Pravda, n. 249, 6 novembre 1919, Firmato: N. Lenin.
Il secondo anniversario del potere sovietico c'impone di passare in rassegna tutto quel che è stato realizzato nel corso di. questo periodo e di riflettere sul significato e sui fini della rivoluzione che abbiamo compiuto.
La borghesia e i suoi sostenitori ci accusano di aver violato la democrazia. Noi dichiariamo che la rivoluzione sovietica ha dato alla democrazia un impulso senza precedenti, sia in ampiezza, sia in profondità; e l'ha dato precisamente alla democrazia per le masse lavoratrici sfruttate dal capitalismo, quindi alla democrazia per l'immensa maggioranza del popolo, quindi alla democrazia socialista (per i lavoratori), che bisogna distinguere dalla democrazia borghese (per gli sfruttatori, i capitalisti, i ricchi).
Chi ha ragione?
Riflettere su questo problema e approfondirlo vuol dire tener conto dell'esperienza di questi due anni e prepararsi meglio per il suo ulteriore sviluppo.
La condizione della donna pone particolarmente in evidenza la diversità tra la democrazia borghese e quella socialista e dà una risposta particolarmente chiara al problema che or ora abbiamo posto.
In una repubblica borghese (cioè dove esiste la proprietà privata della terra, delle fabbriche, delle officine, delle azioni, ecc.), anche se è la repubblica più democratica, la donna non gode di una piena eguaglianza di diritti in nessun luogo al mondo, neppure nel paese più avanzato. E questo benché siano passati oltre centoventi anni dalla Grande rivoluzione francese (democratica borghese).
A parole, la democrazia borghese promette l'eguaglianza e la libertà, ma di fatto persino la repubblica borghese più avanzata non ha dato alla metà del genere umano, quella costituita dalle donne, la piena eguaglianza giuridica con l'uomo, né l'ha liberata dalla tutela e dall'oppressione dell'uomo.
La democrazia borghese è una democrazia fatta di frasi pompose, di espressioni altisonanti, di promesse magniloquenti, di belle parole d'ordine di libertà e di eguaglianza, ma tutto ciò, in effetti, dissimula la mancanza di libertà e di eguaglianza per i lavoratori e gli sfruttati.
La democrazia sovietica o socialista respinge la verbosità pomposa e menzognera, dichiara guerra spietata all'ipocrisia dei «democratici», dei grandi proprietari fondiari, dei capitalisti o dei contadini ben pasciuti che si arricchiscono speculando sul grano a danno degli operai affamati.
Abbasso questa ignobile menzogna! L'«eguaglianza» tra oppressi ed oppressori, tra sfruttati e sfruttatori è impossibile, non esiste e non esisterà mai. Non vi può essere e non vin sarà vera «libertà» finché la donna non sarà liberata dai privilegi che le leggi hanno rfconosciuto all'uomo, finché l'operaio non sarà liberato dal giogo del capitale, finché il contadino lavoratore non sarà liberato dal giogo del capitalista, del grande proprietario fondiario, del commerciante.
Cerchino pure i bugiardi e gli ipocriti, gli imbecilli e i ciechi, i borghesi e i loro sostenitori d'ingannare il popolo parlando di libertà in generale, eguaglianza in generale, di democrazia in generale.
Noi diciamo agli operai e ai contadini: strappate la maschera a questi bugiardi, aprite gli occhi a questi ciechi. Chiedete:
- Eguaglianza di quale sesso con quale sesso?
- Di. quale nazione con quale trazione?
- Di quale classe con quale classe?
- Libertà da quale giogo o dal giogo di quale classe? Libertà per quale classe?
Chi parla di politica, di democrazia, di libertà, di eguaglianza, di socialismo, senza porre queste domande. e senza metterle in primo piano, senza lottare contro. i tentativi di nascondere, di simulare, di offuscare questi problemi, e il peggior nemico dei lavoratori, un lupo in pelle d'agnello, il peggiore. nemico degli operai e dei contadini, è un servo dei grandi proprietari fondiari, degli zar, dei capitalisti.
In due anni, in uno dei paesi più arretrati dell'Europa, il potere sovietico. ha. fatto per l'emancipazione della donna, per la sua eguaglianza con il sesso «forte», ?più di quanto abbiano fatto tutte le repubbliche avanzate, colte, «democratiche» del mondo intero in centotrent'anni.
Educazione, cultura, civiltà, libertà: a tutte queste parole altisonanti, in ogni repubblica borghese capitalistica del mondo corrispondono leggi inverosimilmente infami, disgustose, bestialmente brutali che consacrano l'ineguaglianza giuridica della donna per quanto riguarda il matrimonio e il divorzio, sanzionano l'ineguaglianza tra figli naturali e «legittimi» e, attribuendo privilegi agli uomini, umiliano e offendono la donna.
Il giogo del capitale, l'oppressione della «sacra proprietà privata», il dispotismo dell'ottusità piccolo-borghese, la cupidigia del piccolo padrone hanno impedito alle repubbliche borghesi più democratiche di toccare queste leggi vili e abiette.
La repubblica sovietica, la repubblica degli operai e dei contadini ha spazzato via di colpo queste leggi, non ha lasciato pietra su pietra degli edifici costruiti dalla menzogna e dall'ipocrisia borghese.
Abbasso questa menzogna! Abbasso i bugiardi che parlano di libertà e d'eguaglianza per tutti quando esiste un sesso oppresso, quando esistono classi di oppressori, quando esiste la proprietà privata del capitale e delle azioni, quando esistono uomini sazi che, con le loro eccedenze di grano, tengono in schiavitù gli affamati. Non libertà per tutti, non eguaglianza per tutti, ma lotta contro gli oppressori e gli sfruttatori, distruzione della possibilità di opprimere e di sfruttare. Ecco la nostra parola d'ordine!
Libertà ed eguaglianza per il sesso oppresso!
Libertà ed eguaglianza per l'operaio, per il contadino lavoratore!
Lotta contro gli oppressori, contro i capitalisti, contro il kulak speculatore!
Ecco la nostra parola d'ordine di lotta, ecco la nostra verità proletaria, la verità della lotta contro il capitale, la verità che abbiamo gettato in faccia al mondo capitalistico con le sue frasi melliflue, ipocrite, magniloquenti sulla libertà e sull'eguaglianza in generale, sulla libertà e sull'eguaglianza per tutti.
E proprio perché abbiamo strappato la maschera, a questa ipocrisia, perché, con energia rivoluzionaria, realizziamo la libertà e l'eguaglianza per gli oppressi e per i lavoratori, contro gli oppressori, i capitalisti e i kulak, proprio per questo il potere sovietico è diventato cosi caro agli operai di tutto il mondo.
Proprio per questo godiamo oggi, nel secondo anniversario del potere sovietico, delle simpatie degli operai, degli oppressi e degli sfruttati di tutti i paesi del mondo.
Proprio per questo, nel secondo anniversario del potere sovietico, malgrado la fame e Il freddo, malgrado tutte le sventure che ci reca l'invasione della. Repubblica sovietica russa da parte degli imperialisti, siamo assolutamente certi che la nostra causa è giusta, siamo certi che il potere sovietico vincerà inevitabilmente in tutto il mondo.
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