www.resistenze.org - pensiero resistente - dibattito teorico - 26-10-12 - n. 427

da Rivista Comunista Internazionale - www.iccr.gr/site/en/issue2/the-1956-counter-revolution-in-hungary-and-the-present-day-anti-communist-propaganda.html
Traduzione dall'inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
 
La contro-rivoluzione in Ungheria del 1956 e l'attuale propaganda anti-comunista
 
Negli anni 1989-90 ha avuto luogo una controrivoluzione borghese in Ungheria. Forze opportuniste e revisioniste all'interno della leadership dell'ex Partito Socialista Ungherese dei Lavoratori (PSLU) fecero un patto con circoli capitalisti degli Stati Uniti e della Germania e consegnarono il potere a forze borghesi contro-rivoluzionarie interne. L'ala marxista all'interno del PSLU si dimostrò incapace di difendere le conquiste del socialismo. Più tardi coloro che rinunciarono al socialismo, si riorganizzarono nel Partito socialista ungherese e si unirono al sistema politico dell'Ungheria capitalista. Né possiamo trascurare il ruolo della politica opportunista degli ex dirigenti dell'Unione Sovietica che hanno tradito il socialismo.
 
Le forze borghesi che hanno ottenuto il potere nel 1990, considerano il 1956 il loro ideale storico. Su questo ideale si basa l'intero sistema politico e ideologico dell'Ungheria capitalista. Essa costituisce anche il mezzo principale della odierna propaganda anti-comunista.
 
Indicazioni della propaganda anti-comunista
 
La moderna élite borghese ungherese vede gli eventi del 1956 come "la rivoluzione e la guerra d'indipendenza". Lo scopo principale della propaganda anti-comunista è quello di far accettare alle persone questa interpretazione del 1956. Il termine rivoluzione significa per loro anche, che tutto ciò che è stato fatto nell'Ungheria socialista durante il periodo 1948-1956 è inaccettabile e dovrebbe essere gettato via.
 
La "guerra per l'indipendenza" nell'interpretazione borghese significa che gli ungheresi hanno condotto una lotta eroica contro l'Unione Sovietica e - come esprimono le attuali targhe commemorative - "qui a Budapest eroici patrioti ungheresi hanno riportato una vittoria contro l'esercito più potente del mondo". Secondo l'argomentazione della propaganda capitalista le truppe sovietiche iniziarono le operazioni militari contro l'Ungheria senza dichiarazione di guerra. 2.652 cittadini ungheresi furono uccisi in battaglia e l'"eroica lotta per l'indipendenza che durò molti giorni, subì una sconfitta in quanto il paese fu lasciato solo nella lotta contro un nemico molto più potente".
 
Una delle tendenze principali della propaganda anti-comunista è il tentativo di dimostrare che il comunismo era estraneo alla natura del popolo ungherese e che il periodo socialista poteva accadere solo perché era stato imposto all'Ungheria dall'esterno.
 
Da quanto sopra consegue una delle direzioni più diffuse di attacco anti-comunista - si cerca di dimostrare che negli anni 1956-58 il "regime comunista" realizzò una selvaggia rappresaglia contro "gli eroi della rivoluzione e della guerra per l'indipendenza", e anche contro la gente comune ungherese. Secondo la propaganda sono state giustiziate 400 persone, 21.668 sono state condannate a pene detentive, 16-18 mila sono state internate per avere partecipato alla rivoluzione. In realtà non vi può essere alcun dubbio che si trattò di una contro-rivoluzione, rivolta contro il socialismo. Nel mese di ottobre 1956 forze controrivoluzionarie in Ungheria iniziarono un attacco contro un giovane stato socialista con l'appoggio dell'imperialismo internazionale. L'obiettivo era di rovesciare il sistema socialista e ripristinare il sistema borghese che esisteva prima del 1945. Forze controrivoluzionarie approfittarono delle idee sbagliate e degli errori fatti nella direzione del Partito del lavoro ungherese con a capo Mátyás Rákosi nel periodo 1948-1956. Nel 1985 János Kádár, il quale dopo il 1956 ha guidato il partito dei comunisti ungheresi per 32 anni, in occasione della riunione con l'allora segretario generale del CC del Pcus Mikhail Gorbaciov ha parlato delle lezioni della storia ungherese: "la rivelazione degli errori non è stata seguita dalla loro correzione, e una tale profonda crisi sociale che si era formata a poco a poco si è trasformata in una contro-rivoluzione". Le forze contro-rivoluzionarie avevano anche approfittato della situazione del partito comunista dell'Unione Sovietica, quando dopo la morte di Stalin, Kruscev venne al potere. Le "denunce" dei kruscioviani giocarono un ruolo nelle mani della propaganda anti-comunista e nell'istigazione contro l'Unione Sovietica.
 
