www.resistenze.org - pensiero resistente - dibattito teorico - 14-05-18 - n. 672

La teoria marxista come fattore nella formazione dei processi socio-politici in Grecia

Partito Comunista di Grecia (KKE) |  kke.gr
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

11/05/2018

Conferenza internazionale su "Il Capitale" di Karl Marx e il suo impatto sullo sviluppo del mondo. Mosca, 11 - 12 maggio 2018

Alcune conclusioni tratte dall'azione del KKE

L'opera centrale del marxismo, "Il Capitale" è il fondamento, il pilastro di una visione radicalmente nuova del mondo - il materialismo dialettico - che, assimilato lo scibile delle conquiste intellettuali, ha mandato in frantumi le precedenti  interpretazioni del mondo, creando i presupposti teorici che rendono il cambiamento non solo opportuno ma anche realistico.

Il corso dello sviluppo mondiale dopo la comparsa del marxismo, attorno al nucleo de "Il Capitale" e, soprattutto, dopo la conquista del potere da parte del proletariato rivoluzionario, è noto in termini generali.

La questione ha una dimensione globale, ma crediamo che sarebbe interessante illustrare un resoconto conciso delle condizioni specifiche connesse alla comparsa e allo sviluppo dell'impatto del marxismo in un paese specifico, in modo da comprovare le conclusioni di carattere generale.

Cercherò di delineare le condizioni per la realizzazione di questo processo in Grecia, quelle particolarità che hanno caratterizzato e segnato lo sviluppo dei processi socio-politici dal punto di vista degli interessi della classe operaia. Infine, farò riferimento a certe leggi comuni, la cui esistenza crediamo, sia confermata nell'esempio della Grecia.

Nel novembre di quest'anno celebreremo il 100° anniversario del KKE. Il nostro Partito fu fondato in seguito alla fusione delle organizzazioni socialiste che già operavano in Grecia sotto l'influenza decisiva della Rivoluzione d'Ottobre. Nell'ultimo quarto del XIX secolo si erano già verificate manifestazioni sporadiche di propaganda socialista e scontri di classe di operai e contadini poveri.

A seguito di una serie di cause che non presenteremo qui, la Grecia, al momento della fondazione del Partito comunista era un paese caratterizzato da una significativa produzione agricola, con una crescita industriale ancora debole e la forte sopravvivenza delle precedenti formazioni socio-economiche. Solo dopo le guerre balcaniche del 1912-1913, il capitalismo greco ha creato un sufficiente mercato nazionale, mentre il paese ha acquisito i suoi confini moderni solo nel 1948. Durante questo periodo, sebbene non senza problemi, continuò il processo di sviluppo di una base industriale con una posizione determinante dell'industria navale. La Grecia fu un regno fino al 1974 e fino agli anni '80 scontò un problema linguistico. Tutt'oggi continua a non esserci separazione tra chiesa e stato.

La sconfitta militare della borghesia avventuriera in Asia Minore nel 1922 e l'arrivo di oltre 1 milione di rifugiati, hanno notevolmente contribuito a modellare gli sviluppi durante i primi due decenni di azione del Partito.

I comunisti della Grecia presero una posizione molto chiara contro la guerra imperialista e l'Intesa, elaborando le loro analisi sulla questione della terra, sulla separazione tra chiesa e stato, sui diritti delle donne e dei bambini, sulla questione linguistica. E tutto ciò alla luce della loro chiara posizione sulla risoluzione rivoluzionaria della contraddizione fondamentale di ogni società capitalista: quella tra lavoro e capitale.

Nel contesto delle due dittature (1936-1940 e 1967-1974), dell'occupazione straniera (1941-1944) e della guerra civile (1946-1949), il partito fu costretto ad agire illegalmente o in condizioni di semi-illegalità per oltre 40 anni.

I riferimenti sopraccitati non sono una descrizione del corso storico dello stato greco moderno, ma consentono di evidenziare gli ostacoli e l'ambiente entro cui doveva farsi strada la visione rivoluzionaria del mondo.

In questo contesto, è stata impostata la linea di azione del Partito, non sempre facilmente e non senza occasionali passi indietro, nei tre ambiti: economico, politico e ideologico, con alcune conquiste più o meno grandi, come dimostra la reazione della classe dominante che quasi fin da subito ha perseguitato i comunisti senza pietà.

In queste condizioni, e specialmente dopo che il Partito confluì nel Comintern nel 1924 e con la sua progressiva bolscevizzazione, intraprese un percorso eroico durante il quale in migliaia perirono o furono vittime di persecuzioni di ogni tipo.

Insieme alla lotta economica quotidiana per sopravvivere, venne condotta una ostinata battaglia ideologica in tutte le sue forme, non solo contro le teorie borghesi e l'oscurantismo della chiesa, ma anche contro l'aperta manifestazione del fascismo, così come contro i tentativi di revisione del marxismo da parte delle diverse correnti opportuniste del periodo.

