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Karl Marx, nostro maestro, il comunismo nostro cammino e obiettivo

Pável Blanco Cabrera * | elmachete.mx
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

24/05/2018

Il 5 maggio 1818 nasceva a Treviri, Germania, Karl Marx, che fin da giovane si è legato alla lotta rivoluzionaria del proletariato, causa alla quale ha dedicato la vita. La sua eredità è raccolta dal Partito Comunista del Messico, impegnato ad apprendere dalla sua analisi, dal suo esempio e dalla sua condotta. Negli ultimi anni c'è da parte nostra un approfondimento maggiore della sua opera, inclusi quegli aspetti che generano polemica nel movimento comunista latinoamericano.

Dopo che nel 1994 iniziò il processo di riorganizzazione del partito, nel 1998 ci impegnammo in una giornata ideologica nazionale per il centocinquantenario della pubblicazione de Il Manifesto del Partito comunista, con una iniziativa propria nella Sala Lenin dell'ex Istituto Messico-URSS (dopo Messico-Russia) e una unitaria con varie organizzazioni al Zocalo della Città del Messico. Poco a poco, e con grandi sforzi, stiamo rieditando i suoi principali lavori per la divulgazione e la formazione della nuova generazione di comunisti, accrescendo qualitativamente l'Edizione Rivoluzione e la sua Collezione Marxista. Soprattutto abbiamo un maggiore legame alla sua opera teorica e pratica politica definendo, difendendo e sviluppando le caratteristiche dell'identità comunista che ci connota come forza rivoluzionaria, di classe e internazionalista, avanguardia dei cambiamenti necessari per il socialismo-comunismo.

Marx, il marxismo, il marxismo-leninismo, sono il fondamento teorico dell'azione rivoluzionaria della classe operaia, del partito comunista. Rendergli omaggio nel bicentenario della sua nascita non è un evento straordinario ma una conseguenza chiara della ferma adesione alle sue idee.

Una vita esemplare

La vita di Marx, coerente con le sue posizioni filosofiche e politiche implicò la rinuncia ad una vita comoda e senza sofferenze che la sua origine di classe e la sua grande intelligenza gli avrebbero assicurato.  Al contrario ha attraversato il cammino della lotta con le sue conseguenza: la persecuzione, l'esilio, la povertà, la morte di un figlio, la "cospirazione del silenzio" contro la sua produzione teorica. Marx potè contare sempre sulla solidarietà di Engels.

Evidenziamo l'indissolubile legame tra teoria e pratica, tra ciò che si pensa e si fa, con cui Marx e Engels si sforzarono in tutte le circostanze per tanto avverse che fossero; così come fu la condotta di Lenin, e di ogni professionista della rivoluzione, che in definitiva contrasta e si scontra con i "marxisti del mondo accademico" e con tutti coloro che oggi vivono del prestigio di Marx, deformando, mutilando e negando gli aspetti essenziali del marxismo.

Il marxista, il marxista-leninista, il comunista deve assumere i principi, le posizioni e le conseguenze, come Karl Marx. Il suo lavoro nella Gazzetta Renana, le sue critiche allo Stato e alla borghesia affrontarono la censura e la chiusura di questo giornale democratico-rivoluzionario. Affrontando il suo primo esilio a Parigi, non cessò la sua attività, né teorica, né politica. Per la sua collaborazione con Gli Annali Franco-Tedeschi, per l'agitazione tra le associazioni operaie e per la persecuzione tedesca, Marx ricevette un ultimatum dal governo francese per abbandonare Parigi in breve tempo, con la sua famiglia. Così andò a Bruxelles e dopo a Londra. Agì sempre con lealtà alle sue idee comuniste, senza cedere. Questo è l'esempio dei militanti comunisti, distinti dai "marxisti del mondo accademico" che rinunciano ai principi rivoluzionari per la loro comoda vita, le borse di studio, le loro pubblicazioni nelle prestigiose case editrici.

