www.resistenze.org - pensiero resistente - dibattito teorico - 07-12-17 - n. 654

L'imperialismo: un'epoca di rivoluzione sociale (Prima parte)

Angel Chavez * | elmachete.mx
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

Maggio 2017

Articolo pubblicato sulla Rivista Teorica del PCM, El Machete, no.8, pp. 40-58.
L'imperialismo è la vigilia della rivoluzione sociale del proletariato. A partire dal 1917 se ne è avuta la conferma in tutto il mondo. Lenin

Parte prima

Parte seconda

L'epoca di rivoluzione sociale e le rivoluzioni proletarie

La contraddizione tra lo sviluppo delle forze produttive e i rapporti di produzione è accompagnata da altre contraddizioni che sono mediazioni per l'instaurarsi dell'accordo tra le relazioni sociali di produzione e lo sviluppo delle forze produttive. A riguardo Marx e Engels ne L'ideologia tedesca stabiliscono che:

"Questa contraddizione fra le forze produttive e la forma di relazioni, che come abbiamo visto si è già manifestata più volte nella storia fino ad oggi senza però comprometterne la base, dovette esplodere ogni volta in una rivoluzione, assumendo in pari tempo diverse forme accessorie, come totalità di collisioni, come collisioni di diverse classi, contraddizione della coscienza, lotta ideologica, ecc., lotta politica, ecc."[36]

Cioè, nell'epoca dell'imperialismo, attuale epoca di rivoluzione sociale, in cui viviamo, lo sviluppo delle contraddizioni di cui parlano Marx ed Engels, genera il cambiamento in vari aspetti della società.[37] Così poi, la conoscenza di queste contraddizioni è necessaria, in particolare la lotta di classe, dichiarata motore della storia per la trasformazione dell'antiquato modo di produzione e l'instaurazione del nuovo.

Allo stesso modo, la teoria leninista insiste sul fatto che non basta l'esistenza della contraddizione strutturale (forze produttive/relazioni di produzione) per la sparizione del capitalismo e ricalca l'importanza delle contraddizioni di classe e il lavoro comunista per potenziare e guidare la lotta di classe. Questo Lenin lo esprime parlando di fattori oggettivi e soggettivi per una rivoluzione sociale, mettendo quelli soggettivi nelle mani dei comunisti, il cui lavoro implica l'organizzazione e preparazione della classe operaia per la rivoluzione e la presa del potere.

Nell'imperialismo l'acuirsi della lotta di classe tra borghesi e proletari si esprime nel sorgere delle rivoluzioni proletarie. Queste rivoluzioni sono necessarie per il sorgimento del nuovo modo di produzione, prima di tutto perché il capitalismo, anche se si trova nella sua fase di decomposizione, non crollerà da sé, ma dovrà essere rovesciato; quindi, per mezzo di esse la classe operaia prende il potere dello Stato ed esercita la dittatura del proletariato, con la quale genera la soppressione della borghesia e le relazioni borghesi di produzione creandone di nuove in concordanza con lo sviluppo delle forze produttive, ossia, le relazioni di produzione socialiste.

Quindi, la lotta di classe e le rivoluzioni proletarie sono mediazioni imprescindibili per l'adeguamento tra le forze produttive e le relazioni di produzione. La prima di queste rivoluzioni fu quella dell'ottobre del 1917, con la quale si apre il ciclo di rivoluzioni proletarie e il cui trionfo rappresenta la prima esperienza di costruzione socialista nell'attuale epoca di rivoluzione sociale.

Nella lotta di classe Lenin contempla non solo la lotta politica contro elementi borghesi, ma anche contro posizioni politiche opportuniste che si fanno passare per rivoluzionarie. A tale lotta assegna una grande importanza, poiché da questa dipende la distruzione del capitalismo o che si ritardi la trasformazione rivoluzionaria, estendendo l'agonia, il che significa l'imperialismo. Questo è visibile nella seguente citazione:

"i rapporti di economia privata e di proprietà privata formano un involucro non più corrispondente al contenuto, involucro che deve andare inevitabilmente in putrefazione qualora ne venga ostacolata artificialmente l'eliminazione, e in stato di putrefazione potrà magari durare per un tempo relativamente lungo (nella peggiore ipotesi, nella ipotesi che per la guarigione... del bubbone opportunistico occorra molto tempo!), ma infine sarà fatalmente eliminato."[38]

Non si deve confondere una rivoluzione politica sociale con l'epoca di rivoluzione sociale. Parlare di epoca di rivoluzione sociale implica un periodo di tempo relativamente lungo, nel quale si devono compiere distinte rivoluzioni politico-sociali,[39] che nella nostra epoca acquisiscono la caratteristica di essere rivoluzioni proletarie. Per questo non si può dedurre dalla controrivoluzione che ha fatto sparire l'URSS, che il socialismo è irrealizzabile. Questo è solo un regresso parziale all'interno dell'epoca di rivoluzione sociale in cui viviamo.

