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Aspetti della lotta ideologico-politica nelle file del movimento comunista internazionale

Partito Comunista di Grecia (KKE) | kke.gr
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

22/01/2021



Articolo della Sezione Relazioni Internazionali del CC del KKE sulla recente teleconferenza internazionale dei PC

Recentemente, durante la quinta ondata della pandemia in corso, si è tenuta una teleconferenza straordinaria dell'incontro internazionale dei partiti comunisti e operai sotto la responsabilità del PC di Grecia (KKE) e del PC di Turchia (TKP).Gli sviluppi confermano che i governi borghesi non sono stati in grado di affrontare la pandemia da coronavirus a beneficio dei lavoratori. Inoltre, le restrizioni ai viaggi da un paese all'altro hanno ostacolato gli incontri in presenza. Questo sviluppo negativo è radicato nelle enormi carenze dei sistemi sanitari pubblici come risultato della politica antipopolare seguita dai governi al servizio del capitale. Si tratta di una politica di commercializzazione e privatizzazione della salute, di sostegno alla redditività dei gruppi monopolistici, così come il rifiuto di soddisfare la richiesta avanzata dai partiti comunisti per la rinuncia al brevetto dei vaccini e dei medicinali, la quale contribuirebbe a una più rapida vaccinazione e alla prevenzione di nuove varianti del coronavirus.

In queste condizioni, i partiti comunisti e operai, che continuano a lottare per la vita e i diritti della classe operaia e delle altre fasce popolari, devono scambiarsi opinioni ed esperienze sulla loro attività attraverso diversi mezzi. Negli anni passati si sono svolte diverse simili attività. La straordinaria teleconferenza internazionale, che ha richiesto una modalità operativa speciale e ben preparata, per la partecipazione delle parti intervenienti da diversi fusi orari, ha aiutato lo scambio di opinioni su questioni cruciali degli sviluppi.

Ancora una volta, la stretta collaborazione tra il KKE e il TKP per il successo di questo sforzo è un esempio di internazionalismo proletario.

Le principali questioni discusse nella riunione

I contributi dei partiti hanno evidenziato aspetti della loro attività, così come gli approcci di ogni partito sui principali sviluppi internazionali e interni. Hanno espresso solidarietà al PC di Cuba e al popolo cubano in generale, che da decenni lotta contro il blocco degli imperialisti. Hanno anche espresso solidarietà con il popolo della Palestina che lotta per i suoi diritti.

Tutti i contributi sono pubblicati sul sito web di SolidNet, insieme al testo delle azioni comuni che è stato approvato e comprende le azioni comuni e convergenti che i PC svilupperanno nel 2022. Queste azioni riguardano i diritti dei lavoratori e delle persone, il rafforzamento dei sistemi sanitari pubblici, contro l'anticomunismo e la distorsione del contributo storico dell'URSS e del socialismo, utilizzando anniversari fondamentali come la fondazione dell'URSS il 30 dicembre 1922 e azioni di solidarietà con comunisti e altri militanti che affrontano persecuzioni e divieti, azioni contro le guerre e gli interventi imperialisti, la NATO e altre alleanze militari imperialiste, le basi straniere, per evidenziare la necessità, l'attualità e il realismo del socialismo come unica soluzione alternativa al capitalismo.

Tutto ciò è stato pubblicato su SolidNet, Rizospastis e 902.gr in greco, insieme ai discorsi introduttivi dei segretari generali del KKE e del TKP, i compagni D. Koutsoumbas e K. Okuyan.

L'impronta della lotta ideologico-politica nel Movimento Comunista Internazionale

Certamente, questioni ideologico-politiche cruciali continuano a interessare il movimento comunista internazionale. Inoltre, alle riunioni internazionali, partecipano partiti come il PC francese o il PC spagnolo, che hanno avuto un ruolo di primo piano nella corrente opportunista del cosiddetto "eurocomunismo", e altri partiti che partecipano al "pilastro" dell'attuale centro europeo opportunista, il cosiddetto "Partito della Sinistra Europea" (PSE) e il gruppo "di sinistra" nel Parlamento europeo - GUE/NGL, che, come avevamo valutato, è scivolato in una sorta di rappresentanza del PSE nel Parlamento europeo. Ed anche i partiti che hanno rifiutato il marxismo-leninismo e la falce e martello e incriminano la costruzione del socialismo in URSS.

