tedesca a soffrire sotto il peso del Trattato di Versailles, un trattato scritto con il ferro e il sangue ma è la classe operaia.

Finché il capitalismo avrà il potere in Germania, imporrà tutti i sacrifici al proletariato. Il proletariato tedesco non si aspetta una revisione di questo trattato da parte del capitalismo tedesco o per grazia del capitalismo francese, inglese o di altri. Né aspetta la revisione di questo trattato con una guerra di rivincita, come sognano alcuni pazzi nazional-bolscevichi. È solo la mano gigantesca del proletariato rivoluzionario, in Francia e in Germania, che annienterà questo trattato e farà un patto di umanità, di fraternità e di solidarietà rivoluzionaria tra i due popoli.

E, voi lo sapete, gli operai tedeschi sono tutti pronti, facendone un sacro dovere, a unirsi agli operai e ai contadini rivoluzionari di Francia per ricostruire il nord della Francia e il Belgio devastati da barbari senza nome; ma si rifiutano di contribuire a quest'opera per il profitto di un pugno di ricchi, di milionari. Di miliardari al di qua e al di là del Reno. Vogliono fare quest'opera sacra di riparazione mano nella mano con i proletari francesi.

I crimini della guerra hanno distrutto o almeno minacciato i più bei esempi storici che la cultura ha lasciato nelle splendide architetture di Reims e di altre città. Ma un'unione del genio delle due razze creerà in futuro un'opera ancora più duratura di tutte le cattedrali del mondo, per quanto belle siano. Questa unione deve edificare una grande e solida costruzione, il tempio splendente della concordia sociale comunista dove non ci sono più sfruttati o sfruttatori, non più padroni né schiavi, ma solo operai che lavorano liberamente per il benessere e la cultura dell'Umanità.

Inoltre, cari compagni, colgo l'occasione per dirvi che condanno i crimini dell'invasione tedesca in Belgio e nel nord della Francia. Ma mi ha stupito che le stesse persone che stigmatizzano questi crimini abbiano taciuto in tutte le lingue quando le orde della Polonia bianca hanno distrutto, a Kiev, la vecchia cattedrale, un monumento storico e artistico che ha lo stesso valore della Cattedrale di Reims per la cultura e l'arte francese.

Ricordate che questo è stato fatto grazie all'oro francese e grazie al sostegno che la democrazia ha fornito alle orde della Polonia bianca, a tutti i Denikine e i Koltchak. Ah! Voi vi separerete nettamente dalla politica del passato e vi posizionerete sul terreno rivoluzionario della lotta di classe, per compiere un compito storico. Questo è vero! È necessario. Con la vostra azione rivoluzionaria, impedirete ai capitalisti e agli imperialisti francesi di radunare i controrivoluzionari di tutti i paesi contro l'unico paese della Rivoluzione: contro la Russia.

Vi viene detto che la Russia bolscevica vuole la guerra. Oh! No, la Russia rivoluzionaria non vuole altro che la pace. Conosce tutta la sciagura di essere costretta, dai controrivoluzionari di tutti i paesi - dai controrivoluzionari francesi ai controrivoluzionari tedeschi - a sprecare le sue migliori energie in azioni militari invece di dedicarle alla ricostruzione dell'ordine sociale, un ordine sociale superiore, più puro e più elevato culturalmente.

Per anni, la Russia rivoluzionaria è stata costretta dai suoi governanti, dai suoi dirigenti, a sofferenze atroci. È stata separata dalle risorse viventi della vita economica; è stata consegnata a tutti i crimini della controrivoluzione. Gli eserciti di Yudenitch, di Koltchak, di Denikine, di Wrangel si sono comportati in Russia come gli eserciti tedeschi che invadevano il Belgio e la Francia settentrionale; lì hanno commesso gli stessi crimini.

Il proletariato russo, nonostante tutte le sofferenze, sopportando la fame e il freddo, è completamente determinato a condurre fino in fondo la lotta rivoluzionaria. Questo è il grande fatto, di enorme importanza, di questa martire ed eroica lotta che il proletariato russo continua a condurre. La lotta rivoluzionaria deve continuare, non solo per salvare la Russia sovietica. Dobbiamo sostenere la Rivoluzione in modo che i nostri fratelli, in Germania, in Francia, in Inghilterra, ovunque, giungano ​​alla loro Rivoluzione, anch'essi alla loro piena emancipazione.

I proletari russi sopportano il martirio, non apaticamente, come vi raccontano, queste sono leggende, ma per volontà. È una volontà ferma, rivoluzionaria, assolutamente internazionale: la fede nella solidarietà di tutti gli sfruttati nel mondo, la fede nella Rivoluzione mondiale, tra il popolo russo, è una nuova religione.

E quando assistiamo al modo ardente con cui gli operai russi abbracciano l'ideale dell'internazionalismo dei proletari, ci sentiamo umiliati, ci vergogniamo di fronte a questi umili pensando che gli operai, in Germania, in Francia, in Inghilterra, non hanno finora svolto il loro dovere rivoluzionario. (Applausi.)

Cari amici, siamo ancora in tempo affinché la classe operaia in Francia, come la classe operaia in Germania, non tradisca ancora una volta la Rivoluzione in Russia. I controrivoluzionari di tutti i paesi, guidati dagli imperialisti francesi, stanno preparando una nuova serie di guerre contro la Russia rivoluzionaria. I proletari di tutti i paesi, con tutti i mezzi alla loro portata, con mezzi legali e illegali se necessario, devono difendere la Rivoluzione russa; allo stesso tempo difendono la propria Rivoluzione.

Cari amici, questo Congresso può costituire i preliminari per la realizzazione di questa sacra unione internazionale, costituendo un partito unito, comunista, centralizzato, disciplinato, che rifiuta per sempre qualsiasi compromesso con i vecchi partiti politici.

Abbiamo bisogno di un rinnovamento; non dobbiamo solo palesare la Terza Internazionale con i libri, il comunismo non obbliga i proletari francesi a tradurre la Rivoluzione solo sulla carta; sono necessari atti rivoluzionari.

Compagni, sarebbe compito di questo Congresso costituire questo partito e raggrupparlo senza riserve, senza restrizioni, attorno alla bandiera della Terza Internazionale.

Il proletariato francese è stato finora guidato dalla tattica dei tradimenti e delle debolezze mettendo in secondo piano la Rivoluzione. È tempo che si schieri con il proletariato russo.

Unitevi a livello nazionale e internazionale con la Terza Internazionale!
Viva il Congresso di Tours, che compirà quest'opera rivoluzionaria!
Viva il proletariato rivoluzionario francese!
Viva il proletariato comunista di tutti i paesi!
Viva la rivoluzione in Russia!
Viva la rivoluzione proletaria, che distruggerà il mondo capitalista e darà libero accesso all'avvento del nostro comunismo!

(Il Congresso, in piedi, cantando l'Internazionale, fa una ovazione per Clara Zetkin.)




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