Si sta tentando di circoscrivere Marx al mondo accademico: mutilando la sua opera, recidendo la sua natura di classe, occultando il partitismo nella filosofia, la critica scientifica all'economia capitalista da cui consegue il rovesciamento dell'attuale modo di produzione e la costruzione comunista, il suo carattere politico militante. Si vuole convertirlo in uno dei tanti della teoria critica, opzione ideologica della piccola borghesia: Marx contro Engels, Marx contro Lenin, Marx contro Marx, senza rispetto, senza vergogna. Estrapolano arbitrarie selezioni del corpo teorico marxista. Vogliono un Marx inoffensivo, ma questo è impossibile.
 
Marx è stato un uomo di partito. La sua opera teorica e ideologica non aveva il proposito di acquisire titoli, borse di studio, ma di illuminare il cammino per l'azione politica della classe operaia. E' un militante della Lega dei Giusti che con il suo contributo si trasforma in Lega dei comunisti, parte dell'Associazione Internazionale dei Lavoratori. A partire dalla sua collaborazione nella Gazzetta Renana, a 24 anni, appena conclusi gli studi, Marx dedicò tutto il suo lavoro intellettuale e pratico agli obiettivi rivoluzionari della classe operaia. Il suo lavoro fu intenso: l'elaborazione sulla nuova concezione del mondo, sulla Rivoluzione del 1848, sulla Comune di Parigi, i dibattiti con Proudhon, Bakunin, sulle nuove scoperte di Darwin, Morgan, con intervalli per il lavoro di investigazione, astrazione ed elaborazione politica. Le sue opere sono scientifiche, passano da varie bozze, prima di esser presentate a un pubblico definito: la classe operaia. Marx non pensava alla sola soddisfazione degli editori e non seguiva le tendenze del mercato o le mode accademiche, il suo obiettivo era elevare la coscienza di classe e proprio per questo confliggeva spesso con la cecità degli editori.

Abbiamo un grande dovere come comunisti sul fronte ideologico: pubblicare e diffondere la teoria marxista, svilupparla coerentemente con l'aspirazione del nostro Maestro: la Rivoluzione Socialista.

La concezione materialista della storia

Il materialismo dialettico, il materialismo storico, l'economia politica e il socialismo scientifico sono il frutto del marxismo. Sono le armi della Rivoluzione, le "armi della critica" che precedono la "critica delle armi".

Lenin spiega molto bene quali sono le fonti e le parti integranti della visione del mondo proletaria che espone per la prima volta il Prometeo di Treviri e il suo caro compagno Engels.

Si produsse non solo uno sviluppo, ma una rivoluzione nella filosofia, risultato degli studi e progressi precedenti nella corrente materialista e nella corrente dialettica. Non solo si rafforzò la corrente materialista nel suo antagonismo con l'idealismo, ma combinandolo con la dialettica, che soprattutto Hegel arricchì, per la prima volta irrompe un pensiero filosofico completo, disposto a interpretare il mondo e trasformarlo; adesso non c'è una visione parziale del mondo, esclusivamente contemplativa, al margine dei problemi dell'umanità, elitaria e espressione delle classi dominanti, ma la visione del mondo che sorge dalla materialità del mondo, dal suo costante movimento, dalla sua spirale ascendente, che analizza i fenomeni concatenati, svelandone l'essenza, sia nella natura che nella storia dell'umanità.

La lotta di classe come motore della storia, la divisione della società in classi, la nascita delle classi sociali, come risultato dello sviluppo economico e delle forze produttive. I distinti modi di produzione, la spiegazione scientifica al posto della spiegazione irrazionale.