La lotta sulla questione della partecipazione ai governi borghesi

La questione della partecipazione o dell'appoggio dei PC ai governi "di sinistra" e "progressisti" che emergono nel contesto della gestione del capitalismo, continua ad essere un punto cruciale nel confronto ideologico-politico. Prima di tutto, per la ragione che i partiti che seguono questa posizione politica con vari costrutti ideologici, come l'"umanizzazione" del capitalismo, la "democratizzazione" dell'UE, le "tappe verso il socialismo", e la cosiddetta rottura con la politica di destra, favoriscono le illusioni sulla gestione del capitalismo, sbiancano il ruolo sporco della socialdemocrazia, e concentrano la loro critica su una forma di gestione borghese, cioè il neoliberismo. Queste forze trascurano e sottovalutano le leggi che governano l'economia capitalista e il carattere di fatto e irrevocabilmente reazionario dello stato borghese, che non può essere negato con nessuna formula di gestione borghese. Queste forze rinviano la lotta per il socialismo nella "prospettiva a lungo termine" e in pratica si assumono enormi responsabilità nei confronti dei popoli rinunciando all'arduo lavoro quotidiano di mobilitazione delle forze sociali che hanno interesse a scontrarsi con i monopoli e il capitalismo.

Così, vediamo che si concentrano su soluzioni governative di gestione, anche votando per le spese militari per le necessità della NATO e le missioni imperialiste (per esempio nella fascia del Sahel) o sostituiscono la richiesta di sganciamento del paese dalla NATO con una vaga richiesta di "dissoluzione" della stessa.  Il risultato di questa politica si rivela in Spagna, dove il PC di Spagna partecipa a un governo che sta gestendo la pandemia in modo barbaro e antipopolare, sta prendendo nuove misure antioperaie basate sulle indicazioni della UE, e sta persino prendendo misure per danneggiare Cuba, mentre partecipa coerentemente ai piani della NATO.

La confusione sulla nozione di imperialismo

Le stesse forze in realtà si avvicinano all'imperialismo non usando i criteri leninisti, intendendolo cioè come capitalismo nella sua fase di monopolio, ma semplicemente come politica estera aggressiva. Così, trascurano che, nella nostra epoca, i monopoli, gli stati capitalisti e i loro consorzi si scontrano per le materie prime, l'energia, le ricchezze minerarie, le vie di trasporto delle merci e le quote di mercato. Ancora peggio, alcuni partiti rifiutano che la competizione tra monopoli sia la base per l'acuirsi delle contraddizioni a livello internazionale.

Per questi partiti, la questione si concentra sulla politica estera aggressiva degli USA, della NATO o di altre grandi potenze, che interpretano selettivamente come "aggressione imperialista" e propongono il cosiddetto "mondo multipolare". Tuttavia, la posizione che limita il capitalismo negli USA, così come quella che adotta l'esistenza di molti "poli" internazionali, dove uno controllerà l'altro, risultando in un "mondo pacifico", è totalmente disorientante per i popoli. Oscura la realtà. Favorisce l'illusione che ci possa essere un imperialismo "non aggressivo", un cosiddetto capitalismo "pro pace".

Il KKE e altri partiti hanno criticato opinioni simili sviluppate nel secolo scorso sia dalle forze opportuniste in Europa che dalla CPSU, specialmente dopo la sua svolta opportunista nel suo 20° congresso, dove prevalse la linea della "competizione pacifica" tra i due sistemi socio-politici.

La cooperazione "antifascista" con le forze borghesi

Le confusioni nascono in alcuni partiti dal fatto che il sistema capitalista in vari casi gioca la carta dei prepotenti del sistema, cioè vari gruppi fascisti, e li utilizza per la promozione di diversi piani delle classi borghesi, come in Ucraina. Anche alcune forze, che riconoscono che il fascismo è una creazione del capitalismo, tendono a staccare questa questione dalla lotta contro il capitalismo e sono portate alla nozione di una collaborazione "antifascista" con le forze borghesi o al loro sostegno.

Oggi, la valutazione raggiunta dal KKE dallo studio della Storia della Seconda Guerra Mondiale sta diventando cruciale per gli attuali sviluppi internazionali; che la guerra fu imperialista e ingiusta sia per le forze capitaliste fasciste che per i paesi capitalisti "democratici" che commisero anche grandi crimini contro l'umanità, come i bombardamenti nucleari di Hiroshima e Nagasaki; che la guerra fu giusta solo per l'URSS e i movimenti partigiani e di liberazione popolare nei paesi occupati, dove i comunisti ebbero un ruolo di primo piano.