È anche fuor di dubbio che la maggioranza della popolazione ungherese, tuttavia, non voleva la restaurazione del passato capitalista. Non voleva il ritorno del regime che dal 1920 al 1945 fu segnato dal nome di Miklós Horthy e che portò l'Ungheria alle devastazioni della seconda guerra mondiale e del fascismo. Nonostante le difficoltà, i problemi e gli errori della costruzione del socialismo il popolo preferiva la società socialista.
 
Nel novembre 1956 l'Unione Sovietica si affrettò a difendere il socialismo ungherese. Impedì agli Stati Uniti e agli altri paesi imperialisti un intervento militare nei fatti ungheresi e al tempo stesso permise di sopprimere la resistenza armata delle forze controrivoluzionarie.
 
Il 4 novembre 1956 fu formato il governo ungherese rivoluzionario operaio e contadino con a capo János Kádár. Il governo guidato da Kádár trattò, quelli la cui attività era diretta contro l'ordine dello Stato, secondo le leggi della Repubblica popolare ungherese.
 
È anche un fatto storico che dopo il 1956 in Ungheria iniziò un nuovo periodo di costruzione del socialismo che ha reso possibile un notevole sviluppo dell'industria ungherese e dell'agricoltura, il miglioramento rapido e marcato delle condizioni di vita, l'assistenza sanitaria e l'istruzione gratuita, l'erogazione generale delle pensioni. L'Ungheria di oggi ancora vive a spese delle risorse accumulate negli anni del socialismo.
 
L'interpretazione borghese del 1956
 
La prima disposizione delle forze borghesi, che sono andate al potere nella primavera del 1990, fu quella di assicurare legalmente l'interpretazione borghese degli eventi del 1956. La legge XXVIII del 1990 dice che nel 1956 c'era "la rivoluzione e la guerra per l'indipendenza". La combinazione di queste due espressioni ha lo scopo di manipolare le persone, in quanto utilizza termini che erano stati applicati fino a quel momento solo per indicare la rivoluzione ungherese e la guerra d'indipendenza del 1848-49. Gli eventi del 1848-49 per tutta la nazione ungherese hanno lo stesso significato e chiunque la considera una Giornata nazionale. La legge del 1990 dichiara la continuità politica e spirituale del 1948, del 1956 e del 1989. «Questi eventi gloriosi dell'ultima storia ungherese possono essere paragonati solo alla rivoluzione e alla guerra d'indipendenza del 1948-49. La rivoluzione ungherese nell'autunno del 1956 ha gettato le basi per le speranze che sia possibile stabilire un sistema sociale democratico e che nessun sacrificio è vano per il bene dell'indipendenza della patria. La rappresaglia, che seguì alla rivoluzione, anche se ha ripristinato il vecchio regime, non fu in grado di estirpare lo spirito del 1956 dall'anima del popolo ungherese. Il Parlamento dichiara che, secondo lo spirito del 1956, farà di tutto nell'interesse della democrazia multipartitica, dei diritti umani e dell'indipendenza nazionale.»
 
