Azione Comunista Europea: Il lavoro dei partiti dell'ECA nella gioventù - Discorso di apertura PCTE
Partito Comunista dei Lavoratori di Spagna (PCTE) | eurcomact.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
30/09/2024
Azione Comunista Europea (ECA) - Incontro su: Il lavoro dei partiti dell'ECA nella gioventù - Discorso di apertura PCTE
Cari compagni,
La particolare preoccupazione dei comunisti per il lavoro tra i giovani risponde alla fondamentale esigenza politica di preservare e sviluppare, attraverso le generazioni militanti, il Partito e la sua influenza nel movimento di massa. Nello sviluppo storico, in tutti gli oltre cento anni di esperienza del movimento giovanile comunista internazionale, così come nelle diverse esperienze nazionali, possiamo trovare lezioni inestimabili che ci aiutano oggi ad approfondire e definire i principi del nostro lavoro politico tra i giovani.
A tal fine, in allegato al Manifesto-Programma, il PCTE e la CJC riportano il documento Il ruolo della gioventù comunista nell'organizzazione della rivoluzione socialista, un materiale di natura strategica in cui vengono definiti i compiti specifici della nostra organizzazione giovanile per il processo rivoluzionario.
1.Storia e basi delle organizzazioni giovanili comuniste come "scuola di quadri".
La preoccupazione per il lavoro tra i giovani è costante nella storia della nostra tradizione politica. Già all'inizio del XX secolo, nel contesto del crescente militarismo e della repressione del movimento operaio, la Seconda Internazionale iniziò a promuovere i primi movimenti socialisti specificamente per i giovani. L'Unione Internazionale della Gioventù Socialista (IUSY) viene creata come ramo giovanile della Seconda Internazionale. Lo scoppio della guerra nel 1914 e il tradimento dell'opportunismo accelerano la spaccatura tra socialdemocrazia e comunismo - i migliori giovani socialisti si schierano per la fondazione di un percorso indipendente lontano dall'immobilismo della Seconda Internazionale.
Appena due anni dopo, la Grande Rivoluzione Socialista d'Ottobre rompe il ghiaccio e si apre il tempo delle rivoluzioni proletarie. Il Komsomol (RCYU) nasce come unione delle molteplici espressioni giovanili legate al Partito bolscevico ed esercita con il suo esempio una notevole influenza all'interno del movimento giovanile comunista internazionale.
La guerra imperialista allarga l'abisso tra i partiti socialdemocratici e le loro organizzazioni giovanili. I giovani proletari, colpiti dalle condizioni di sfruttamento e dalla mobilitazione forzata, mostrano un ampio rifiuto alla guerra; le organizzazioni giovanili socialiste - più ricettive al bolscevismo - diventano il luogo di raggruppamento delle forze rivoluzionarie. Questo ha definito una forma particolare della battaglia generale tra riforma e rivoluzione, tra socialdemocrazia e comunismo, nei rapporti tra partiti e organizzazioni giovanili. Tuttavia, questo è stato il presupposto per gli errori iniziali nella caratterizzazione delle organizzazioni giovanili comuniste. Alcuni di essi trovano ancora oggi un'espressione politica.
Le posizioni che difendono l'indipendenza delle organizzazioni giovanili dai partiti comunisti sono cresciute per due motivi: in primo luogo, il carattere di ambito di raggruppamento rivoluzionario portato avanti da queste organizzazioni giovanili; in secondo luogo, la piena autonomia rispetto ai partiti socialisti durante il processo di demarcazione ideologica.
L'Internazionale della Gioventù Comunista - la sezione giovanile dell'Internazionale Comunista (IC) nata nel 1919 dallo IUSY - rifiutò questa idea e si schierò a favore della direzione delle organizzazioni giovanili da parte dei partiti comunisti. Emergono anche le divergenze tra le posizioni "avanguardiste" e "massiste". Entrambi erano incapaci di comprendere il ruolo particolare svolto dalla gioventù comunista nel processo rivoluzionario. Non si tratta di un partito giovanile, né di una struttura di massa paragonabile alle altre organizzazioni che strutturano l'alleanza sociale. Questa discussione era stata precedentemente risolta dal Komsomol, che aveva concluso che le organizzazioni giovanili comuniste avevano la natura di "scuola di quadri". Nel suo III Congresso, l'IC ha finito di unificare e chiarire il rapporto tra i partiti comunisti e le loro organizzazioni giovanili, nonché il ruolo particolare svolto dalle organizzazioni giovanili nel processo rivoluzionario: "Il movimento giovanile cede ai partiti comunisti il suo ruolo di avanguardia... il ruolo del movimento dei giovani comunisti è quello di organizzare la massa dei giovani lavoratori, educarli alle idee del comunismo e coinvolgerli nella lotta per la rivoluzione comunista".