Il KKE, nel suo corso di 100 anni, è stato ed è un laboratorio unico per l'educazione popolare. Fin dai primi anni della sua azione, prese in carico il lavoro di traduzione e pubblicazione delle opere classiche del marxismo-leninismo. I circoli marxisti entrarono in attività. Già a partire dagli anni '20, furono fatti sforzi significativi per diffondere le opere classiche sotto forma di opuscoli a puntate e nella rivista "Biblioteca marxista".

Nel dicembre del 1944, mentre la battaglia di Atene infuriava contro l'intervento degli imperialisti britannici e dei loro alleati locali, vale a dire i rappresentanti della classe borghese nazionale, la Scuola di Partito della Federazione di Atene (POA, Organizzazione del Partito di Atene) non interruppe il suo impegno e i suoi studenti finita la lezione, andavano fuori in battaglia. Durante il periodo della guerra civile, nelle montagne della Grecia liberata, fu creato un vasto movimento culturale educativo. I militanti, uomini e donne dell'Esercito Democratico, insieme all'arte della guerra, hanno imparato a leggere e scrivere, hanno partecipato a rappresentazioni teatrali e si sono avvicinati alla letteratura.

Dopo la sconfitta, l'esilio e la reclusione organizzarono le "Università di pietra" sotto il naso delle guardie, dove uomini e donne in esilio e in carcere hanno potuto frequentare un ampio programma di lezioni, adattato ai loro bisogni: scrittura, lettura, anche matematica, filosofia e lingue straniere.

Coloro che si rifugiarono nell'URSS e nelle Repubbliche popolari hanno avuto, per la prima volta nella loro vita, la possibilità di ricevere un'istruzione e una specializzazione di alto livello. La presenza di una vasta parte di forze del Partito nei paesi socialisti ha aiutato l'intensificazione del lavoro di traduzione e pubblicazione. Così, con decisione del PB del 28 dicembre 1951, furono iniziate le prime traduzioni complete di "Il Capitale" e delle "Opere scelte di Marx ed Engels", nonché le "Opere complete" di Lenin e Stalin. Allo stesso tempo, i libri scolastici per tutti i livelli educativi sono stati riscritti e pubblicati dove i bambini dei rifugiati politici frequentavano la scuola. Negli anni '50 iniziò la scrittura intensiva, la traduzione e la pubblicazione di opere letterarie. L'insieme di questa produzione è stata diretta in vari modi in Grecia, contribuendo al sostegno dei militanti e al progresso popolare.

Nel periodo tra le due guerre, ma anche dopo la seconda guerra mondiale, non sarebbe esagerato affermare che i migliori rappresentanti del mondo della scienza e dell'arte erano membri del Partito o persone che vi collaboravano. Non a caso il nostro paese vanta cinque premi Lenin.

Tuttavia, la lotta eroica e le conquiste intellettuali non completano il quadro.

Le contraddizioni nella società greca e le elaborazioni del movimento comunista internazionale hanno portato il KKE ad accettare, per molti decenni, la logica delle fasi del processo rivoluzionario; una logica, che in nome dei ritardi nello sviluppo economico e politico era ritenuta necessaria nei paesi del capitalismo, e che comportava l'alleanza della classe operaia con sezioni della classe borghese per favorire lo sviluppo delle forze produttive e la conquista e il mantenimento dei diritti democratici borghesi come prerequisito necessario per la maturazione delle precondizioni materiali per la rivoluzione socialista.

Per quanto comprendiamo la preoccupazione dei nostri compagni più anziani per un popolo che ha sofferto di persecuzioni, esilio e povertà, oggi non possiamo accettare e attuare tale politica.

Pertanto, la prima conclusione che possiamo trarre da una valutazione degli sviluppi e dei processi sociopolitici in Grecia è che nell'era del capitalismo monopolistico il compito del partito è preparare la rivoluzione socialista determinando le relative tattiche appropriate.

La seconda conclusione, consequenziale alla precedente, è che le leggi generali degli sviluppi sociali prevalgono su quelle specifiche. Queste leggi sono pienamente rivelate nelle opere classiche del marxismo, specialmente ne "Il Capitale".

Ogni volta che queste leggi venivano ignorate o si tentava di "correggerle", il risultato era sempre lo stesso: la sconfitta. Ciò è dimostrato dalla valutazione errata delle condizioni oggettive in Grecia durante e alla fine della guerra e, di conseguenza, dall'errata linea politica seguita dal nostro Partito che non ha tentato il rovesciamento del potere capitalista. Altro esempio è dolorosamente testimoniato dal rovesciamento del socialismo nell'URSS e nelle altre Repubbliche popolari e socialiste.