È un dato di fatto che questa legge stabilisce ciò che si dovrebbe pensare del 1956. Ovviamente questa legge è diretta contro il socialismo, contro le forze comuniste. Simultaneamente, fin dall'inizio, è stato utilizzato anche un altro metodo: l'anti-sovietismo. Da questo momento l'Unione Sovietica è rappresentata come oppressore, sfruttatore e dittatore. Questo approccio è garantito dalla Legge XVII del 2001 «Sul significato di ristabilire l'indipendenza e nel Giorno dell'Indipendenza ungherese». La legge dice: «Il 19 marzo del 1944 il nostro paese è stato occupato dalla Germania, e di conseguenza la nostra patria ha sofferto gli orrori della guerra e del dominio nazional-socialista e delle croci frecciate[1]. E sebbene la vittoria delle potenze alleate mise fine all'occupazione tedesca e alla dittatura sostenuta da essa, l'occupazione tedesca è stata sostituita da quella sovietica e sotto la copertura dell'esercito sovietico è stato possibile stabilire la dittatura comunista, quattro decenni che hanno anche portato enormi sofferenze e danni. L'influenza della rivoluzione del 1956 e la guerra per l'indipendenza hanno contribuito all'ultima svolta della nostra storia, restituendo la libertà preziosa alla nostra nazione e il nostro paese ha restaurato la sua sovranità. Il 19 giugno 1991, l'ultimo soldato sovietico ha lasciato il territorio della Repubblica di Ungheria, e ora la nazione è padrona del suo destino, indipendente da ogni forza estranea e senza alcuna restrizione.
 
I partiti ungheresi borghesi, il Fidesz (Alleanza dei giovani democratici) e l'MSZP (Partito socialista ungherese), sono uniti nella valutazione riservata al 1956 nella storia d'Ungheria: entrambi i partiti considerano la contro-rivoluzione del 1989-90 come diretta conseguenza del 1956 e pertanto ne dichiarano una continuità storica. Entrambe le forze politiche insistono sul fatto che il comunismo e il fascismo significano la stessa cosa e che si deve lottare contro entrambi. Le loro opinioni concordano sul ruolo dell'Unione Sovietica come occupante e dittatore. Essi inoltre concordano pienamente, che tale approccio dovrebbe dominare nell'educazione nei media di propaganda e di massa.
 
Tuttavia ci sono anche differenze significative. L'MSZP sottolinea il ruolo di Imre Nagy negli eventi del 1956 e considera questi eventi come l'inizio del "socialismo democratico", che l'MSZP ancora oggi rappresenta. Come è noto Imre Nagy dopo la morte di Stalin, nel giugno del 1953, è stato fatto primo ministro d'Ungheria, su raccomandazione del Partito Comunista dell'Unione Sovietica. Nel 1956 il governo guidato da Nagy ha deciso di istituire un sistema borghese multi-partitico, lasciare il Patto di Varsavia, formare guardie nazionali, le forze armate contro-rivoluzionarie. Nel 1958 Imre Nagy è stato condannato a morte e giustiziato.
 
Mentre era al governo, l'MSZP ha fatto di questo aspetto, il fulcro della propaganda anti-comunista. Imre Nagy è stato presentato come figura positiva del socialismo democratico. Allo stesso tempo, Janos Kadar è stato descritto come un politico che ha servito gli interessi dell'Unione Sovietica e portato avanti una dittatura "soft", e hanno cercato di cancellare la sua memoria dalla coscienza nazionale. La parte vergognosa di questo processo è stata la profanazione della tomba di Kàdàr. Ciò ebbe luogo negli anni del governo dell'MSZP. La tomba di Kadar è stata aperta e parte dei suoi resti sono stati rubati. Le autorità hanno chiuso l'inchiesta in tempi sorprendentemente brevi.
 
Un altro partito borghese, Fidesz, al contrario, non riconosce il socialismo democratico, non riconosce Imre Nagy e considera accettabili solo le idee di restaurazione borghese, la contro-rivoluzione borghese.
 
