www.resistenze.org - pensiero resistente - dibattito teorico - 28-05-21 - n. 791

Congresso del centenario: dibattento sul carattere della nostra epoca e l'imperialismo contemporaneo

Nuevo Rumbo | nuevo-rumbo.es
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

24/05/2021

Il nostro Congresso sta affrontando il dibattito di due tesi strettamente correlate. Una relativa al carattere dell'epoca in cui viviamo e l'altra l'analisi da parte del Partito sull'imperialismo contemporaneo. Il loro legame è determinato dal fatto che, se consideriamo che con la rivoluzione d'ottobre del 1917 in Russia si innaugurò l'epoca delle rivoluzioni proletarie, la posizione del partito della classe operaia non può rimanere intrappolata nella scelta del paese nel quale è preferibile che il nemico estenda i suoi monopoli. Dilemma che continua a generare confusione nel Movimento Comunista Internazionale sul ruolo svolto da potenze come la Cina.

Nel documento del Congresso si analizza la costruzione del socialismo in Unione Sovietica nei diversi periodi: intervento straniero e guerra civile, la Nuova Politica Economica, i piani quinquennali, la II Guerra Mondiale...

Il documento mette in rilievo l'offensiva, durante l'epoca dei primi piani quinquennali, per abolire i rapporti capitalistici, periodo nel quale si ottengono risultati impressionanti e un'alta prosperità sociale. Il XX Congresso del PCUS è stato il punto di svolta con l'introduzione di cambiamenti che favorirono l'ampliamento della sfera mercantile con la vendita di prodotti e servizi da parte di settori privati che rafforzarono determinati interessi individuali e di gruppo che portarono questi settori a convertirsi in gruppi di pressione per la restaurazione del capitalismo. La Perestroika sarà infine il veicolo attraverso cui questi settori riusciranno a restaurare il capitalismo in Unione Sovietica.

Nonostante la sconfitta temporale, l'esperienza dei paesi socialisti ha dimostrato tra l'altro, i vantaggi nella salute e nell'istruzione, l'inesistenza della disoccupazione e l'accesso alla sicurezza sociale, alla cultura e allo sport e il miglioramento della vita delle donne.

Il Congresso del Centenario del PCTE analizza l'esperienza di costruzione del socialismo, giungendo alla conclusine che i transizioni nei modi di produzione non avvengono in maniera diretta e in continua ascesa, esistendo processi di rivoluzioni e controrivoluzionari. In ogni caso, è valida la tesi che afferma che l'imperialismo è preludio della rivoluzione socialista e pertanto, la necessità del partito di nuovo tipo, che si basa sull'attività nella classe operaia come soggetto principale della rivoluzione.

La tesi "Il sistema imperialista contemporaneo" parte dalla definizione di Lenin dell'imperialismo e analizza il suo sviluppo attuale. L'economia mondiale è controllata da pochi monopoli, guidati dalle istituzioni finanziarie in un processo di concentrazione e centralizzazione del capitale. Le economie dei differenti paesi mostrano una forte interdipendenza mantenendo il ruolo dello Stato borghese su base nazionale e stabilendo alleanze con altri paesi.

Nella piramide imperialista si inaspriscono e intensificano le contraddizioni in un pianeta territorialmente già ripartito e sotto zone di influenza in disputa. L'imperialismo tende alla reazione, con la crescita della corsa agli armamenti e l'aumento della spesa militare, con nuove strategie di golpe morbidi per rovesciare governi, il taglio dei diritti e libertà pubbliche e il sorgere di forze ultra-reazionarie di orientamento nazi-fascista.

Inoltre, l'esaurimento del capitalismo si manifesta in un incremento del debito estero, l'aumento dei deficit dei paesi, così come il loro debito pubblico e privato. Questo porta a rafforzare le politiche del capitalismo monopolista di stato, favorendo un maggiore intervento attraverso la proprietà statale, la regolazione dell'economia e la redistribuzione del reddito. Queste posizioni difese dalla nuova e dalla vecchia socialdemocrazia pretendono solo di intrappolare la classe operaia sotto la logica del male minore e la gestione sociale del capitalismo.

La supremazia dei monopoli implica che la produzione sia sempre più socializzata, in contraddizione con l'appropriazione privata di pochi capitalisti. Un terzo del totale dei lavoratori nel mondo vivono sotto la povertà estrema senza alcun tipo di protezione sociale. Molti di loro sono costretti a migrare e spostarsi nei paesi del vertice imperialista.

L'emergere di paesi come Cina, Brasile, Russia, India e Sud Africa minaccia la leadership mondiale degli USA, logorati da una crisi di sovrapproduzione dal 2008. Principalmente, l'intensificazione delle contraddizioni si sviluppano tra USA e Cina. Tuttavia, la classe operaia non deve schierarsi sotto gli interessi di un paese capitalista o l'altro, dato che al di là dell'aggressività e il militarismo di uno, la questione determinante in entrambe le potenze è che si sviluppano sotto rapporti di produzione capitalistci. Pertanto, non esiste un presunto "Fronte Mondiale Antimperialista" perché l'inclusione dei paesi capitalisti risponderà solamente agli interessi in disputa nel vertice della piramide imperialista.

Attualmente in Cina solo il 22% dei lavoratori appartiene al settore statale e l'immensa maggioranza delle innovazioni e brevetti sono in mano al capitale privato, con una diminuzione negli ultimi anni del contributo dei salari al reddito nazionale. Allo stesso tempo, i monopoli stranieri hanno una presenza in Cina e anche la Cina esporta capitale in altri paesi.

I documenti presentati a dibattito nel Congresso analizzano conseguentemente che viviamo nell'epoca dell'imperialismo e che esiste l'intreccio dei diversi anelli dell'economia mondiale e l'interdipendenza tra essi. Pertanto, gli obiettivi della classe operaia devono dirigersi verso il rovesciamento del capitalismo, indipendentemente dalla posizione che occupa ogni paese nella piramide imperialista.

La Redazione di Nuevo Rumbo - organo del Partito Comunista dei Lavoratori di Spagna (PCTE)


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