Questo fondamento delle organizzazioni giovanili come scuola e cinghia di trasmissione della politica comunista tra le masse giovanili deriva dalla teoria leninista sul partito di tipo nuovo e, di conseguenza, dalla dialettica della rivoluzione nell'era del capitalismo monopolistico. Il partito di tipo nuovo recupera una interpretazione rivoluzionaria del processo verso la presa del potere da parte del proletariato, portando avanti le tesi esposte da Marx ed Engels sull'importanza di un partito politico operaio indipendente. La
Gioventù Comunista è l'estensione di tale partito tra la gioventù della classe operaia e gli strati popolari. Per questo motivo non è un partito giovanile: la sua natura e la sua azione d'avanguardia sono tali nella misura in cui mirano a far crescere politicamente le masse giovanili. Questo ruolo, oltre a essere una necessità nel processo rivoluzionario, diventa un elemento essenziale nella formazione dei futuri quadri del Partito.
La natura scolastica fa sì che i confini dell'organizzazione giovanile comunista siano un po' meno solidi di quelli del Partito. Ciò è dovuto anche all'intervento su una parte della classe operaia in formazione che si sta costituendo come soggetto sociale, quindi ha meno assunto l'ideologia borghese come pregiudizio. Come ha osservato la Terza Internazionale: "I giovani lavoratori, per la loro posizione economica e per l'assetto psicologico, sono più facilmente conquistati alle idee comuniste". Tuttavia, i settori giovanili sono anche più permeati dalle tendenze ideologiche borghesi contemporanee e hanno meno esperienza nella lotta di classe. Ciò richiede la combinazione di criteri organizzativi più ampi e una maggiore insistenza sulla centralità della formazione, intesa come processo combinato di studio e partecipazione attiva alla lotta di classe.
2.La CJC come scuola dei quadri del PCTE
Tutto ciò stabilisce i criteri storici e politico-ideologici su cui si basa la relazione tra il PCTE e la nostra organizzazione giovanile - la CJC -. La gioventù comunista è un'organizzazione di lotta che impara nel vivo e in relazione alla partecipazione attiva alla lotta di classe. Sia lo studio teorico che la formazione pratica sono definiti dalla direzione del Partito, che stabilisce il sistema di formazione dell'insieme del progetto, nonché le linee guida politiche e l'orientamento generale, aggiornato al momento dell'intervento di massa tra l'insieme della classe operaia e gli strati popolari.
Sebbene non vi sia indipendenza organizzativa tra Gioventù e Partito, per ragioni di formazione e funzionalità politica, le CJC si danno una struttura autonoma governata dal centralismo democratico. Tuttavia, esiste un solido legame organico tra le due organizzazioni. La Gioventù partecipa alla vita politica del Partito e il Partito assiste la Gioventù comunista a tutti i livelli. La collaborazione tra Partito e Gioventù vuole essere la più stretta. Anche se è caratterizzata dal carattere direttivo del Partito, la sua guida non è né paternalismo né imposizione autoritaria, ma formazione e sostegno in forma cameratesca.
Negli anni successivi, ci proponiamo di approfondire il modello organizzativo giovanile e il suo rapporto con il Partito in modo funzionale per svolgere i suoi compiti di intervento e di sensibilizzazione tra i giovani della classe.
3.I compiti della gioventù comunista nell'organizzazione della rivoluzione socialista - Il lavoro comunista tra i giovani.
Come dicevamo, la Gioventù Comunista si propone di diventare una garanzia del costante processo di ringiovanimento del movimento rivoluzionario di massa e della sua crescente preparazione all'assalto al potere. A tal fine, interviene in tutte le sfere della vita, dello studio e del lavoro dei giovani, cercando di elevare le capacità politiche e organizzative dei figli della classe operaia. Il suo ruolo è quello di preparare il fattore soggettivo in condizioni non rivoluzionarie, dando a tale preparazione una copertura organizzativa e istituzionale, cioè promuovendo dalla parte dei giovani la costituzione dell'alleanza sociale che, in condizioni rivoluzionarie, dia forma a un fronte operaio e popolare capace di rovesciare la dittatura capitalista e di instaurare la dittatura del proletariato.
