www.resistenze.org - pensiero resistente - dibattito teorico - 13-12-12 - n. 434

da amistadhispanosovietica.blogspot.it
Traduzione dallo spagnolo per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
 
Su rivoluzione ed evoluzione
 
Yuri Antonov (*)
 
28/11/2012
 
La legge della trasformazione della quantità in qualità determina la natura del processo di sviluppo. Per chiarire questo punto, consideriamo i due percorsi di sviluppo: quello rivoluzionario e quello evolutivo.
 
Esaminando nel dettaglio, sembra che non esista alcuna contraddizione tra i processi rivoluzionari e quelli evolutivi. Non sono altro che diversi processi e le due parti di uno stesso processo di sviluppo, sono così connessi che è difficile separare l'uno dall'altro. Ogni sistema si compone di molte parti. Ogni oggetto è parte di un sistema più grande, che a sua volta si compone di molti elementi. Lo sviluppo dell'oggetto si realizza mediante la trasformazione di ciascun elemento in un processo rivoluzionario, mentre la combinazione di queste transizioni nella misura in cui si accumulano, rappresentano un processo evolutivo. Il processo rivoluzionario è un precipitato, un cambiamento nello stato della maggioranza dei suoi elementi.
 
D'altra parte, il processo rivoluzionario è un componente di un più generale processo di evoluzione. Lo sviluppo di ogni oggetto è l'accumulo graduale di una serie di elementi di transizione repentina, e quando sono sufficienti, l'oggetto perde il suo equilibrio e comincia a muoversi in un nuovo stato, con un cambiamento simultaneo di altri articoli in entrata. L'evoluzione del sistema si produce attraverso micro-rivoluzioni dei suoi componenti, senza cambiamenti palpabilmente notabili nella natura del sistema. Quando questi micro-cambiamenti si accumulano nella fase finale, è come una valanga accelerativa del processo che porta ai cambiamenti qualitativi nel sistema. Questa è la rivoluzione.
 
Da questo prospettiva, l'evoluzione della coscienza delle masse nella guerra imperialista è una parte (la prima fase) della Rivoluzione d'Ottobre e la Rivoluzione d'Ottobre in sé è l'altra parte costitutiva del mondo, nel processo evolutivo.
 
Ogni componente, a sua volta, è un sistema complesso, nel quale lo sviluppo è un'alternanza di evoluzione e rivoluzione. La somiglianza e l'interconnessione della rivoluzione e dell'evoluzione è così grande, che spesso è difficile distinguere tra i cambiamenti diametralmente nuovi che sono frutto del processo rivoluzionario, che spesso sono rapidi cambiamenti dell'evoluzione. La differenza è che con l'evoluzione del sistema, si rimane all'incirca al suo stato naturale di equilibrio, e durante la rivoluzione, si trasforma in uno stato qualitativamente nuovo di equilibrio. La rivoluzione è generalmente un'evoluzione più rapida, ma non sempre. Rivoluzione ed evoluzione sono influenzate da cause sia interne che esterne. Quelle interne riguardano i vecchi conflitti interni, che sono pronti a scomparire, e rompendo con il sistema esterno, ovvero con l'influenza per resistere, che il sistema non può più mantenersi.
 
Ogni oggetto è lungo e durevole nel suo equilibrio omeostatico (Omeostatico è un oggetto in cui ogni influenza interna ed esterna sviluppa la sua resistenza, che gli consente di rimanere in equilibrio). Chiamano questa forza di resistenza, di ritorno. Il ritorno di energia è, generalmente, molto più che un'accumulazione. Con la crescita graduale, la forza di perturbazione cresce nuovamente, ma in misura minore. Questa perturbazione per forzare il ritorno, riduce la resistenza dell'oggetto. Chiamiamo questo fenomeno, aumento di tensione. Nell'ambito del processo di sviluppo, ciò conduce sia all'evoluzione di un oggetto sia al cambiamento dell'oggetto, che è la rivoluzione. È sufficiente per una rivoluzione una forte, o anche una piccola spinta, micro-crisi.
 
I cambiamenti nella qualità dell'oggetto, sotto l'influenza delle contraddizioni e delle tensioni accumulate vanno ad aumentare, e sempre vanno in un processo rivoluzionario che si produce improvvisamente.
 
Un processo graduale dell'evoluzione, è la propria accumulazione di cambiamenti degli oggetti, che non cambiano la loro natura, ma le loro conseguenze. Prima o poi, il numero di questi cambiamenti modificano l'essenza dell'oggetto e lo spostano verso un nuovo stato qualitativo di shock. Questa transizione brusca può solo significare che la transizione avviene senza stati intermedi, ma non necessariamente subito. I processi rivoluzionari ed evolutivi si intrecciano, da essi nasce il processo di sviluppo e il sistema passa ad uno stato qualitativamente nuovo.
 
Utilizzando la legge della transizione dalla quantità alla qualità, risulta che siamo in grado di fare una stima di questa tensione, che è necessaria per realizzare il numero di cambiamenti cumulati e calcolare gli eventi futuri, più che probabili, per l'evoluzione e la rivoluzione.
 