Dal processo di costruzione socialista dell'URSS abbiamo ottenuto insegnamenti, uno dei quali di carattere politico è che la violenza rivoluzionaria non deve esser usata solo per la presa del potere, ma che bisogna continuare ad esercitarla durante la dittatura del proletariato poiché nelle epoche di transizione le contraddizioni si acutizzano. Cioè, la lotta del vecchio contro il nuovo si fa più violenta quanto più avanza l'instaurazione del nuovo. A riguardo ricordiamo la tesi di Stalin sull'acutizzazione della lotta di classe durante il socialismo e l'esistenza della dittatura del proletariato.[40]

Conclusioni

In questo testo abbiamo potuto apprezzare la forma in cui Lenin riprende la teoria marxista per sviluppare in L'imperialismo, fase suprema del capitalismo la dimostrazione che l'imperialismo è la fase ultima del capitalismo nella misura in cui le forze produttive sviluppate non sono più compatibili con le relazioni borghesi di produzione e si apre l'epoca di rivoluzione sociale che media tra il capitalismo e il socialismo-comunismo.

Così come la fase imperialista del capitalismo inaugura l'epoca di rivoluzione sociale, la Grande Rivoluzione Socialista d'Ottobre è la prima di questa epoca, inaugurando così il ciclo di rivoluzioni proletarie. Il trionfo della contro-rivoluzione nell'URSS è in realtà la sconfitta di un'esperienza di costruzione socialista e non la sconfitta del socialismo, è un regresso nell'implementazione delle nuove relazioni sociali di produzione, fenomeno che si presentò nel processo di consolidamento dei passati modi di produzione; pertanto, non dimostra l'impossibilità del socialismo.

E' necessario conoscere il funzionamento concreto della dinamica imperialista, non solo perché dimostra che siamo di fronte al capitalismo in decomposizione, ma anche per la pratica politica, poiché conoscere le contraddizioni interimperialiste permetterà al movimento comunista di sfruttarle in favore dell'avanzata del socialismo, così come fecero i bolscevichi. Lo studio dell'esperienza di costruzione socialista nell'URSS è necessario nella misura in cui porta insegnamenti alle future rivoluzioni proletarie, per la costruzione del socialismo e l'implementazione delle nuove relazioni di produzione (come sono la pianificazione economica, la scomparsa del mercato, la socializzazione della produzione, ecc.).

In altre parole, compagni, viviamo nell'epoca dell'imperialismo e delle rivoluzioni proletarie e per i Partiti comunisti è necessario lo studio della dinamica dell'imperialismo e dell'assimilazione dell'esperienza della costruzione socialista durante il XX secolo, questo per poter esercitare il nostro compito di motore del cambiamento rivoluzionario.

*) Responsabile della Commissione Ideologia del CC del Partito Comunista del Messico (PCM)

Bibliografia:
Lenin, L'imperialismo, fase suprema del capitalismo.
Lenin, L'imperialismo e gli imperialisti.
Lenin, Che cosa sono gli "amici del popolo" e come lottano contro i socialdemocratici
Marx e Engels, L'ideologia tedesca.
Marx e Engels, Opere scelte
Marx e Engels, Il manifesto del Partito Comunista
Marx e Engels, Grundisse. Lineamenti per la critica dell'economia politica 1857-1858
Marx, Il Capitale. Critica dell'economia politica
Stalin, Questioni del leninismo


Note:

[36] Marx e Engels, Ideologia tedesca

[37] Ad esempio le contraddizioni interimperialiste, le crisi economiche e la lotta di classe. Durante un'epoca di rivoluzione sociale non solo si trova in crisi il marcio modo di produzione, ma anche, come riflesso della base materiale, i fenomeni culturali e sociali che appartengono alla sovrastruttura patiscono cambiamenti e contraddizioni determinati da fattori economici e politici.

[38] Lenin, L'Imperialismo fase suprema del capitalismo. Ed. Rinascita, Roma 1948, p. 118

[39] Consideriamo che la borghesia come classe ascendente fece tra i secoli XVI-XVIII molteplici rivoluzioni fino a riuscire a conquistare il potere politico.

[40] Vedi J. Stalin Della deviazione di destra nel Partito Comunista (bolscevico) dell'Unione Sovietica (Dal discorso all'Assemblea plenaria del Comitato Centrale del Partito Comunista (bolscevico) dell'U.R.S.S. nell'aprile 1929), in Questioni del Leninismo, Opere Scelte, ed. Movimento studentesco, Milano, 1973, in cui menziona: "E che cosa rappresenta la resistenza degli elementi capitalistici della città e della campagna all'offensiva del socialismo? E' un nuovo raggruppamento delle forze dei nemici di classe del proletariato, che ha per scopo di difendere il vecchio contro il nuovo. Non è difficile capire che queste circostanze non possono non provocare un inasprimento della lotta di classe. Ma per spezzare la resistenza dei nemici di classe e sgombrare la via al progredire del socialismo, bisogna, oltre a tutto il resto, temprare meglio tutte le nostre organizzazioni, epurarle dalla burocrazia, migliorare i loro quadri e mobilitare le masse di milioni di operai e gli strati lavoratori della campagna contro gli elementi capitalistici della campagna e della città". Vedi anche Del pericolo di destra nel PCUS(b), 19 Ottobre 1928, 155 Stalin, Opere Complete, vol. 11, Edizioni Nuova Unità, Roma, 1973


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