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Dichiarazione dei diritti del popolo lavoratore e sfruttato (98)

Lenin | Opere complete, Volume 26, Editori riuniti, pag. 402-405
Trascrizione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

20/01/2023

In occasione del 105° anniversario della Dichiarazione e del 99° della morte Lenin (22/04/1870-21/01/1924)

* * *

17 (4) gennaio 1918

L'Assemblea costituente decide:

I.

1. La Russia è proclamata Repubblica dei Soviet dei deputati degli operai e dei contadini. Tutto il potere statale centrale e locale appartiene a questi soviet.

2. La Repubblica sovietica russa è costituita sulla base di una libera unione di nazioni libere, come federazione di repubbliche nazionali sovietiche.

II.

L'Assemblea costituente, proponendosi come compito essenziale la soppressione di ogni sfruttamento dell'uomo da parte dell'uomo, la completa eliminazione della divisione della società in classi, la repressione inesorabile della resistenza degli sfruttatori, la creazione di un'organizzazione socialista della società e la vittoria del socialismo in tutti i paesi, decide:

1. La proprietà privata della terra è abolita. Tutta la terra, con tutti fabbricati, il macchinario e le altre attrezzature necessarie alla produzione agricola, è dichiarata patrimonio di tutto il popolo
lavoratore.

2. Allo scopo di assicurare il potere del popolo lavoratore sugli sfruttatori, e come primo passo verso il passaggio delle fabbriche, delle officine, delle miniere, delle ferrovie e degli altri mezzi
di produzione e di trasporto in proprietà dello Stato operaio e contadino, si ratifica la legge promulgata dai soviet sul controllo operaio e sul Consiglio superiore dell'economia nazionale.

3. Si ratifica il passaggio di tutte le banche in proprietà dello Stato operaio e contadino, giacché questo passaggio è una delle condizioni per la liberazione delle masse lavoratrici dal giogo del capitale.

4. Allo scopo di eliminare gli strati parassitari della società, si instaura l'obbligo generale del lavoro.

5. Per assicurare l'integrità del potere alle masse lavoratrici, per eliminare qualsiasi possibilità di restaurazione del potere degli sfruttatori, si decreta l'armamento dei lavoratori, la formazione dell'Esercito rosso socialista degli operai e dei contadini e il disarmo completo delle classi possidenti.

III.

1. L'Assemblea costituente - esprimendo l'incrollabile decisione di strappare l'umanità dagli artigli del capitale finanziario e dell'imperialismo, i quali hanno inondato. la terra di sangue nella
guerra attuale, che è la più criminosa di tutte le guerre - si associa pienamente alla politica seguita dal potere sovietico, politica di rottura dei trattati segreti, della più ampia fraternizzazione tra gli operai e i contadini degli eserciti che oggi combattono fra loro, politica che vuol raggiungere, a ogni costo, con misure rivoluzionarie, una pace democratica tra i popoli, senza annessioni e senza indennità, sulla base della libera autodecisione delle nazioni.

2. Allo stesso fine, l'Assemblea costituente insiste per la rottura completa con la barbara politica della civiltà borghese, la quale crea il benessere degli sfruttatori di poche nazioni elette, sulla base dell'asservimento di centinaia di milioni di lavoratori dell'Asia, delle colonie in generale e dei piccoli paesi.
L'Assemblea costituente saluta la politica del Consiglio dei commissari del popolo, che ha proclamato la completa indipendenza della Finlandia, che ha iniziato il ritiro delle truppe dalla Persia ed ha proclamato la libertà di autodecisione dell'Armenia (99).

3. L'Assemblea costituente considera la legge sovietica sull'annullamento dei prestiti fatti dai governi dello zar, dei grandi proprietari fondiari e della borghesia come un primo colpo al capitale
bancario e finanziario internazionale ed esprime la certezza che il potere sovietico proseguirà risolutamente su questa via sino alla completa vittoria dell'insurrezione operaia internazionale contro il giogo del capitale.

IV.

L'Assemblea costituente - eletta sulla base delle liste di partito compilate prima della Rivoluzione d'0ttobre, quando il popolo non poteva ancora insorgere, con tutta la sua massa, contro gli sfruttatori, non conosceva tutta la forza della loro resistenza nella difesa dei loro privilegi di classe e non aveva ancora intrapreso praticamente l'edificazione della società socialista - ritiene che opporsi al potere sovietico sarebbe un errore capitale, anche da un punto di vista formale.

E sostanzialmente l'Assemblea costituente ritiene che, oggi, nel momento della lotta finale del popolo contro i suoi sfruttatori, non dev'esservi posto per questi ultimi in nessuno degli organi del potere. Il potere deve appartenere interamente ed esclusivamente alle masse lavoratrici ed alla loro rappresentanza plenipotenziaria: ai soviet dei deputati operai, soldati e contadini.

L'Assemblea costituente, appoggiando il potere sovietico e i decreti del Consiglio dei commissari del popolo, ritiene di esaurire propri compiti stabilendo le basi fondamentali della trasformazione
socialista della società.

In pari tempo, l'Assemblea costituente, mirando alla creazione di una unione veramente libera e spontanea, e appunto per ciò tanto più stretta e salda, delle classi lavoratrici di tutte le nazioni della Russia, limita il proprio compito alla definizione dei principi fondamentali della Federazione delle repubbliche sovietiche della Russia e lascia agli operai e ai contadini di ogni nazione il diritto di decidere con autonomia, nel proprio congresso dei soviet, investito di pieni poteri, se desiderano, e su quali basi, partecipare al governo federale e alle altre istituzioni federali sovietiche.

Scritta all'inizio del gennaio 1918.
Pravda, n. 2
17 (4) gennaio 1918.

Note:

98) La Dichiarazione dei diritti del popolo lavoratore e sfruttato fu presentata da Lenin al CEC dei soviet di tutta la Russia il 3 (16) gennaio 1918. Il testo approvato poi all'unanimità dal CEC è alquanto diverso dal testo di Lenin. Il 5 (18) gennaio il gruppo bolscevico presentò la Dichiarazione, in nome del governo dei soviet, all'esame dell'Assemblea costituente, che però rifiutò di esaminarla, provocando il ritiro del gruppo bolscevico dalla sala dell'Assemblea. La Dichiarazione fu ratificata il 12 (25) gennaio 1918 dal III Congresso dei soviet.

99) Il Decreto sull'Armenia turca fu discusso dal Consiglio dei commissari del popolo nella seduta del 23 dicembre 1917 (5 gennaio 1918) e approvato il 29 dicembre 1917 (11 gennaio 1918).


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