La Rivoluzione Socialista
 
La rivoluzione socialista è un cambiamento rivoluzionario in campo politico ed economico. La riforma politica è l'avvento al potere di forze che saranno in grado di apportare più cambiamenti per la costruzione del socialismo. Questa forza è nota: è il proletariato, guidato da un partito proletario, armato con il marxismo-leninismo. Il potere deve essere in grado di realizzare il cambiamento attraverso l'instaurazione della dittatura del proletariato. Attraverso la trasformazione economica dei mezzi di produzione e delle risorse naturali nelle mani di tutto il popolo e ponendole sotto il controllo del governo rivoluzionario (dittatura del proletariato).
 
La rivoluzione può essere raggiunta solo attraverso l'azione della popolazione interessata, e che è in grado di realizzare la rivoluzione. Questa popolazione, sarà il proletariato, e alcuni strati semi-proletari che sono più interessati ad essa. La forza e l'effetto sulla situazione nel paese, è opera solo del proletariato. Di conseguenza, la forza motrice della rivoluzione socialista non può che essere il proletariato. Altrettanto importante è la partecipazione nella rivoluzione del semi-proletariato e della piccola borghesia. Molti dei suoi membri saranno tra i più interessati a causa della disoccupazione e della disperazione.
 
Per l'emergere di una situazione rivoluzionaria devono avvenire crescenti tensioni nella società fino ad un limite critico. In assenza di questo livello critico di polarizzazione di tutto, qualsiasi insurrezione potrebbe terminare nella sconfitta.
 
Prendere il potere e instaurare una dittatura del proletariato non è la stessa cosa. L'instaurazione della dittatura del proletariato, ha lo scopo di creare una struttura di controllo completo, in tutto il paese. Questa accettazione, è un codice inclusivo per l'azione rivoluzionaria. Vale a dire, la consapevolezza delle condizioni essenziali che devono essere sviluppate in leggi.
 
La storia umana mostra i processi della dittatura e della democrazia. La dittatura è il potere assoluto di un individuo o di un gruppo di persone per qualsiasi altro motivo precedente: per nascita, per classe, per il possesso del potere militare sulla situazione economica.
 
Quando la democrazia lascia il posto alla dittatura, ovviamente non sempre, si realizza mediante la dittatura di un gruppo all'interno del gruppo dominante nella democrazia, più o meno, e si utilizza di modo collettivo e equitativo nella presa delle decisioni. La democrazia all'interno di in una cerchia ristretta di persone che utilizzano questa democrazia, è la democrazia borghese dove gli interessi della comunità più ampia vengono schiacciati da questa piccola minoranza, che attraverso la democrazia si adorna di forma attraente per la maggior parte dei lavoratori. E deve essere schiacciante la sua forza d'attrazione perché la stragrande maggioranza, che sempre resisterà, accetti questa disuguaglianza economica e politica forzata.
 
Per sopprimere la dittatura della borghesia (chiamata democrazia) sono necessari due metodi di coercizione: quello economico (per la sua fame di potere) e quello di potere (con la potenza assunta in guardie di ogni tipo). La dittatura del proletariato (la democrazia proletaria) è, per la sua natura, quella che non ha bisogno di alcuna riduzione, perché è l'applicazione della democrazia della maggioranza contro la resistenza armata o la resistenza al cambiamento rivoluzionario economico.
 
La dittatura del proletariato è la democrazia per la maggioranza. Idealmente, la sconfitta della resistenza a questa dittatura consiste nella privazione delle attività attive e passive dei gruppi parassitari. Tutto il resto della popolazione esercita una repressione forzata di questi gruppi, che tiene conto non delle altre classi, ma della resistenza al cambiamento. Durante i cambiamenti rivoluzionari, la divisione di funzioni della forza motrice rivoluzionaria e le altre classi si estende e poi scompare, e così scompare la repressione. La differenza principale tra i due regimi (democrazia) è che la democrazia borghese, esiste solo perché forza la maggioranza, in linea di principio, senza poter far a meno di essa, mentre in quella proletaria, il soggetto rivoluzionario può prescindere da essa.
 
Il primo passo verso l'eliminazione della dittatura della borghesia possono essere misure per stabilire la validità delle elezioni. Ora, il risultato delle elezioni dipende da molti fattori, ma il principale, quello che decide, sono i fondi utilizzati. Questo allineamento della capacità finanziaria dei candidati può realizzarsi attraverso il divieto dell'uso dei loro propri fondi. Tutte le attività pre-elettorali saranno svolte solo da parte dello Stato. La fonte di reddito può essere una tassa speciale. Il principio del potere sulla produzione, nella scelta dei candidati, sono le soluzioni che si offrono nella dittatura borghese. La dittatura del proletariato ha la necessità di stabilire obiettivi più ampi e duraturi.
 
La Rivoluzione, è la componente naturale del processo di sviluppo e non può essere evitata. Le conseguenze della rivoluzione dipendono da dove si arriva e da come andrà. Pensiamo che sia inevitabile lo spargimento di sangue, nelle attuali condizioni del dominio borghese.
 
* Sezione "Avanti Comunisti!". Partito Comunista degli Operai di Russia - Partito Comunista Rivoluzionario. 
Traduzione dal Russo allo spagnolo di Nadia Klubníchkina. 
Tratto da: comstol.info/2012/11/obshhestvo/5205#ixzz2DZGn65h5
 
 

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