Questa posizione è direttamente collegata a oggi, quando le contraddizioni interimperialiste si manifestano in Ucraina; quando gli USA, la NATO e l'UE utilizzano le forze fasciste in Ucraina per le loro macchinazioni geopolitiche e dall'altra parte la Russia capitalista promuove gli interessi dei propri monopoli. È chiaro che gli USA, i sindacati imperialisti della NATO e dell'UE, e le classi borghesi che li hanno formati, hanno pesanti responsabilità per gli sviluppi. Allo stesso tempo, anche la borghesia della Russia ha pesanti responsabilità per la situazione attuale. Tutti coloro che la compongono oggi hanno avuto un ruolo di primo piano nella dissoluzione dell'URSS. Il dicembre scorso ha segnato 30 anni dalla sua dissoluzione. Allora, la preoccupazione di Eltsin, e delle forze sociali e politiche che lo seguivano, era quella di smantellare l'URSS, e non si preoccupava affatto, ad esempio, di cosa sarebbe stato della Crimea, dei milioni di russi e russofoni che sarebbero finiti fuori dalla Russia, e di tutte quelle persone. È quindi più che provocatorio vedere i politici che allora sostenevano Eltsin nello smantellamento dell'URSS, oggi accusare costantemente Lenin della dissoluzione dell'URSS e chiamarci a una "lotta antifascista" in Ucraina.

L'approccio sulla Cina oggi

Inoltre, di cruciale importanza è la questione del confronto ideologico-politico su cosa sia il socialismo. Ci sono numerosi partiti che distorcono la nozione di socialismo. Alcuni anni fa, abbiamo affrontato varie teorie sul "socialismo del XXI secolo" o "socialismo del benessere", come venivano chiamati vari governi socialdemocratici in America Latina, che tentavano di gestire il sistema capitalista con slogan "radicali" e misure per mitigare l'estrema povertà del popolo. Oggi l'attenzione si concentra sulla Cina, che pretende di costruire il "socialismo con caratteristiche cinesi". Tuttavia, ciò che si sta costruendo lì non ha nulla a che fare con il socialismo o con i principi e le leggi scientifiche della costruzione socialista. Socialismo significa socializzazione dei mezzi di produzione, potere dei lavoratori e pianificazione centrale. Niente di tutto ciò esiste oggi in Cina, dove i monopoli cinesi determinano gli sviluppi e promuovono le loro scelte, che, tra l'altro, portano a enormi disuguaglianze e ingiustizie sociali, attraverso il PC della Cina.

La questione non ha solo un aspetto teorico ma direttamente politico, legato alla lotta tra USA e Cina per la supremazia nel sistema imperialista.

La questione della lotta per la supremazia nel sistema imperialista

Questa questione non è semplice, poiché la vita ha dimostrato che in casi simili, quando si è disputata la supremazia nel sistema imperialista, siamo stati condotti in grandi conflitti bellici generalizzati, con il coinvolgimento di decine di paesi e un enorme bilancio di vittime per gli interessi capitalistici in lotta.

Oggi, gli Stati Uniti, che rimangono la più grande potenza imperialista politico-economica e militare del mondo, sentono la Cina con il fiato sul collo. A causa della legge della crescita ineguale del capitalismo, vediamo i monopoli cinesi occupare posizioni di rilievo nel mercato capitalista globale e nell'esportazione di materie prime e capitali.

Purtroppo, alcuni PC tentano erroneamente di riportare schemi del passato e parlano di una nuova "guerra fredda", con la differenza che ora mettono la Cina nella posizione dell'URSS contro gli USA. Tuttavia, la situazione attuale non ha nulla a che vedere con il confronto URSS-USA, poiché oggi stiamo assistendo a un confronto basato sul conflitto tra monopoli, quindi un confronto interimperialista. Il KKE con la sua posizione ha evidenziato questa differenza. Altri partiti, come il PC del Messico e il PC del Pakistan, hanno evidenziato l'attuale carattere capitalista della Cina, mentre il Partito Comunista Filippino [PKP-1930] ha parlato apertamente del desiderio espansionistico della Cina di egemonia sui paesi vicini nel Pacifico, un fatto utilizzato anche dagli USA come pretesto per intervenire nell'area.

In nessun caso si tratta di una questione di lotta tra capitalismo e socialismo, come falsamente sostenuto da alcuni partiti, come il PC del Brasile. E' inopportuno che i comunisti conducano campagne politiche, come quella condotta dal PC del Canada per la liberazione della CFO di Huawei, Meng Wanzhou, figlia del presidente del monopolio cinese la cui fortuna personale supera i 3,4 miliardi di dollari, che è stata brevemente detenuta a causa dell'acceso scontro tra monopoli dell'alta tecnologia. Non si addice a un PC organizzare una mobilitazione per una donna d'affari, la cui cauzione ha raggiunto i 7,5 milioni di dollari, addirittura in un momento in cui i comunisti in decine di paesi sono trascinati in tribunale (per esempio Ucraina, Polonia), imprigionati (per esempio Swaziland), perseguitati (per esempio Kazakistan), uccisi a sangue freddo (per esempio Pakistan, India), e hanno bisogno della nostra solidarietà internazionalista.