La legge al servizio dell'anti-comunismo
 
Il potere borghese nella lotta contro le forze comuniste utilizza una serie di strumenti giuridici. Nel 1993 il Parlamento ha modificato il primo comma della Sezione 269/B del Codice penale, in: «Chiunque a) distribuisce; b) utilizza molto apertamente; c) espone in pubblico la svastica, simbolo delle SS, la croce frecciata, la falce e martello, la stella rossa a cinque punte o simboli rappresentativi, non commettendo reati maggiori, verrà incriminato e multato». Questa legge è stata l'esempio per altri paesi, e nonostante tutte le proteste è ancora in vigore e mantiene la giustificazione legale di guerra di propaganda contro i simboli comunisti.
 
Nel 2000 è stata istituita la celebrazione del "Giorno della Memoria per le vittime delle dittature comuniste". Il Parlamento ha approvato la risoluzione numero 58/2000 (VI.16), secondo cui ogni anno il 25 febbraio in tutte le scuole secondarie di Ungheria dovrebbe essere celebrato il giorno del Memoriale per le vittime del comunismo, per ricordare che in questo giorno nel 1947, Bela Kovacs, il segretario generale del Partito indipendente dei piccoli proprietari, è stato arrestato e trasportato in Unione Sovietica. È un dato di fatto che questa decisione ha portato la propaganda anti-comunista nelle scuole.
 
Fidesz, che è salito al potere nell'aprile 2010, tra le misure più urgenti ha rivisto la Sezione 269/C del codice penale come segue: «Negare in pubblico i crimini dei sistemi nazional-socialista e comunista. Chiunque apertamente neghi, metta in dubbio o presenti come trascurabili il genocidio e gli altri crimini contro l'umanità, commessi da sistemi nazional-socialista e comunista, commette reato ed è punito con la reclusione fino a tre anni.»
 
La nuova legge è uno degli strumenti più efficaci della propaganda anti-comunista, perché esclude alla base la possibilità legale per la discussione e la presentazione di opinioni contrarie. Così l'argomento storico del 1956 non è e non può essere oggetto di dibattiti pubblici o opinioni contrarie. Solo lavori che sono conformi alla interpretazione ufficiale possono essere pubblicate.
 
L'élite politica borghese capisce tuttavia che le misure giuridiche da sole non sono sufficienti per cambiare la coscienza delle masse. In realtà i divieti giuridici influenzano le generazioni più anziane, la cui esperienza di vita induce a vedere il 1956 in modo diverso dalla politica ufficiale. Per quanto riguarda le generazioni più giovani che stanno cercando nuove risposte, essi usano mezzi più profondi, scientifici e moderni di propaganda.
 
La scienza al servizio della propaganda anti-comunista
 
Nel corso degli ultimi venti anni sono stati fatti sforzi molto grandi ed è stato speso ingente denaro per creare istituti di ricerca scientifica al servizio degli obiettivi della propaganda anti-comunista.
 
Uno dei primi fu l'Istituto di documentazione e ricerca per la storia della rivoluzione ungherese del 1956 (l'Istituto 1956), che è stato fondato già nell'estate del 1989 e che ha consistente materiale e sostegno professionale. Fino ad oggi questo istituto è il centro del lavoro di ricerca, collegato con il 1956. Oltre a numerose altre pubblicazioni hanno pubblicato in Internet 1.200 pagine di documenti dell'epoca della contro-rivoluzione del 1956. La maggior parte di essi era inedita.
 
È stato creato un istituto denominato Archivi storici dei servizi di sicurezza dello Stato, compito del quale era pubblicare i documenti del servizio interno dei servizi di intelligence politica dal 1957 fino al 1989, prestando particolare attenzione agli elenchi degli agenti di sicurezza dello Stato e degli agenti reclutati. Sulla base dei dati di questo Archivio, sono apparse centinaia di pubblicazioni, che hanno cercato di "denunciare" la dittatura comunista, attinenti gli eventi del periodo dopo il 1956. Lo scopo era di dimostrare che tutti coloro che hanno collaborato con il regime socialista erano o traditori o agenti.
 