Né la comunità primitiva, né lo schiavismo, né il feudalesimo furono eterni. Nemmeno il capitalismo lo sarà. Ogni modo di produzione è stato superato. L'umanità spera in qualcosa di migliore con la fine del capitalismo, con l'arrivo del nuovo. Ma attenzione, c'è una grande avvertenza nel Manifesto del Partito Comunista: quando il nuovo non si sovrappone al vecchio, può sopravvenire il naufragio, la barbarie. Il modo di produzione capitalista già ha esaurito la sua potenzialità e ha acquisito una logica distruttiva nell'interesse del profitto che devasta la natura, depredandola, annichilendo specie, alterando il clima, con guerre e terrificanti armi che minacciano l'esistenza degli uomini e del pianeta stesso.

Marx e Engels spiegano inoltre la genesi e formazione dello Stato, il suo ruolo come strumento della classe dominante, il ruolo delle masse nelle rivoluzioni sociali frantumando la teoria degli eroi, dei salvatori.

Spiegano l'alienazione, il ruolo della cultura e dell'ideologia, il ruolo della coscienza di classe. Spiegano l'organizzazione di una società determinata, la sua struttura e sovrastruttura. Non c'è dubbio, tutta una rivoluzione nel pensiero che anticipa una nuova rivoluzione, con i suoi protagonisti, i suoi obiettivi, le sue mete, che per la prima volta non sostituirà una classe dominante con un'altra, ma che mettendosi alle spalle la preistoria umana aprirà le porte della sua definitiva emancipazione.

E' monumentale l'opera di Karl Marx e Friedrich Engels, ma in base alla concezione che essi stessi ci insegnarono, questo è stato possibile perché esisteva già una base precedente, un insieme di conoscenze umane, che come lo stesso Marx spiegava, consentivano di vedere lontano perché sulle spalle di giganti. L'opera di Marx, ovviamente, copre fin dove la sua vita è giunta. Il capitalismo della libera concorrenza si trasformò in capitalismo dei monopoli, l'imperialismo, nel quale per la prima volta si ebbero guerre generalizzate per la spartizione dei mercati e dei territori, si verificarono uno sviluppo ulteriore dell'industria, della tecnologia con nuovi fenomeni sociali, e conseguentemente vi fu la necessità dello sviluppo del marxismo, cosa che fece Vladimir Ilich Lenin. Il marxismo-leninismo è il marxismo della nostra epoca.

Lenin portò avanti l'arricchimento della teoria marxista in primo luogo affrontando coloro che cercavano di deformarla. Il travisamento è una delle manifestazioni dell'attacco all'ideologia proletaria e nasce dai cavalli di Troia o da rinnegati nelle file militanti. Così ad esempio dobbiamo vigilare sulla proposta di qualcuno che era militante del PCM e oggi come "innovazione" propone di sostituire il concetto marxista-leninista con quello del "pensiero rivoluzionario", confondendo il marxismo con il pensiero critico, l'apostasia con l'appoggio acritico al progressismo, ai BRICS, al bolivarismo e la rinuncia alla Rivoluzione, seguendo López Obrador.

Il marxismo contemporaneo, il marxismo-leninismo, è al centro dell'attacco di tutta l'ideologia borghese reazionaria e di tutte le correnti piccolo-borghesi.

I becchini del capitalismo

Il marxismo è la posizione teorica e politica della classe operaia. La classe operaia, il proletariato moderno, è il risultato dello sviluppo del capitalismo, il suo "prodotto più genuino". Il suo posto nel processo produttivo è fondamentale per il profitto dei capitalisti. La forza lavoro è l'unica merce che genera valore, possiede la singolare proprietà di esser fonte di valore. Il plusvalore è la base del capitalismo. Sono gli operai che possono seppellire il capitalismo, a condizione di acquisire coscienza e organizzarsi/unirsi, assumere il loro obiettivo storico, il comunismo.

In questo tema Marx fu chiaro e non c'è spazio per doppie interpretazioni. Ci sono molti giocolieri che dicendo di sottoscriverlo finiscono per dire che ci sono nuovi soggetti, che la classe operaia si è ridotta, che non ci sono fabbriche né città industriali, che c'è la delocalizzazione/ricollocazione dell'industria. Così sfilano studenti, femministe, ambientalisti, minoranze etniche e movimenti, che non intendono porre fine al capitale ma si integrano nei meccanismi di dominazione.