Dobbiamo notare, tra parentesi, che il KKE ha inviato in passato parlamentari, deputati e altri quadri ai processi dei comunisti e dei partiti perseguitati in Ucraina, Polonia, nei paesi baltici; ha denunciato omicidi e persecuzioni contro i comunisti in altri paesi come Pakistan, Kazakistan, Sudan, India, Venezuela; ha sollevato tali questioni al Parlamento europeo.

Sulla questione dell'"unità

Non ci può essere una artificiosa "unità" con forze che contestano e rivedono i fondamenti del marxismo-leninismo, come i principi della rivoluzione e della costruzione socialista, in nome della nozione "atteniamoci alle cose che ci uniscono per ora". Una tale unità, a parte l'immagine falsa e disorientante che trasmetterebbe ai comunisti di tutto il mondo, è anche pericolosa perché le mezze verità sono in sostanza bugie. Inoltre, nasconde i disaccordi esistenti all'interno del movimento comunista e impedisce la discussione per superarli. Se i comunisti non hanno un quadro chiaro del mondo imperialista contemporaneo e si concentrano solo su USA-NATO o sul neoliberismo o sul fascismo, staccando tutto ciò dalla causa che li genera, cioè il capitalismo e la necessità del suo rovesciamento, saranno condotti a scelte tragiche.

Il KKE, essendo consapevole di questa situazione e sensibilizzando il popolo su di essa, guida oggi il movimento antimperialista nel nostro paese contro le basi USA e NATO, i cosiddetti "accordi di difesa" tra Grecia e USA e Francia, il coinvolgimento delle forze armate greche in missioni all'estero, per il disimpegno dalle unioni imperialiste NATO-UE, con il popolo al potere. Tenendo conto di tutto ciò, il KKE lotta con tutte le sue forze contro le politiche antipopolari del governo di ND, di SYRIZA e degli altri partiti borghesi, così come contro i gruppi criminali fascisti, cercando la formazione delle precondizioni per l'Alleanza Sociale e il rovesciamento del capitalismo, mettendo fine al circolo vizioso dello sfruttamento di classe e delle guerre imperialiste.

Sul corso del raggruppamento rivoluzionario del movimento comunista internazionale

È necessario continuare e condurre apertamente il confronto ideologico-politico, per chiarire le questioni. Non siamo d'accordo con lo scambio di epiteti tra le parti, ma cerchiamo di tenere una discussione sostanziale. Cerchiamo anche azioni comuni e convergenti quando sono fattibili e in particolare lo sviluppo della solidarietà internazionalista.

Appoggiamo le forme esistenti di scambio di opinioni e di cooperazione tra i PC, come le riunioni internazionali, regionali e tematiche dei PC.

Rafforziamo le forme più avanzate di cooperazione del MCI, come l'"Iniziativa Comunista Europea" (ICE) e la "Rassegna Comunista Internazionale" (RCI), per la formazione di un polo comunista che lotti per il raggruppamento rivoluzionario e l'unità del movimento comunista, dotato della nostra visione del mondo, il marxismo-leninismo.

Il recente 21° Congresso del nostro Partito ha elaborato importanti criteri per la nostra più stretta cooperazione con i partiti comunisti, che:

a) diifendano il marxismo-leninismo e l'internazionalismo proletario, la necessità di formare un polo comunista a livello internazionale;

b) lottino contro l'opportunismo e il riformismo, rifiutino la gestione del centro-sinistra e qualsiasi altra variazione della strategia delle tappe;

c) difendano le leggi scientifiche della rivoluzione socialista e le utilizzino per valutare il corso della costruzione socialista, cercando di analizzare e trarre lezioni dai problemi e dagli errori;

d) abbiano un fronte ideologico contro le percezioni errate sull'imperialismo, in particolare quelle che separano la sua aggressione militare dal suo contenuto economico, contro tutte le alleanze imperialiste;

e) stringano legami con la classe operaia, cercando di agire all'interno del movimento sindacale e dei movimenti delle sezioni popolari degli strati medi, cercando di includere la lotta quotidiana per i diritti dei lavoratori e del popolo in una strategia rivoluzionaria contemporanea per il potere dei lavoratori.

Le teleconferenze dell'IMCWP, dell'ECI e dell'ICR, che si sono tenute anche nell'ultimo periodo, aiutano il nostro Partito a studiare meglio la situazione precisa dell'ICM e tutte le forme di cooperazione, dando priorità alle azioni congiunte con gli altri Partiti in base ai criteri di cui sopra.

Pubblicato su Rizospastis il 22/01/22


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