La terza conclusione riguarda la relazione del partito stesso con la teoria. Ogni teoria, inclusa la teoria rivoluzionaria, rimane appannaggio della classe dirigente borghese fintanto che non venga diffusa ampiamente tra il proletariato. Questo, per non dirla con molta eleganza, è stato confermato nel lungo periodo durante l'ascesa del nazismo in Germania, e trova conferma anche oggi nei fenomeni di manipolazione delle esplosioni spontanee di indignazione da parte degli strati della popolazione impoveriti a causa della crisi capitalistica.

Il Partito è chiamato a risolvere positivamente la contraddizione tra teoria e pratica, saldando il mondo teorico con l'azione in un'unica forza in grado di liberare l'umanità dal sistema di sfruttamento. Solo in questo modo, un intellettuale può affrancarsi dalla limitazione imposta dal suo ufficio, intraprendendo l'azione e dimostrando la teoria nella pratica, e il proletariato acquisire e sviluppare la sua conoscenza attraverso la generalizzazione dell'esito della sua attività.

Insistiamo sul ruolo del Partito Comunista, cioè il partito leninista di un nuovo tipo, perché siamo convinti che la sua creazione è il prodotto più importante della teoria marxista, un fattore determinante per l'evoluzione del mondo moderno nella misura in cui il Partito è l'unica forza sociale che ha la capacità di mobilitare e organizzare la classe operaia, il soggetto sociale chiamato a cambiare il mondo.

Se il Partito è assente o non è in grado di guidare questo processo, allora può accadere che coloro che operano nello spazio del confronto politico, del dibattito teorico, soprattutto nel mondo accademico, tenderanno a dire: "Il marxismo ha dimostrato che è teoria della liberazione", "quindi" ogni "teoria della liberazione" è "marxismo" e deve essere adottato dall'avanguardia. Questa confusione involontaria riguarda anche certi intellettuali che hanno iniziato a vedere il Partito come un ostacolo alla liberazione. A queste versioni del marxismo e dei loro rappresentanti rispondiamo: "Anche se Marx non fosse, per sua stessa dichiarazione, un marxista, era certamente un comunista, cioè un militante sociale organizzato nel Partito".

In sintesi, possiamo confermare e articolare una serie di cambiamenti nello sviluppo mondiale e in ciascun paese singolarmente, che possono essere attribuiti all'emergere della visione rivoluzionaria del mondo del marxismo-leninismo:

- La creazione del Partito di nuovo tipo che organizza e orienta la lotta della classe operaia per il proprio potere.
- L'introduzione della visione rivoluzionaria del mondo nella classe oppressa e la sconfitta del monopolio borghese sulla conoscenza.
- La preparazione dell'avanguardia, in modo che nelle condizioni di una situazione rivoluzionaria sia in grado di assolvere al compito di prendere il potere.
- La conoscenza delle leggi fondamentali della costruzione socialista, al fine di evitare errori che in passato hanno portato alla sconfitta del movimento comunista internazionale.

In Grecia, dove la popolazione sta affrontando una crisi prolungata da otto anni per la sovra-accumulazione di capitale, testimoniamo l'esistenza di un governo che fondamentalmente è guidato da un partito socialdemocratico - SYRIZA - il quale cerca di mascherare le sue politiche antipopolari invocando le origini di sinistra di molti dei suoi leader. Questo partito, emerso dalla graduale mutazione socialdemocratica di un gruppo dirigente che si separò dal KKE nel 1968 e nel 1991, attua una dura politica antipopolare con una coerenza implacabile: la politica dei cosiddetti memorandum, prevalsa in Grecia, il cui unico obiettivo è la tutela e il potenziamento del ruolo del capitale monopolistico greco nella sua lotta contro il popolo greco e la sua competizione con il capitale di altri paesi e centri imperialisti.

Oggi il nostro partito, valutando in modo autocritico il suo corso di 100 anni e proseguendo la sua ricerca sulle cause del rovesciamento del sistema socialista, studia le leggi della manifestazione ed esarcebazione della contraddizione di fondo del capitalismo nella sua fase monopolistica e di rivalità imperialiste, che determinano l'arena politica e militare in cui la lotta di classe è condotta nel mondo contemporaneo.

Il nostro dovere, e questo è fermamente radicato nella nostra teoria, è studiare, illuminare il popolo del nostro paese e prepararlo al contrattacco contro la barbarie imperialista. Così, il lavoro dei classici, la visione rivoluzionaria del mondo viene trasformata da un oggetto accademico "riconosciuto", "facilmente assimilato" in un fattore dello sviluppo dei processi socio-politici nel nostro paese e a livello internazionale.

* ) Giorgos Magganas , rappresentante del Comitato ideologico del CC del KKE


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