La classe operaia realizza i suoi obiettivi organizzata nel partito comunista, che è la sua parte più avanzata, la sua avanguardia, portatrice del suo programma e dei suoi obiettivi, della sua strategia e della sua tattica.

L'internazionalismo proletario

La classe operaia unirà la propria forza, nel suo paese e internazionalmente. Il capitale non ha patria e la forza del lavoro è internazionale; ci riferiamo alla solidarietà che deve esistere tra le lotte operaie in antagonismo al capitale, indipendentemente dal paese dove hanno luogo, soprattutto nell'epoca dell'imperialismo. Inoltre, ci riferiamo alla necessità di una strategia unificata per fronteggiare il capitalismo, attuale dovere dei partiti comunisti e operai. La Lega dei Comunisti, l'AIT-Prima Internazionale, la II Internazionale e soprattutto la III Internazionale hanno dimostrato che compiere questo passo permette una lotta di maggiore efficacia.

Verso il suo VI Congresso il PCM definirà chiaramente questa prospettiva, come una delle sue priorità nel seno del movimento comunista internazionale: lavorare insieme con i partiti comunisti che condividono questa visione dell'elaborazione di una strategia rivoluzionaria unificata. Così siamo leali a Marx e Engels, a Lenin, innalzando la bandiera rossa dell'internazionalismo proletario.

Marx e l'America Latina

La verità è che dopo che la III Internazionale ha cessato le sue attività, vari partiti comunisti hanno ceduto su alcuni aspetti alle pressioni ideologiche del nemico. Il populismo fu uno degli elementi di maggior penetrazione nel nostro paese e regione, a causa del ruolo della borghesia nella lotta indipendentista del XIX secolo. Tra i comunisti e marxisti del Messico furono integrati come parte della base ideologica elementi nazional-populisti che riducono l'ideologia proletaria e politicamente inducono all'assoggettamento a settori della borghesia. Naturalmente in un certo periodo della storia la borghesia svolge un ruolo rivoluzionario, questo il marxismo lo riconosce, ma dopo si trasforma nel suo contrario, poiché da partigiano della sovversione dell'ordine stabilito (il feudalesimo) si trasforma in difensore dell'ordine sociale (il capitalismo).

Marx fu un critico di Bolivar, con ragioni ponderate. Le argomentazioni contro Marx, da parte di quadri dei partiti comunisti non sono sostenibili poiché alludono al fatto che Marx scrisse senza conoscenza o per ottenere risorse per la sopravvivenza. Entrambi gli argomenti non trovano posto nella vita di Marx, caratterizzata dal suo rigore, tanto da misurare più volte il tessuto prima di tagliarlo, come dimostrano le diverse bozze, i manoscritti modificati più volte prima di esser pubblicati, l'esistenza di un metodo per l'investigazione, l'elaborazione e la produzione della teoria, ma anche perché mai Marx cambiò una sola posizione per un piatto di lenticchie, e sottolineiamo ancora una volta che la penuria che egli e la sua famiglia patirono, furono conseguenza della strenua lotta contro il capitalismo e per il comunismo. Vista l'insufficienza di tali argomenti l'opinione di Marx ci fornisce elementi per la riflessione sulla tendenza a mescolare le idee marxiste-leniniste con le idee indipendentiste, che ha segnato il programma e l'ideologia di vari partiti della regione per vari decenni, e il nostro partito per più di mezzo secolo. Quella ideologia poneva la via nazionale al socialismo, nel nostro caso la via messicana al socialismo, dalla quale ci siamo smarcati nel IV Congresso del PCM nel 2010-2011. Alcuni partiti chiamano questo assunto teorico-politico questione nazionale, basandosi sulle specificità e particolarità, che non dobbiamo disconoscere, ma il problema arriva quando queste specificità e particolarità finiscono per prevalere sulle regole e le leggi generali della lotta di classe e del processo rivoluzionario. Così viene posto il tema programmatico dell'indipendenza e della sovranità nazionale come quello fondamentale, scalzando l'antagonismo tra capitale e lavoro, in qualche caso addirittura dimenticandolo.