Negli ultimi anni, soprattutto in connessione con il 50° anniversario degli eventi 1956, alla propaganda anti-comunista sono state associate le più note librerie ungheresi. Ad esempio oggi si possono trovare anche in Internet i depliant e i poster della Biblioteca nazionale, che è la Biblioteca Nazionale Széchenyi, e la Biblioteca Ervin Szabo di Budapest.
 
Aiutati dal governo ungherese istituti di ricerca ungheresi stanno sviluppando una cooperazione efficace con gli archivi della Federazione Russa. Come risultato hanno portato numerosi vecchi documenti sovietici, fino ad oggi inediti, che accuserebbero le forze comuniste, dicendo che Kadar è stato addestrato dai russi e ha servito solo gli interessi sovietici di grande potenza contro l'interesse del popolo ungherese.
 
Film e libri sulla contro-rivoluzione
 
Negli ultimi anni sono stati pubblicati documenti della contro-rivoluzione, memorie di coloro che vi hanno preso parte, materiali connessi con paesi stranieri. Fino al 2010 sono stati pubblicati sul 1956 circa 400 libri e sono state organizzate 100 conferenze.
 
Nel 2002 a Budapest è stato aperto un "museo", chiamato la Casa del Terrore (http://www.terrorhaza.hu). Il suo scopo, con l'ausilio dei mezzi più moderni, è di portare le persone a credere che la dittatura comunista e la dittatura fascista sono la stessa cosa, o ancor più che quella comunista è ancora peggiore. Nel 2009 nella città di provincia di Hódmezovásárhely è stata aperta la sezione locale della Casa del Terrore. Hanno in programma di aprire nuove divisioni locali.
 
Una parte importante è assegnata alle pellicole. Sono stati editi 20 lungometraggi documentari sul 1956: in quei film sono stati utilizzati documenti autentici e le ultime tecnologie di manipolazione.
 
L'arte della manipolazione del 1956 è in pieno spirito borghese. Nel 2006 è uscito il film "Libertà, amore", diretto da uno dei migliori registi contemporanei ungheresi Krisztina Goda, che ha studiato in Inghilterra e negli Stati Uniti. Lo Stato ha finanziato la produzione di più di 15 film sui diversi aspetti degli eventi del 1956.
 
La contro-propaganda del Partito comunista dei lavoratori ungherese
 
La posizione del PCLU sugli eventi del 1956 è chiara e diretta. A parere del PCLU nel 1956 ci fu una contro-rivoluzione, indipendentemente dalle intenzioni di coloro che vi hanno preso parte e dalla complessità degli eventi. Questa valutazione non è nuova, nel movimento comunista ungherese questo punto di vista è generalmente accettato dal 1956.
 
Il Partito comunista dei Lavoratori ungheresi ha organizzato conferenze scientifiche sulla contro-rivoluzione del 1956. Nel 2006 il Comitato centrale del Partito aveva formulato la posizione politica del partito. Il PCLU in linea di principio è guidato dalla valutazione fatta dal PSLU nel 1957, secondo la quale la contro-rivoluzione è stata causata da quattro fattori: in primo luogo, il dogmatismo e gli errori fatti dalla dirigenza, con a capo Rakosi, nella causa della costruzione del socialismo; in secondo luogo, il tradimento dell'ala revisionista, unita intorno a Imre Nagy; in terzo luogo, l'attività dell'imperialismo internazionale; il quarto, la cospirazione di forze interne controrivoluzionarie.
 
Il PCLU ha rivisto il ruolo dell'Unione Sovietica e del PCUS. Ha sottolineato che la leadership sovietica ha avuto una responsabilità diretta per l'accesso di Imre Nagy al potere. È stato il risultato del revisionismo kruscioviano, che poi ha portato gravi problemi in Unione Sovietica e nel movimento comunista internazionale.
 
