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Imprese pubbliche: soluzione o rattoppo?

Albert Camarasa | nuevo-rumbo.es
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

16/09/2021

La funzione storica della socialdemocrazia è stata quella di bloccare le potenzialità rivoluzionarie. Di fronte ad ogni problema sociale, cerca di canalizzarne la soluzione verso spazi sicuri per il sistema. Il dibattito sulle imprese pubbliche che sventola la socialdemocrazia può esser compreso solo in questa luce.

Il socialismo-comunismo è un progetto di futuro in cui i beni e servizi che necessita l'umanità sono sottratti alla sfera del mercato
, cioè, smettono di essere soggetti alle leggi di mercato. Ciò che unicamente regolerà la produzione e il consumo sono le necessità collettive. Attraverso la pianificazione dell'economia, il socialismo-comunismo permetterà di porre fine alle penurie e, al contempo, agli sprechi. Questa proposta attrae milioni di lavoratori del mondo e, sapendo ciò, la socialdemocrazia agisce. Quando la produzione di una merce nel capitalismo inizia ad esser un problema percettibile per le grandi  maggioranze, essa propongono la regolamentazione statale o la creazione di imprese pubbliche. Nel migliore dei casi parliamo di uno strumento tremendamente limitato, nel peggiore, di uno sporco inganno se riponiamo le speranze di soluzione dei nostri problemi nello stato.

Nel capitalismo le merci si producono e si distribuiscono a seconda delle leggi del mercato, indipendentemente dalla titolarità dell'impresa. Ad esempio, oggi i lavoratori di Correos (servizi postali, ndr), un'impresa pubblica, vengono messi sotto pressione per distribuire i pacchi allo stesso modo che Amazon. Se Correos, sia come impresa pubblica o privata, vuole sopravvivere, deve farlo adeguandosi alle condizioni di sfruttamento che richiede il mercato. Se una banca pubblica (che già lo sono state o che lo siano ancora) vuole guadagnare la sua quota di mercato, deve farlo dando prestiti e ipoteche a condizioni simili a quelle della banca privata, e questo è possibile solo investendo negli spazi speculativi della banca privata e operando allo stesso modo quando si tratta di sfrattare i poveri. Qualsiasi impresa redditizia, che sia pubblica o privata, può esserlo solo in base a discapito della maggioranza di lavoratori.

Come ultima opzione, la socialdemocrazia ci presenta un possibile sistema in cui le imprese pubbliche non competono con quelle private ma possono produrre e distribuire merci al di sotto dei prezzi di mercato, coprendo con le casse pubbliche le perdite necessarie per dare un servizio pubblico. Prima di tutto bisogna dire che ci sono una moltitudine di leggi e trattati nazionali ed europei che impediscono questo tipo di competizione sleale. La classe dominante tiene tutto sotto controllo e i suoi tribunali garantiscono i suoi interessi. Secondo, dobbiamo intendere che questo tipo di capitalismo è qualcosa che viene dal passato, in un momento in cui la lotta di classe obbligò i ricchi a cedere parte della loro torta. Perché dovrebbero farlo adesso? Senza una forte opposizione nelle strade, questo discorso oggi serve solo a riporre la fiducia del popolo nei nostri nemici di classe.

Lo strumento della nazionalizzazione o la creazione di imprese pubbliche serve in questo momento al sistema come modo per canalizzare attività tossiche, ripulirle con l'erario pubblico e rimetterle sul mercato, risanate, per la maggior gloria degli speculatori.

Alcuni imbroglioni gridano contro gli abusi bancari chiedendo una banca pubblica, senza arrossire per il fatto che la prima banca della Spagna ha un'altissima partecipazione statale. Sono gli stessi che chiedono la creazione di una impresa pubblica d'energia senza spiegare che Endesa, la maggior impresa elettrica del paese, è già una impresa pubblica di proprietà dello stato italiano. Le migliaia di lavoratori delle fabbriche della Citroën a Vigo o dell'Opel a Saragozza sono sfruttate in buona parte dallo stato francese, uno dei principali azionisti del gruppo PSA. E il Fondo Pensioni Norvegese, ossia, la cassa pensioni dello stato norvegese, ha investimenti di oltre 16 miliardi in imprese spagnole, tra esse Codere, Prosegur e il 2% del Banco Santander. Tutte queste imprese pubbliche operano nel mercato governate dagli stessi impulsi delle imprese private: massimizzare il profitto dei loro investimenti. La soluzione ai nostri problemi non è battere il capitalismo con le sue stesse regole, ma è rovesciare il banco e costruire un modo totalmente diverso. 

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