www.resistenze.org
- cultura e memoria resistenti - urss e rivoluzione di ottobre - 08-05-12 - n. 408
da El Pravda Estado español - http://elpravda.blogspot.it/2012/05/pravda-cien-anos-del-periodismo.html#more
Traduzione dallo spagnolo per resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
Pravda: cento anni di giornalismo proletario
di Mikel Koba
04/05/2012
I partiti comunisti riuniti nel 13° Incontro Internazionale, ad Atene lo scorso dicembre, hanno deciso di celebrare questo 5 maggio i 100 anni dalla creazione del leggendario quotidiano comunista Pravda, fondato dal Partito bolscevico.
La Pravda rispose alla preoccupazione di Lenin di diffondere le idee marxiste nella classe operaia e in tutto il popolo, e altresì di convertire la stampa in un organizzatore del Partito proletario d'avanguardia. Già nel 1901 il periodico Iskra era stato creato con questi obiettivi. Nel "Che fare?", Lenin concepisce il giornale come "una piccola parte di un gigantesco mantice, capace di attizzare ogni scintilla della lotta di classe e dell'indignazione popolare per farne divampare un immenso incendio".
La novità della Pravda fu la sua integrazione in seno alle masse operaie, che lo considerarono il loro organo d'espressione. Veniva pubblicato grazie ai fondi raccolti dai lavoratori di San Pietroburgo. Creò una rete di corrispondenti e redattori operai e in un anno pubblicò 11.000 corrispondenze operaie, oltre a permettere ai principali dirigenti bolscevichi di far conoscere le loro posizioni alle masse. Dal 1912, fino alla sua proibizione da parte del regime zarista nel 1914, vennero pubblicati 280 grandi e piccoli articoli di Lenin. Stalin fu membro del comitato di redazione nel 1912 e 1913 e pubblicò la sua prima edizione.
Il giornale venne fondato dopo la conferenza di Praga nella quale i bolscevichi decisero di creare una propria organizzazione indipendente. Le loro denunce e l'attività organizzativa portarono la terribile polizia zarista a bloccarlo. Due membri della redazione, Molotov e Stalin, furono arrestati. In 2 anni e 3 mesi fu vietato per 8 volte, furono confiscati 41 dei 636 numeri e aperti 36 procedimenti giudiziari, ma la redazione, per nulla scoraggiata, lo portò nelle strade con altri nomi. Nel luglio 1914 fu vietato, ma la rivoluzione di febbraio del 1917 ne permise il ritorno.
Il quotidiano rifletteva i dibattiti interni del Partito nell'affanno di fare la rivoluzione, difenderla e costruire il socialismo. Da febbraio a luglio 1917, la redazione era composta da Stalin, Kamenev, Kalinin, Muranov e la sorella di Lenin, Maria Ulianova, e commise l'errore di sostenere il governo provvisorio di Kerensky. Lenin dalla Finlandia, dove cerca di sfuggire alla polizia, lancia una battaglia affinché rettifichi la sua linea, innalzando la bandiera della costruzione del potere sovietico e della preparazione della rivoluzione. Lenin comincia a inviare le sue "Lettere da lontano" che diventano la linea editoriale.
Nel mese di luglio il presidente Kerensky chiuse il giornale. Dopo la presa del potere con la Rivoluzione d'Ottobre, la Pravda divenne l'organo ufficiale del Comitato Centrale del Partito bolscevico e poi del Partito Comunista dell'Unione Sovietica (PCUS). Diventerà il quotidiano più popolare dell'URSS e nel 1975, la sua tiratura di 10,6 milioni di copie va esaurita immediatamente. Nel 1977 ha oltre 9 milioni di abbonati. La Pravda orienta la classe operaia e i contadini in tutte le grandi battaglie dell'incredibile epopea sovietica: sconfitta dell'intervento straniero e dell'aggressione controrivoluzionaria, la collettivizzazione delle campagne, l'industrializzazione accelerata, la difesa della Patria contro il nazismo, la ricostruzione del paese devastato, costruzione del socialismo sviluppato e del campo socialista.
Durante il processo controrivoluzionario chiamato "perestroika", la cricca dei liquidatori che controlla il Politburo si appropria del quotidiano sapendo dell'immenso prestigio che aveva tra le masse. La sua linea cambiò e si dedicò a denigrare la costruzione socialista e a demoralizzare i membri del Partito e le masse. I comunisti cercarono di dare battaglia da un altro giornale, la Sovetskaya Rossia dove scrivevano i compagni Nina Andreeva e Ligaciov. Il sinistro anticomunista Alexander Yakovlev, che assunse nientemeno che il controllo del Dipartimento ideologico del CC, utilizzò la Pravda per minare il socialismo aggredendolo alle spalle. La sovversione ideologica di Gorbaciov-Yakovlev prepara il terreno per il trionfo della controrivoluzione.
Tuttavia, la borghesia odiava ancora il giornale per tutto il suo simbolismo e il golpista filo-imperialista Boris Eltsin ordinò la sua chiusura. Dopo non pochi cambiamenti, il Partito Comunista della Federazione Russa ha preso di nuovo il controllo del quotidiano leninista per eccellenza, dove hanno scritto i migliori scrittori sovietici come Maxim Gorky, Chingiz Aitmatov, Evgueni Evtuchensko e molti altri, i corrispondenti di guerra più eroici come Ilia Erenburg dai fronti spagnoli e Alexander Fadeyev dai fronti anti-nazisti. Un quotidiano scritto con il sangue di milioni di lavoratori, contadini e soldati dell'immensa e fertile Patria che fu l'Unione Sovietica.
Il miglior contributo al centenario della Pravda è la modernizzazione della stampa comunista nel XXI secolo in un contesto di forte impatto dei media, di nuovi sviluppi tecnologici e dell'enorme influenza dei grandi monopoli dei media che manipolano l'opinione pubblica, preparano le guerre, criminalizzano i leader e i movimenti e, talvolta, riescono a portare al potere le forze più reazionarie.
E' chiaro che Lenin nel 2012 ci consiglierebbe di utilizzare le nuove tecnologie di comunicazione, fare un giornalismo credibile, alzando il livello politico delle masse senza mai trascurare l'organizzazione politica.
Nel 2012 la necessità di un giornalismo in lotta contro l'imperialismo e la rivoluzione socialista, che serva da efficace denuncia, che crei coscienza e favorisca l'organizzazione, come era nei compiti della Pravda, è più che mai attuale.
|
|
Sostieni una voce comunista. Sostieni Resistenze.org.
Fai una donazione o iscriviti al Centro di Cultura e Documentazione Popolare.
Support a communist voice. Support Resistenze.org.
Make a donation or join Centro di Cultura e Documentazione Popolare.
|