La classe operaia è la forza trainante della rivoluzione. La sua articolazione può essere garantita solo trasformando i luoghi di lavoro nell'epicentro del movimento rivoluzionario e delle nuove istituzioni rivoluzionarie nate dalla lotta operaia e popolare. Il PCTE non sostiene la creazione di differenze organizzative tra il movimento operaio adulto e quello giovanile, ma la giovane classe operaia è attraversata da una serie di particolarità che richiedono un lavoro specifico per la sua organizzazione nella sfera produttiva. La gioventù operaia fa parte dell'esercito industriale di riserva e viene utilizzata come tale contro l'insieme della classe per abbassare i salari e le condizioni di lavoro. Ciò significa che le loro condizioni di sfruttamento sono più acute. Inoltre, l'aggiornamento delle forme di sfruttamento ha allontanato in modo significativo i giovani dalla partecipazione ai sindacati. Per questo la CJC sta svolgendo un lavoro primario e costante nei confronti della gioventù operaia e dei luoghi di lavoro, preoccupandosi di aumentare la composizione proletaria delle proprie fila.
L'altro fronte primario di intervento è il movimento studentesco, in cui si cerca di promuovere l'associazionismo e la militanza dei giovani durante il periodo di formazione, nonché la lotta diretta contro la riproduzione ideologica del capitalismo che trova un percorso essenziale nell'istruzione. In Spagna, la CJC interviene nei diversi livelli educativi, nelle scuole superiori, nelle facoltà universitarie, nei centri di formazione professionale e così via. Incoraggiano l'organizzazione nel Fronte degli Studenti; guidano l'azione verso la lotta politica, allargano i confini del movimento studentesco rivoluzionario; trovano modi per la partecipazione, la lotta e la discussione delle masse; promuovono la massima unità con l'insieme del movimento operaio. L'intervento nel movimento studentesco non è solo una garanzia per la preparazione delle future generazioni di lavoratori, ma anche uno spazio chiave per forgiare l'alleanza sociale della classe operaia con i settori popolari oppressi.
La gioventù comunista deve anche intervenire in modo pianificato in altre sfere della vita sociale o in diversi movimenti e lotte di massa, come il movimento di quartiere, la solidarietà internazionale o la lotta delle donne operaie. Deve coinvolgere i giovani in queste lotte e organizzazioni, come espressioni particolari della lotta generale e unica condotta dal Partito. Interviene anche nelle associazioni sportive, ricreative e artistiche, alle quali partecipano anche i giovani, e porta avanti iniziative e spazi propri per la promozione di nuove forme culturali e di relazioni interpersonali attraverso i Centri operai e popolari nei quartieri popolari. Nel caso della CJC, il Campo Giovani è un asse fondamentale di questa politica di formazione di spazi alternativi al tempo libero, alle relazioni e all'espressione culturale del capitalismo.
4.Studenti del presente, creatori del domani
Compagni, in sintesi, i compiti specifici dei partiti comunisti nei confronti dei giovani e tra i giovani derivano dal riconoscimento delle particolarità, dei limiti e delle potenzialità di questa sezione della classe che richiedono un'attenzione particolare nel processo di costruzione dell'alleanza sociale. Questi compiti comportano la preoccupazione dei partiti per la creazione e lo sviluppo di organizzazioni giovanili comuniste come espressione giovanile del progetto rivoluzionario stesso, il cui elemento distintivo rispetto al raggruppamento d'avanguardia è quindi la sua natura di palestra.
Avere una forte gioventù comunista, radicata nei luoghi di lavoro, nelle scuole e nei quartieri, capace di applicare diligentemente la politica del Partito alla realtà giovanile e di comprendere l'importanza della formazione rivoluzionaria per smantellare e rallentare ogni ideologia borghese e interpretare il mondo dal punto di vista rivoluzionario fin dalla giovane età, è la più grande garanzia per ampliare l'influenza del comunismo in ogni nuova generazione e rafforzare il Partito con quadri già forgiati nel vivo della lotta rivoluzionaria.
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