Questo è il modo in cui il PCLU definisce la connessione tra gli eventi del 1956 e gli eventi del 1989. Nella storia del movimento comunista ungherese il PCLU è stato il primo a dire che la leadership del Partito dei lavoratori socialisti ungheresi e personalmente Janos Kadar è stato responsabile per avere trascurato la lotta di classe, per i compromessi con la borghesia internazionale e l'opposizione interna, che poi ha portato al collasso del sistema socialista.
 
Il PCLU pensa che un altro errore dell'ex PSLU è stati il suo eccessivo accomodamento ai desideri del PCUS, ai suoi sforzi per agire nel modo atteso da Mosca, il suo trascurare le esperienze di costruzione del socialismo in Cina, Jugoslavia, Cuba, Vietnam, e anche le conclusioni del movimento comunista internazionale.
 
Nella nostra lotta contro la propaganda anti-comunista collegata con gli eventi del 1956 abbiamo anche incontrato molte difficoltà. Gli argomenti del PCLU si basano principalmente sui libri e gli articoli pubblicati nel periodo del socialismo secondo le norme e le tradizioni di quei tempi. Oggi non è ancora abbastanza e questi materiali non sempre sono adeguati. Abbiamo bisogno di analizzare i fatti e i documenti del 1956 dalla posizione marxista. In questo lavoro un aiuto significativo è dato dal fatto che l'Archivio di Stato ha pubblicato in Internet i documenti del PSLU del periodo 1956-1989 (Http://www.digitarchiv.hu).
 
Il PCLU ha messo in forma elettronica e pubblicato in Internet 900 opere marxiste, che ora sono già inaccessibili. Queste opere hanno incontrato grande interesse. (Http://sala.uw.hu). Stiamo gradualmente sviluppando questo sito.
 
Per il PCLU è anche difficile nella sua contro-propaganda lavorare per superare quei luoghi comuni e pregiudizi del pensiero, che erano stati formulati durante il periodo del socialismo e che ancora rimangono tra i più anziani membri del partito. Non è nemmeno facile lavorare con le giovani generazioni, già passati attraverso il "lavaggio del cervello" borghese e gradualmente divenuti il bersaglio della propaganda anti-comunista.
 
Anche il fatto che noi non abbiamo praticamente accesso ai documenti pubblicati in altri paesi ostacola il nostro lavoro. Non abbiamo la possibilità di ricercare e interpretare tali documenti.
 
La collaborazione dei partiti comunisti e dei lavoratori potrebbe svolgere un ruolo importante nella lotta contro la propaganda anti-comunista del 1956. Sarebbe opportuno organizzare lo scambio professionale e politico di opinioni sul 1956 e la sua interpretazione. Noi consideriamo la discussione sul socialismo avviata dal Partito Comunista di Grecia come esempio di tale lavoro.
 
Sarebbe importante ricercare documenti antichi e recenti di partiti fratelli, in qualche modo collegati con il 1956. Sarebbe di grande aiuto se i partiti fratelli potessero stare al passo con i documenti pubblicati nei loro paesi, particolarmente importante sarebbe l'aiuto di compagni provenienti da Russia, Cina, Germania e Gran Bretagna. Faremmo un passo avanti nella nostra lotta contro la propaganda anti-comunista se potessimo dal 55-esimo anniversario degli eventi, entro l'autunno del 2011 compilare la raccolta di ricerca congiunta, e sarebbe ancora meglio pubblicare la raccolta generale dei documenti e i suoi commenti marxisti aggiornati nel 60° anniversario, entro il 2016.
 
[1] Il Partito delle Croci Frecciate filo-nazista ungherese che sotto la guida di Ferenc Szálasi governò l'Ungheria dal 15 ottobre 1944 al gennaio 1945
 

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