La storia del movimento operaio e del movimento comunista internazionale si trasformano così in un elemento accessorio, decorativo delle idee nazionaliste e populiste, si degrada di fatto l'ideologia marxista-leninista e si colpisce il programma, la strategia e la tattica della classe operaia nella lotta contemporanea.

Naturalmente abbiamo il massimo rispetto per le lotte popolari, per questo ciclo del diciannovesimo secolo iniziato ad Haiti che contro il colonialismo portò all'insurrezione i popoli di tutta l'America. Furono i popoli quelli che sconfissero politicamente e militarmente 300 anni di colonialismo spagnolo pregni delle idee rivoluzionarie della borghesia. La domanda è se queste idee hanno validità contemporanea o è una retorica senza contenuto rivoluzionario per l'azione politica del nostro tempo.

Nel PCM iniziamo la riflessione, su premesse irrinunciabili. La prima è l'attualità della questione dirimente posta da Lenin: o ideologia borghese o ideologia socialista, che ci porta ad ancorarci senza concessioni al criterio di classe.

La cosiddetta questione nazionale nell'epoca dell'imperialismo ha prospettive nel potere operaio e la costruzione socialista, così come ci insegna la Rivoluzione d'Ottobre.

Rifiutiamo le idee che Marx era eurocentrico, argomento di grande povertà teorica contro la scienza della storia, il marxismo-leninismo.

Il comunismo, programma di emancipazione

Karl Marx e Friedrich Engels integrandosi pienamente nella lotta per trasformare il mondo rivendicarono il comunismo come il programma rivoluzionario della classe operaia per rovesciare le classi dominanti. Con l'esperienza della lotta politica operaia si arricchì questa percezione, soprattutto con la Comune di Parigi nel 1871.

Marx, il marxismo-leninismo rivendicano la necessità della rivoluzione, con protagonista la classe operaia organizzata nel partito comunista, esercitando la violenza rivoluzionaria per porre fine allo Stato borghese. Marx propone la dittatura del proletariato, e questo elemento programmatico è irrinunciabile per qualsiasi partito comunista; così lo è anche per il PCM.

La questione dello Stato è un elemento centrale del processo rivoluzionario, la presa del potere per distruggere la macchina statale borghese e stabilire la dittatura del proletariato, e Marx lo propone chiaramente, senza lasciar dubbi.

Ebbene, la Comune di Parigi, e dopo la Rivoluzione d'Ottobre del 1917, così come il periodo della costruzione socialista nel XX secolo, si basano nell'ideale di Karl Marx, di Engels, e il contributo di Lenin.

Si è sviluppata una estesa argomentazione per separare Marx dalla costruzione socialista, Marx dal principio che egli riconobbe come proprio apporto, la dittatura del proletariato, transizione verso la società senza classi. In questa argomentazione vi è la rinuncia alla rivoluzione e al carattere di classe del partito, che passa dall'opportunismo e revisionismo di Bernstein e Kautsky, alla corrente eurocomunista e con manifestazioni anche contemporanee dell'opportunismo che colpiscono il movimento comunista internazionale.

Nel Partito Comunista del Messico rivendicare Marx vuol dire rivendicare la costruzione socialista nel XX secolo, l'esperienza degli operai rivoluzionari al potere, il controllo operaio, la socializzazione dei mezzi di produzione, l'economia pianificata, la lotta costante alle relazioni mercantili.

Il nostro omaggio a Marx nel suo bicentenario è legato alla piena adesione della sua proposta politica e al lavoro incessante per il trionfo rivoluzionario della classe operaia.

*) Primo Segretario del Partito Comunista del Messico (PCM)


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